Libera musica in libero stato (o no?)
Non è reato scaricare da Internet musica, film o programmi tutelati dal diritto d’autore purché non venga fatto per scopo di lucro. In parole molto povere: va bene risparmiare, non va bene guadagnare dall’operazione di download. A darmi questa gioia è la Terza sezione penale della Corte di Cassazione che, con la sentenza numero 149 del 9 gennaio scorso ha annullato la condanna a due ragazzi per violazione delle leggi sul copyright.
Le operazioni di download di materiale informatico non coincidono con le ipotesi criminose fatte dai giudici torinesi. Per scopo di lucro deve intendersi un fine di guadagno economicamente apprezzabile o di incremento patrimoniale da parte dell’autore del fatto. E quindi, nel caso dei due studenti, il fatto non costituisce reato.
Ora, non sono un dei milioni di musicisti che coltivano un sogno - perchè qui quelli che ci vanno sotto sono proprio loro, e non mi riferisco evidentemente a Madonna o agli U2 - ma sto godendo un bel po'. Chissà, forse è per via del mio spirito di ligio cittadino intaccato ogni giorno dal mulo che si attiva al log-in del mac. O forse no.
Più probabilmente godo nell'immaginare le facce preoccupate e sorprese di quel gruppo di usurai autorizzati che rispondono al nome di SIAE.
1 commento:
se la siae fosse soltanto una fiera da domare e mettere in gabbia, poteva essere un risultato importante. essa però è composta da un esercito di iene pronte a divorarci il raccolto.
siamo riusciti a recintare le rose. tutto il resto e là fuori. e non abbiamo scampo. chè alla morte dei padri i figli verranno per settant'anni a gozzovigliare nel nostro terreno.
maledetta sia(e)
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