A casa con una marea di turbamenti già visti
La prima apparizione del termine déjà vu, chiamato anche paramnesia, è da attribuire al ricercatore francese Emile Boirac, che nel 1896 coniò quest’espressione. Il fenomeno però era stato studiato alcuni decenni prima dal dottor Arthur Ladbroke Wigan che aveva avanzato l’ipotesi che fosse dovuto all’arrivo sfasato al cervello della stessa percezione con microsecondi di differenza. La mancata sincronizzazione degli emisferi cerebrali farebbe percepire inconsciamente la scena prima all’altro, così che quando arriva al secondo emisfero sembra già di aver vissuto la cosa. Da allora il fenomeno è diventato una sorta di ossessione, qualcosa di soprannaturale che ha sempre procurato un certo turbamento. Tanto che si pensava che attraverso il déjà vu si potesse risalire ad aspetti più complessi ed oscuri della mente.
1 commento:
" Non so piu' cosa
guarderanno i miei occhi
Non so piu' a cosa
serviranno le sere
Gli uomini grigi
vanno al potere
Preda di un deja vu"
La neve, 24 Grana
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