lunedì 22 dicembre 2008

Mi serve un polverizzatore Thompson (1)

Dopo il grande successo della puntata pilota, ecco a voi il primo numero ufficiale della nuova rubrica del lunedì. In redazione ci si poneva il problema di scegliere un titolo adatto ad omaggiare Gianni Mura senza essere troppo riverenti né criptici ma solo coglioni al punto da rappresentare al meglio il direttore di testata. Alla fine di un'interminabile riunione in notturna nella sede del Pigneto, in barba ai sentimentalismi, si è giunti alla soluzione che vedete.


- Si definiva un “buon prussiano, pragmatico e con i piedi per terra”: l’ispettore Derrick, l’anemico Horst Tappert (voto 7,5), ha deciso - a 85 anni - di scavare un paio di metri più in basso e sotterrarsi col suo impermeabile. Appena appreso di non essere stato invitato a presenziare ai funerali – pare per volere del defunto stesso – Fritz Wepper, alias Harry Klein (voto 6 di compassione) ha fugato ogni dubbio, convincendosi finalmente di essere stato “il braccio destro” più inutile nella storia della telefilmografia mondiale.
- Dopo aver assistito a numerosi concerti Heavy Metal e Hard Rock, due ricercatori australiani dell’università di South Wales, hanno osservato che scuotere la testa al ritmo di 146 battiti al minuto può causare danni (di entità comunque modesta) quando l’ampiezza del movimento del cranio supera i 75°. Secondo gli esimi studiosi (voto 1 che diventa 2 al microscopio) sarebbero utili appelli alla cautela sulle confezioni dei cd. Un calibro o ancor meglio un goniometro in ogni custodia sarebbero più indicati. Si prevedono mucchi (mucchietti per la questura) di cadaveri sgozzati da improvvisati misuratori di angoli craniali al prossimo concerto dei Sepultura. Ai tagli migliori in regalo un tecnigrafo.
- Dopo 72 anni di storia, gioie e bestemmie, la Pescara Calcio S.p.A. (10 col cuore) è fallita. Centinaia di tifosi fuori dal tribunale. Il biondo Trisi (un atletico 9 per lui) è pregato di versare i 4 milioni di euro necessari per estinguere i debiti: più o meno la cifra che è riuscito a sottrarre alla società (voto 2 per esasperazione) sommando gli ingressi guadagnati scavalcando i cancelli dell’Adriatico con occhio vigile e passo ghepardesco.
- Ad affiancare questa bella notizia, Paolo Rumiz (Repubblica di ieri) ci informa sul delirio – pesantissimo – in cui versa (oltre che il sindaco, la regione tutta e i suoi massimi imprenditori) il fiume Pescara e quello che gli sta intorno. Tra le altre cose, il più grande centro commerciale del Centro Sud, il Megalò, l’orgoglio dei teatini (voto 0 ora e sempre) pare sia stato costruito aggirando le rigide regole relative alle concessioni edilizie stabilite dopo il delirio alluvionale di Sarno&c. A consolarmi, in caso di disastro (annunciato, senza voto per la tristezza, che il 1992 non vi sia di lezione) una sola consapevolezza: il Mono (voto 9,5, lo 0,5 lo uso come risarcimento dei – suoi - danni) uscirà dalle acque da par suo, passando tra i fiotti con il celebre “Delfino della maremma” (invotabile). Chi non sa di cosa sto parlando non può neanche immaginare cosa si è perso, si perde e si perderà.
- “Potrei presentarmi alle primarie”, Alba Parietti (voto 4,5) risponde così a chi (chi?) si chiedeva cosa avesse fatto in questi anni più della Carfagna, della Carlucci e della Gardini (rispettivamente 7 5 e 8,5, alla fregnaggine s’intende). Adesso lo sappiamo: ha imparato ad usare il condizionale. Alla domanda: “per quali primarie e soprattutto di quale partito?” Bruno Vespa si è nascosto dietro una poltrona bianca. Poi hanno suonato alla porta, era Clarissa Burt. Allora è partito l’applauso.
- “Guerra del curry fra condomini”, apprendo dal corriere on line come siano in aumento le liti condominiali causate dagli “odori tipici della cucina etnica” (7 da soggetto non soggetto ad emorroidi). In attesa di capire bene quali siano gli “odori tipici della cucina etnica” e se l’odore di pasta con le sarde venga ritenuto tale a Bolzano oppure se i fumi di un succoso arrosticino di pecora abruzzese (voto 72, come il mio primato personale) siano causa di pistolettate a Biella, do un bel 2 agli intolleranti per principio e un 9 da innamorato all’odore top: il soffritto di cipolla.
- Cronaca local fantacalcistica: va bene, l’Hajduk Cirelli non è una squadra di fenomeni, va bene, segnamo poco, va bene anche che i miei giocatori migliori si infortunino al ritmo della band di – vedi sopra - Max Cavalera (prima) e Derrick Green (adesso), ma vorrei segnalare a tutti come il mio portiere saracinesca, Samir Handanovic (Lubiana, 14 luglio 1984), abbia preso 16 gol nelle ultime 5 partite (3,2 come i gol subiti per partita). Urge cambiare serratura.

venerdì 19 dicembre 2008

E' successo, tutto finito. Si ricomincia. Forse.

Qualunque cosa succeda adesso, i biancazzurri saremo sempre noi. Grazie a tutti per gli schioffi sui gradoni, le urla a perdifiato, le canzoni scritte a macchina sui fogli e distribuite in curva, le promozioni da maracanà, le retrocessioni da provinciale, la nomea di "piazza calda" che non morirà mai, lo striscione "cozze e vongole" col cannone acceso come sottolineatura, tutti gli allenatori che c'hanno provato, i giocatori che hanno sputato sangue (coro: "Undici, undici, undici Gaudenzi, noi vogliamo undici Gaudenzi"...voce dal nulla: "'ngulo, 'nghi undici Gaudenzi vaffinì a coltellate!") e quelli che pascolavano, i presidenti senza soldi, lo zio col mega mazzo di chiavi, la porta della nord che si vede da casa di Valdo, il 4a5 con il Milan, il 5a1 con la Juve, quell'1a0 firmato da Bosco con la scritta serie A, i cappelli bagnati per resistere al sole "stretti stretti con la passion nel cuor", la cipolla che stordì il guradalinee Godeas, il maledetto gol di Luzardi al 93esimo, il muro giallorosso a tentare di schiacciare la nord, "Onda onda onda" e il vecchietto che scavalca tutti per farla partire, lì su, al confine con la tribuna majella, l'indiano dei rangers, Bubù che se n'è andato prima, prima di morire d'infarto pe' sta notizia, i commenti al bar Midas, le pizze e i calzoni al forno da "Smeralda", le sciarpe legate ai polsi per farle roteare al meglio, i titoli vinti su "Supertifo", il gol di Nobile da centrocampo all'olimpico, Sliskovic e Galvani che espugnano San Siro.
Un sacco di cose insomma, chissà se accadranno di nuovo:

Dalla Cancelleria del Tribunale Civile e Penale di Pescara
Pescara, 19 dicembre 2008

"Estratto di sentenza dichiarativa di fallimento n. 43/2008 R.F.

Il Tribunale Civile di Pescara, in Camera di Consiglio, ha pronunciato la seguente sentenza (omissis)

DICHIARA IL FALLIMENTO di:

1. S.p.a. Pescara Calcio, con sede legale in Pescara via Sandro Pertini n.25 (C.F. 00118110683)

2. Nomina Giudice Delegato la dott.ssa Anna Fortieri;

3. Nomina curatore il dott. Saverio Mancinelli, con studio in Pescara, via Conte di Ruvo n.153;

4. Dispone l'esercizio provvisorio dell'impresa ai sensi dell'art. 104 comma 1 L.F.

5. Ordina al legale rappresentante dell'impresa fallita di depositare entro tre giorni i bilanci e le scritture contabili e fiscali obbligatorie non che l'elenco dei creditori presso la cancelleria fallimentare di questo Tribunale

6. Dispone che il curatore proceda ai sensi dell'articolo 84 l.f. all'immediata apposizione dei sigilli su tutti i beni mobili che si trovino nella sede principale dell'impresa non che su tutti gli altri beni della fallita ovunque essi si trovino e che non appena possibile rediga l'inventario a norma dell'articola 87 l.f.

7. Fissa per il giorno 9 aprile 2009 alle 9:30 lo svolgimento dell'adunanza per l'esame dello stato passivo che avrà luogo dinanzi al suddetto giudice delegato."

giovedì 18 dicembre 2008

Quanto fa male la municipale

Nel mese scorso ho lavorato part-time per il comune di Roma.

- Parcheggio la macchina il lunedì, torno a prenderla venerdì ma non c'è più: il posto è nel frattempo diventato - causa lavori in corso - divieto di sosta. I vigili sono nel giusto (secondo la legge) perchè per loro basta apporre il cartello 48 ore prima dell'entrata in vigore del divieto stesso: 120 euro di carro attrezzi e deposito + 36 di divieto di sosta.

- Dopo anni torno in zona testaccio, c'è Giulio Corda che presenta il disco, andiamolo a salutare va, lui e la mandria di pescaresi che inevitabilmente incontro. Serata tranquilla. Esco e recupero la macchina nel deserto delle spine di pesce di colore blu. Palla: "Cirè ma che t'hanno fatto la multa?", vallo a sapere che a testaccio devi pagare il parcheggio fino alle 2 di notte: 36 euro per non aver esposto il titolo di pagamento, il solerte tutore dell'ordine Canicchi William passava di lì alle ore 00:49.

- Arriva in studio una multa per passaggio col rosso. Chi ha preso la macchina quel giorno? Dunque...17 settembre...controllo: "Io, io, l'avevo io, ma che cazzo, non ci passo mai col rosso, figurarsi con la macchina non mia!". Va beh, evidentemente era uns emaforo di quelli che ti inculano se sei distratto: 154 euro gentilmente pagati dal boss ma sei punti in meno sulla patente dello scrivente.

- Ieri pomeriggio, per motivi indipendenti dalla mia volontà mi trovo su via Mario de' Fiori, Piazza di Spagna, parcheggio il motorino di fianco ad altri 20 (peraltro parcheggiati perfettamente, senza intralciare alcunché), a tre metri da me, due vigilesse chiacchierano amabilmente, i nostri sguardi si incrociano per un paio di secondi mentre metto il bloccadisco. Entro in un negozio ed esco, tempo 3 minuti: 36 euro per parcheggio in zona rimozione. E lì la mia calma zen acquisita con gli anni stava per vacillare, fortunatamente (per loro) le due simpaticone erano già altrove. Al solito ognuno si fa i cazzi propri. Ok, colpa mia, dovevo accorgermi del divieto. Ma cosa diavolo vi costava dirmelo?

Devo assolutamente rifarmi con i poker natalizi. "Vedo". "Come". "Parola". "Cip". "Non apro". "Dammene due". "Fino a 10". "Non basta". "Rilancio". "Leggo".

E ricordatevi che odio le frasi fatte.

lunedì 15 dicembre 2008

E' partitaaaaaaa.....

Sarebbe bello essere pagati per scrivere una cosa tipo Sette giorni di cattivi pensieri di Gianni Mura (voto 10) sul domenicale di Repubblica. Più che altro sarebbe bello riuscire ad avere la capacità di sintesi, l’ironia e la barba di Mura, insomma, scrivere come Gianni Mura che tra l’altro la sa talmente lunga da gestire pure la rubrica di critica gastronomica (con Paola) sul Venerdì, che di riflesso vuol dire farsi delle magnate della madonna almeno una volta la settimana.

- Ad esempio si potrebbe dire dell’incredibile verità svelata da George W. nell’ultima visita alle sue truppe in Afghanistan: “No, la guerra non è finita” (voto 2, ma solo perché lo zero lo lascio a Giorgio Terruzzi), meritandosi un magnifico lancio di scarpe da parte di un giornalista locale (voto 10 all’esasperazione, 6 di stima alla mira).
- Per non essere da meno, il miglior amico (in Italia) di Giorgino confida il suo segreto per uscire dalla crisi, ovverosia comprare, spendere soldi così le fabbriche continuano a produrre e l’economia a girare. Con quali soldi si debba fare tutto questo, non ci è dato saperlo. voto 8 per la perseveranza nel ramo stronzate.
- Piogge torrenziali a Roma, Alemanno: “non usate la macchina”, ringrazio il sindaco e gli do 8 per l’idea e 4 per la capacità di problem-solving. By the way appoggio un bel 4 ai super esperti che prevedevano l’ormai leggendaria esondazione del Tevere alle 12, poi alle 18, poi durante la notte, e poi Giorgia c’ha già scritto un pezzo abbastanza ripetitivo.
- Sbotta il Presidente del Consiglio, “la lega mi ha stufato”, Bossi smorza i toni e invita alla calma (considerando che l’aveva detto sì e no altre 20 volte dal 94 ad oggi, darei un 5 al PdC per la ridondanza e un 7,5 al senatur, se non altro per lo spirito natalizio dimostrato).
- Battiato dedica un pezzo a Gertrude Stein e poi non la manda a dire, “si rimane allibiti di fronte alla violenza di pazzeschi, stronzi nazisti”, voto 10 a Franco per l’originalità, probabilmente nessuno aveva mai chiamato quei bastardi “stronzi”.
- Tornano a grande richiesta le luminarie natalizie, davvero molto belle ma l’idea che basterebbe lasciarle in soffitta – o evitare proprio di comprarle - per sfamare qualche miliardo di bambini sparsi per il globo si fa ogni volta più pressante. Sto facendo la fine di Lino Banfi, lo so, e per questo, vi giuro una tantum, mi do 9 per il qualunquismo.
- Dopo ieri sera, qualcuno a Milanello (voto 4) deve finalmente aver pensato che un difensore ogni dieci mezze punte sia un rapporto un tantino squilibrato, voto 8,5 a Thiago Silva che, nel frattempo, prenderà una barca di soldi per “allenarsi con la squadra e disputare amichevoli con i compagni” (Ancelotti).
- Aumentano le denunce (art. 624 del codice penale) verso nani dal vestito rosso e barba bianca, i centralinisti della questura (voto 6, media aritmetica tra il 7 dei centralinisti e il 5 della questura) hanno già pronta una sparata della madonna sui babbi natale appesi alle finestre (voto 1), probabilmente l’invenzione più insulsa del decennio.
- Cronaca di quartiere: voto -10 al proprietario di quello scooterone brutto che si ostina a parcheggiare sotto casa con scientifica precisione, riuscendo ad occupare entrambi i posti macchina disponibili. Il rispetto prima di tutto. Per gli altri. Pensarci, agli altri. O non andremo da nessuna parte.

Sì, sì, potrebbe piacermi sta rubrica. Ci penso su va. Anche ad un eventuale titolo.

lunedì 1 dicembre 2008

Allontanare gli intrusi dalle nostre emozioni

(sfondo nero e caratteri maiuscoli bianchi a sovrimpressionare le foto dei protagonisti, credo fosse a firma Forza Nuova. O simili.)

“MOGGI - VELTRONI: STESSA SQUADRA STESSI IMPICCI.”


Nel livellamento verso l’equilibro – o verso lo zero se preferite – tra destra e sinistra, una cosa stava ancora sfuggendo alla logica auspicata dal piano di rinascita piduista: le strategie di comunicazione.

Non per essere spocchioso (lo sono?), ma se c’era un dettaglio che ancora differenziava i due macroschieramenti era la ricerca del non brutto, la compostezza e quella convinzione propria di chi pensava ancora di rivolgersi ad un elettorato di teste pensanti e non di lobotomizzati.

In fondo ci piaceva il Bertinotti (almeno fino a quando continuava a parlare agli operai e non ai fagiolini) col porta occhiali, ci piacciono tuttora le prime pagine mai banali del Manifesto (con addirittura il nome dell'autore della foto), in un dibattito politico provavamo un sottile godimento nel vedere l’uomo di destra sistematicamente maleducato e inutilmente livoroso rapportarsi con quello di sinistra, pacato, mai sopra le righe e con la reale voglia di farsi capire dagli ascoltatori, senza proclami demagogici di sorta; un ghigno di soddisfazione ci attraversò nel sentire Marcello Veneziani dire che “in Italia è difficile essere un intellettuale di destra: quelli di sinistra non ti leggono perché sei di destra, quelli di destra non ti leggono poiché non leggono", pensavamo che sì, di Berlinguer ce n’è stato solo uno, però almeno lo stile… E invece no.

A dirla tutta ci era anche piaciuto il plagio del yes we can, quel “si può fare” passato in video da volti più o meno noti con i muscoli rilassati, il bianco e nero che fa sempre fico e il montaggio senza fronzoli, semplice come le cose belle, lontano anni luce da quel video terrificante - inferiore al peggior servizio matrimoniale della storia - che accompagnava uno slogan altrettanto sconfortante: "Meno male che Silvio c’è", che solo a vederlo avrebbe dovuto far cambiare idea agli indecisi. Non andò così. La nuova civiltà televisiva firmata dal biscione negli anni 80 aveva già infranto imeni e compiuto i suoi sfracelli.

A me personalmente piacque anche vedere la faccia stremata di Fassino annunciare a notte fonda la vittoria delle elezioni: che cavolo ci frega del cerone e del trapianto tricologico a noi mancini, noi siamo qui per governare, per dare acqua e case non per portare i tacchi o le bandane. Chiaro che tutto fosse già finito da tempo.
E forse siamo riusciti a spannare il vetro davanti alle pupille solo adesso che manca gente dentro all’emiciclo.

Al tempo la faziosità dei vari Santoro ci dava meno fastidio, forse perché era davvero meno fazioso, in ogni caso lo studio era sempre curato, la scenografia fatta bene, la presenza della fregna non necessaria, le luci piazzate in un certo modo, i servizi, le inchieste (con la I maiuscola), i reportage (con la R), parevano davvero dare voce alle due campane senza sbilanciarsi, senza retoriche di partito. “Senza se e senza ma”, ecco, ‘ste frasi del cazzo, ‘ste espressioni da dire tra un sorso di cappuccino e un morso di cornetto, una volta le dicevano solo gli altri. Adesso no.

Adesso (da qualche tempo) giro per la capitale e vedo ‘sti manifesti senza senso alcuno, strillati, ripetuti ed esibiti con la stessa identica tattica del signor B, del venditore che s’infila in casa con la scusa della dimostrazione salvo poi tirare fuori contratto e penna a conclusione dell'ennesima prova di forza dell’aspirapolvere di turno. E non dimenticherò mai mia madre annichilirne uno di fronte alla richiesta di “una firmetta qui”: andò via con la coda tra le gambe e l’aspirapolvere imballato. Chissà quante vecchine sarà riuscito a fregare con la forza del sorriso e del “meno polvere per tutti”.

Manca il pudore, non mi stancherò mai di dirlo, uno volta c’era chi si suicidava per una figura di merda, adesso fa parte della strategia. Maledetti. Vi odio. Come odio quelli che lasciano affondare la barca della memoria:

(il corsivo che segue è uno sfogo nello sfogo, scusate, ma non riesco a non ripeterlo ogni volta, magari un giorno convincerò anche il sangue del mio sangue. Va da sé che potete anche fare a meno di leggerlo e passare oltre)

ad esempio è riuscito a convincere i suoi votanti di essere la centro di una persecuzione giudiziaria e di essere stato sempre assolto dai processi penali che lo vedevano imputato (17 in tutto). Assolto certo, ma nei soli 4 (due con formula ampia e due per insufficienza probatoria) a cui è stato concesso di arrivare al termine. Altri 4 sono in corso (compreso quello per corruzione giudiziaria del teste David Mills che finirà in prescrizione grazie alle abili mosse degli avvocati) mentre nei restanti 9 la maggioranza vi dirà che il loro beniamino è stato assolto, quando invece la sentenza sarebbe stata esattamente opposta se solo non si fosse fatto le leggi da solo: falsi in bilancio All iberian/2 e Sme-Ariosto perché “il fatto non è più previsto dalla legge come reato” visto che l’imputato stesso l'ha depenalizzato nel 2002. Falsa testimonianza sulla P2 e falso in bilancio sui terreni di Macherio: reato amnistiato nel 1990. All Iberian/1 (finanziamenti illeciti per 23 miliardi a Craxi) e Lodo Mondadori (corruzione giudiziaria del giudice Metta tramite Previti, entrambi condannati): prescrizione. Falsi in bilancio del Milan per l’acquisto Lentini; del gruppo fininvest 1988-92; bilancio consolidato Fininvest (1500 miliardi di fondi neri su 64 società offshore): prescrizione grazie all’abbreviamento dei termini previsto dalla riforma del falso in bilancio del 2002.

I manifesti dicevo.
Noi che ci credevamo diversi, che votavamo per quelli che pensavamo diversi ci dobbiamo ora stropicciare gli occhi senza fortuna: (a caratteri cubitali, firmato Partito Democratico) “ROMA NEL CAOS. E ALEMANNO CHE FA?”

La domanda non è quella ma questa, ve la giro: che cazzo vuol dire, cosa cazzo vuol dire? Che diavolo di senso ha?

Porca troia, erano “loro” i proprietari di queste tristezze, non “noi”.
Va be’ dai, forse è solo perché sono andato a pagare la seconda multa immeritata (credetemi, ha senso) in pochi giorni.

Spero solo che i campioni di questo sconforto rimangano gli altri. In questo gioco di tette finte mi tengo una prima. E pure scarsa. Ma naturale. A patto che il culo sia come si deve, intendiamoci.