mercoledì 15 novembre 2006

Ripieno d'acqua bollente

Appena sotto il davanzale della finestra, sulla ghisa, sono appoggiati due pupazzi, ciottolina e un dinosauro rosa (non Dino) abbastanza brutto, entrambi usciti da uova pasquali senza data. E poi c'è un pezzo di fodero della mia vecchia reflex, quello semi-rigido a copertura dell'obiettivo. Sulla sinistra, attaccata al pomello nero carbone, penzola una catenina d'oro con relativo crocifisso a ricordo dell'adolescenziale passione per Gesù Cristo, fu un dono dei miei genitori (la catenina d'oro, non Gesù Cristo) ed è impossibile che me ne liberi: sono troppo legato agli oggetti. L'amore platonico va bene cinque, dieci minuti. Poi ho bisogno della ciccia.

Nonostante il dono continuo del sole, l'inverno per me inizia adesso: con il termosifone della camera di nuovo contenente acqua bollente.

2 commenti:

Gallit! ha detto...

Voglio vivere ai Tropici.
Il Sole è il termosifone naturale che rende, la mia vita quieta.

Anonimo ha detto...

caro cirello...ti scrivo da una scarlatta parigi.....Sono serena e colma di meraviglia per l'eleganza dei lunghi cappotti,i soffici baschi come nidi caldi a riscaldar le menti....gli ampi viali su cui scende pioggia di foglie leggere come piume....i volti dalle labbra e le gote rosse e un po gonfie dal primo freddo....insomma cio' per dirti che ogni stagine regala il suo fascino....
ti bacio tanto;a presto,claudette.