giovedì 28 gennaio 2010

Gei Di

"Mi occupo di narrativa."

(Jerome David Salinger, 1919-2010)

Anche se cancellerei metà delle parole scritte per arrivare alla perenne scorrevolezza che non troverò mai, copio e incollo un post del 6 dicembre 2006:

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Sembra scritto ieri, con il computer e relativo correttore elettronico sotto i polsi, il condizionatore sparato a palla, non importa se sul freddo o sul caldo, basta che crei un microclima opposto a quello esterno, le sirene che trapassano i vetri al contrario di quel diavolo di moscone che non capirò mai come non riesca a vedere il vetro stesso, il cellulare spento e il telefono che squilla con melodie polifoniche e di riflesso insopportabili, il motore dell’ascensore a scandire le ore e i minuti della mattina, un cd jazz a sussurrare senza fruscii dalle venti casse del super impianto dato in omaggio con l’acquisto di un tostapane multifunzione, le antenne a sovrappopolare i tetti ustionati dall’amianto, la spia rossa del lettore dvd ancora accesa dalla sera precedente. Sì, pareva di leggere Foster Wallace immerso in tutte le diavolerie tecnologiche che accompagnano con punte di malcelato nervosismo il nostro vivere contemporaneo. Allora sono andato a ricontrollare: avevo visto bene, questo qui ha buttato giù ‘sta roba nel 1948.
Sto parlando ancora di Salinger e dei suoi racconti, siamo nell’eccellenza:

- Signorina Carpenter. La prego. Conosco i miei doveri, - disse il giovanotto. – Tu devi solo tenere gli occhi bene aperti per il caso che passi qualche pescebanana. Questo è il giorno ideale per i pescibanana.
- Non ne vedo neanche uno.
- E’ comprensibile. Hanno delle abitudini molto singolari. Molto, ma molto singolari.
Continuò ad avanzare spingendo il materassino. L’acqua non gli arrivava al petto.
- E’ una vita molto tragica, la loro, poveretti, - disse. – Lo sai cosa fanno, Sybil?
Sybil scosse il capo.
- Vedi, nuotano dentro una grotta dove c’è un mucchio di banane. Sembrano dei pesci qualunque, quando vanno dentro. Ma una volta che sono entrati, si comportano come dei maialini. Ti dico, so da fonte sicura di certi pescibanana che dopo essersi infilati in una grotta bananifera, sono arrivati a mangiare la bellezza di settantotto banane -. Avvicinò di mezzo metro all’orizzonte il materassino e la sua passeggera. – Naturalmente, dopo una scorpacciata simile sono così grassi che non possono più venir fuori dalla grotta. Non passano dalla porta.
- Non troppo lontano, - disse Sybil. – E poi, cosa fanno?
- Cosa fanno chi?
- I pescibanana.
- Oh, vuoi dire dopo che hanno mangiato tante banane che non possono più uscire dalla grotta bananifera?
- Si, - disse Sybil.
- Ecco, mi rincresce molto di dovertelo dire, Sybil. Muoiono.
- Perché? – chiese Sybil.
- Ecco, gli viene la bananite. E’ una malattia terribile.
- C’è un’onda che sta arrivando, - disse Sybil nervosamente.


E poi non se voi l’abbiate mai fatto, ma io e altri bimbi/e spesso ci mettiamo a stilare classifiche in perenne aggiornamento su quali siano i titoli che ci fanno alzare in volo. Beh, questo si è inserito prepotentemente nei primi dieci posti della mia personalissima "titoloteca": Un giorno ideale per i pescibanana.

martedì 26 gennaio 2010

Ah beh!

- Montelli: "Ma i tursiopi in trattativa per Volpi come li vedi? Mica male Sergio..."
- Cirello: "Quel Volpi?"
- Montelli: "Quello delle punizioni alla Volpi"
- Cirello: "Esatto...ma non c'ha tipo 80 anni?"
- Montelli: "36"
- Cirello: "Appunto"
- Montelli: "Io lo prenderei"
- Cirello: "Per fargli tirare le punizioni alla Volpi?"
- Montelli: "Certo"

lunedì 25 gennaio 2010

Che c'hai una cartina?

E sì che mi avevano avvertito, ne avevo letto, male per lo più, ma nonostante tutto ero intenzionato a fidarmi, o almeno a non avere preconcetti sul nuovo programma di Luca Barbareschi su La7.
E poi c'era Tyson, allora penso che dopo un miliardo di ospitate in giro per il mondo post ring, quello che non è riuscito a chiunque - nemmeno a Bonolis a Sanremo - ossia far dire qualcosa di interessante ad Iron Mike che non sia "la sua infanzia difficile", possa riuscire al nostro neo conduttore-attore-parlamentare.

Tutto questo anche se mi chiedo come possa trovare il tempo di fare questa marea di cose, soprattutto dopo che il sempre efficiente ministro Bondi gli ha affidato nientemeno che il ruolo di (lo giuro, non è una cazzata né una supercazzola) consigliere per lo studio e l’approfondimento delle possibili iniziative volte alla promozione ed alla valorizza­zione del patrimonio culturale ed artistico italiano nel terri­torio del Consiglio di Cooperazione per gli Stati Arabi del Golfo.

Insomma, vado sul tubo e lo trovo subito, preceduto addirittura da una schitarrata di Alex Britti che alla fine non sarebbe manco male se non...va be', la sto facendo troppo lunga, insomma,

Luca Barbareschi (min 2:19): "Signori e signore, direttamente da Las Vegas, New York City, Mike Tyson!"

Nando Mericoni, ci manchi un sacco.

lunedì 18 gennaio 2010

Orto e porco, ricchezza della casa

Collegandomi ad un recente articolo de La Repubblica di qualche giorno fa, in cui si elencavano i cibi - credo 12 - che farebbero vivere più a lungo (amenità tipo mirtillo, zucca e prugne secche) volevo riportare il menù della cena in onore di Sant'Antonio Abate, "invocato in Occidente come patrono dei macellai e salumai, dei contadini e degli allevatori" (da wikipedia), svoltasi ieri sera in Contrada Palazzo numero 11, presso il ristorante La Bilancia di Loreto Aprutino (Pescara).

Al grido di "se volete, c'è anche qualche paste", e ricordando che, per dirla con Palla, "con o senza il dio io sto dalla parte del porco", mi premeva quindi dirvi che durante il pasto, pardon, il convivio, si sono succeduti questi piatti, tutti a base di maiale:

- Pinzimonio a tutto pasto
coppa di testa
pizza con "sfricoli"
pasta di salsiccia
pancetta e peperoni secchi fritti
piedini, orecchie e musetti
fagioli del tavo con cotiche

- Primi piatti
Quadrucci in brodo di testa
Fettuccine al guanciale stagionato

- La pietanza
Cif Ciaf e polenta e ceci

- Contorni
insalata

- Caffè, digestivi e acqua minerale
- Vino Azienda Agricola Ciaccione

E, come nella vita, tutto va a finire sempre a:
tarallucci e vino cotto.


La serata è stata anticipata dal falò purificatorio e allietata dalla rappresentazione de "Lu Sant'Antonio".

lunedì 11 gennaio 2010

Tirare in porta, per esempio.

La noia la noia la noia la noia la noia
io non ci vivo più
restaci tu qui
soffrirò di nostalgia
ma devo uscire fuori da qui


(Da La noia, in Vado al massimo - Vasco Rossi, 1982)


Da - seppur ormai infreddolito - tifoso juventino, vorrei sfogarmi dicendo semplicemente che mi sono rotto le palle, non delle sconfitte pessime e delle figure di merda, ma del fatto che puntualmente mi annoio, da anni a questa parte (eccezion fatta per qualche stella cadente, vedi partite col real) mi annoio terribilmente.
Sì, ad ogni partita della juve io mi annoio.
La Juventus mi produce noia, ovvero la "sensazione sgradevole prodotta dal ripetersi monotono delle stesse azioni, dalla mancanza di distrazioni, da uno stato di inerzia o di tristezza" (dal dizionario Garzanti online).

Che si vinca, si perda o si pareggi, sono sempre partite di merda, brutte fino all'ossesso. Di quelle che inizio in un forsennato zapping più o meno al 16' del primo tempo prima di vedere gli ultimi 5 minuti pre intervallo e capire che nulla è cambiato e che nulla cambierà.
Poi, rinfrancato dall'ennesima birra, provo a vedere se l'ipotetica e classica strigliata negli spogliatoi sia servita a qualcosa salvo poi accorgermi del contrario. Forse perchè è stata proprio la strigliata a mancare. Ma che vuoi, Ferrara è un bravo ragazzo.

Provo ancora per qualche minuto e poi mi butto su Fox, dove sicuramente ci sarà Homer alle prese con qualche ciambella.
Verso il 15' del secondo tempo torno dai bianconeri perchè quella puntata dei Simpson l'ho vista tipo 28 volte, così mi accorgo che stiamo giocando allo stesso modo, senza manco un minimo di aggressività nonostante lo svantaggio, arrivato per una cazzata di Felipe Melo.
Allora preghi almeno in un cambio che io avrei fatto ad inizio ripresa e invece tocca aspettare altri e dieci minuti prima di vedere entrare Del Piero in calzamaglia che, come da pronostico, continua imperterrito nel tentare i dribbling di una volta, con la differenza di farli ad una velocità buona per la partita di calciotto del mercoledì sera con gli amici di sempre, di quelle partite che

- Amico 1: "Cazzo Amico 2, ne manca uno, siamo 15, Amico 3 ha avuto un contrattempo, hai mica qualcuno da chiamare?"
- Amico 2: "Posso provare a dirlo ad Alex, è un po' che non gioca ma l'altra sera al pub mi aveva chiesto di chiamarlo se serviva."

E poi arriva Alex, in calzamaglia.
Che alla fine almeno ci prova, a mezzo all'ora ma ci prova, e riesce addirittura a guadagnarsi tre calci di punizione in 15 minuti, cosa che non era riuscita ad Amauri per tutta la partita, troppo preoccupato ad apparecchiare la tavola sulla sua testa per farci banchettare Nesta o Thiago Silva.

Insomma, se fossero ancora in onda, tornerei a vedere Homer per la 29esima volta. Poi mi accorgo che le fregature di Sky ogni tanto aiutano e allora mi sposto su Fox+1 e riesco a collegarmi di nuovo con Springfield. Stappandomi un'altra birra.