Poi uno si accorge che non scrive su queste pagine da troppo tempo e che ogni volta che decide di scrivere una cosa, su qualcosa, la detta cosa perda di importanza nel secondo successivo e allora ti rendi conto di essere un po’ vittima di questo sistema, che ti bombarda senza lasciarti il tempo di pensarci su, di startene seduto semplicemente a pensare.
Che so, magari in stazione se solo ci fossero ancora le panchine nelle stazioni, in quelle nuove o lucidate intendo, perché in quelle di una volta le panchine c'erano, e c'erano addirittura le sale d’attesa, magari tra un binario e l’altro, semplicemente per ripararsi dal freddo. Allora ci pensi mezzo secondo e capisci che le sedie e le panchine non ci sono più solo perché erano rifugio dei miserabili, di quelli che stavan lì a cercar calore. Semplicemente. E poi uscivano via la mattina, quasi per pudore.
Invece poi viene fuori ancora quello lì, a dire che l’amore vince sull’odio, quasi a considerarsi depositario dell’amore. Dio mio che bestemmia! Che basterebbe magari ricordarsele le cose, le offese ripetute, e la voglia di sentirsi diversi, di poter odiare senza utilizzarne il verbo.
Allora viva anche le guglie in miniatura. Chissà quanto sia difficile rimettere a posto una faccia finta: si riuscirà mai a farla tornare veramente finta come prima?
Così uno fatica a crederci, ma quello lì alla televisione (diverso da quello delle televisioni) è riuscito a portare anche l’arma del fallito attentato in studio, e risulta davvero strano dover rimpiangere i modellini in scala di case e appartamenti o biciclette con pedali insanguinati. Sì, devo proprio dire che il neo aumento del canone (da 107,5 a 109 euro) è davvero meritato.
In ogni caso buon Natale e scusate la voglia di non scrivere ma si trema in questi giorni e le energie sono tutte spinte verso il tremolio.
Poi chissà, forse il mare d’inverno farà partire un polverizzatore natalizio o una cronaca del “classico” Palma contro Pacmania o forse niente, il vento continuerà a pungere senza colorarci di bianco e tu di nuovo a maledire la stagione che un tempo anche sulla riva si dava un sacco da fare, e tra pupazzi e pallate ti dava anche da fare.
Ma si sa, le stagioni non sono più quelle di una volta.
Ci sei mancato Cire'. Buon Natale.
RispondiEliminacon sto gelo io godo come un pazzo!
RispondiEliminamontelli...che passa dai -13 ai -6 con la tranquillità di chi la sa lunghissima.
ma se manco c'hai i guanti..
RispondiEliminaE a Kutuzov gli si chiedeva cosa fare (contro Napoleone e le sue armate).
RispondiEliminaLui scrollava le spalle, e tranquillamente diceva, niente, aspettiamo l'inverno.
La storia ci ha detto che quella volta, il "generale inverno" il suo lavoro l'ha fatto.
Il freddo arriva per tutti Cirè, non lo auguro a nessuno, però a Mister B. me lo consentirete, glielo auguro di cuore, ma un brutto inverno, senza neve e senza sole. (qui mi viene in mente la scena di "Miracolo a Milano", quando tutti i barboni cercano i raggi del sole al mattino )
http://www.youtube.com/watch?v=u3D1zrWn6yw
In ogni caso a forza ti tenere il culo al caldo ti vengono l'emorroidi. Almeno così mi diceva mia nonna quando mi piazzavo davanti al camino, ma forse le davo solo fastidio.
Buon Natale a tutti,
Gallit.
e tra l'altro nelle cazzo di stazioni non ci sono più nemmeno le benedette fontanelle d'acqua.
RispondiEliminae io che prendo spesso i treni al volo senza fare in tempo a comprarmi la bottiglietta di minerale, ogni volta sto lì a cercarle sul marciapiede per scendere e bere al volo mentre il treno è fermo.
se non bestemmio guarda...
No prudenza!
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