- Niente più baci d’addio davanti alla stazione ferroviaria di Warrington, nel nord dell’Inghilterra. La Virgin Rail (3 a tutta la fretta del mondo contemporaneo) ha fatto installare nella stazione un cartello di divieto (una coppia di profilo che sta per baciarsi barrata da una striscia rossa), sostenendo che i baci, se scambiati nell’auto, provocano intralci al traffico davanti all’edificio.
Se solo abitassi a Warrington e avessi una donna (senza martellarsi troppo le palle, decisamente più assurda la prima ipotesi che la seconda), sarebbe bello recarsi giornalmente di fronte alla stazione, magari con la macchina tappezzata di fogli di giornale. E quel che deve succedere, succeda.
- “E’ l'unica che mi è sempre rimasta fedele in tutti questi anni difficili”: alla veneranda età di 18 anni, è morta Loki, il chihuahua (3 a tutte le razze similroditrici) di Mickey Rourke (un 7 alla carriera via).
Ora, ammettendo che quello visto in questi ultimi anni sia realmente Mickey Rourke e non una bambola gonfiabile forgiata a sua somiglianza, c’è da chiedersi quanto siano ancora credibili gli scommettitori (non scommettivacche, mi raccomando) di tutto il mondo, che davano la sopravvivenza di Loki nettamente favorita su quella del padrone.
- Dopo Loki, a breve distanza, o infinita se preferite, ci ha lasciato anche Tullio Pinelli (100, come il secolo di vita), uno di quelli che ha contribuito a farmi capire che la scrittura, prima ancora della regia, vince.
L’elenco (selezionato) è piuttosto freddo, lo so, ma state attenti, a guardar bene si rischia di ustionarsi:
Lo sceicco bianco, I Vitelloni, La strada, 8½, Adua e le compagne, Boccaccio ‘70 (ep. Le tentazioni del dottor Antonio), Amici miei, Il marchese del grillo, Ginger e Fred, La voce della luna.
Giù il cappello.
- Rivoluzione Obama: “Tasse ai ricchi per rendere accessibili i costi della salute a tutti gli americani, soprattutto quelli più poveri”. La crisi la paghino i ricchi, insomma. E giù, valanghe (leggeri smottamenti per la questura) di applausi su scala mondiale. Poi uno pensa un po' di cose, del tipo che la redistribuzione del reddito in base allo stato sociale non sia proprio un’idea nuova, ma forse già dell’uomo in barba folta, che forse Dilberto avrebbe dovuto scegliere uno slogan diverso da “Anche i ricchi piangano”, o forse ancora che basterebbe bluffare e definirsi democratici (come suonerebbe PdDI, male, vero?) per proporre sacrosanti principi fondanti dell’essere di sinistra – dell’essere uomini, a mio, sconsolato, giudizio – anziché venir tacciati automaticamente di stanilismo-nostalgico-assassino-mangiabambini.
Sì, insomma, per farla breve, ho capito una cosa: l’abbronzato è comunista.
- Pete Doherty (7,5 di invidia, ma solo per lei) si confessa su Vanity Fair: “Kate Moss (8, allo sfiammo, ma non solo) mi ha sfasciato una chitarra bellissima, a cui tenevo. E poi mi ha ucciso il canarino”. Il Tgcom, sempre sul pezzo, riprende la notizia da par suo: “Kate Moss odia gli uccellini”.
- Purtoppo, le news sul Grande Fratello fanno bella mostra su ogni homepage di base rispettabile, in fondo un culo o una tetta non si negano ormai manco ai preti, o soprattuto a loro. La domanda è un'altra però, visto che a cadenza settimanale leggo "Nuovo ingresso nella casa", mi chiedo: ma come cazzo funziona sto Grande Fratello?
- Risponde in scioltezza La Fattoria (e il suo angolo di fotonews tipico di ogni homepage di base rispettabile): l'altro giorno c'erano tre tipe strafiche, in perizoma, che facevano yoga su di un pontile. Da yoghista della prima ora, comunico che nelle 10 posizioni che compongono il "saluto al sole" (l'unica routine che al tempo praticavo con assiduità da appena sveglio, a digiuno ovviamente), manca la posizone che le donzelle di cui sopra, sembrano, almeno dalle immagini, preferire: la pecora (anche se le due coppie 2-9, 4-7, potrebbero ingannare i non puri).
- La signora Melinda ci confida che suo marito, Bill “non sono invidioso” Gates (5, da sostenitore della mela) ha vietato ai figli l’acquisto di iPhone e iPod: “Sono prodotti Apple”, viva la sincerità. Evidentemente, i soldi, oltre a non dar felicità, non regalano neanche creatività. E buon senso.
Fossi in Jennifer Katherine, Rory John, e Phoebe Adele, invierei una foto al papà (fatta con l’iPhone con Custodia Incipio Ultra Light Feather e auricolari Bluetooth Apple), che li raffiguri di fronte ad un MacPro (processore Intel Xeon Quad-Core da 2,66 GHz con tecnologia "Nehalem"), intenti all’acquisto su iTunes Store di alcuni brani (di Springsteen) da inserire nei loro nuovissimi iPod da 120 giga (per Jennifer e Rory) o nell’iPod shuffle da 4 giga (per la piccola Phobe Adele).
- Nella stessa conferenza in cui il nostro presidente del consiglio costringeva con mano sulla spalla il povero Frattini (8 alla sua faccia nell’occasione, eloquentissima) a sponsorizzare la baggianata del voto ai soli capigruppo, il suddetto si è lanciato nel solito aneddoto sulla sua giovinezza estetica, raccontando di quando, in visita presso un ospizio (per non perdere consensi nella fascia più importante del suo elettorato) chiese ad una vecchina (“tutta raggrinzita su una sedia a rotelle”, con tanto di mimica a disegnare le rughe) che età avesse. La cosa incredibilmente divertente in tutto ciò, dovrebbe essere la risposta della vecchia: “siamo coetanei”. Un classico dell’immaginifico, mascherare la sua vanità (io dimostro vent’anni meno della signora) con un’opera di altruismo (che bravo che sono che vado a salutare i vecchi all’ospizio). Peccato che il prezzo della vanità non sia alla portata della vecchina. Anzi, per fortuna. E poi, come già detto, di tette finte non so che farmene, figuriamoci di facce. Di cuori poi, mi tengo quelli pulsanti, anche se calvi. E senza bandane.
Ah, ci fossero ancora le mie nonne, lo prenderebbero a colpi di borsetta. O di polenta.
- Cronaca local calcettistica: questa sera alle 21, presso il circolo Pro Roma di Largo Preneste, la compagine del Lokomotiv Colleoni cerca il punto promozione. Grazie a tutti.