mercoledì 29 agosto 2007

Piedi sull'asfalto

Dopo gli anni scolastici con i brufoli sulla faccia, quelli accademici con birre tra le dita, sono maturo per affrontare l’inizio di un nuovo anno bloggifero.

Tornato dalla visione di balene e donne con le tette grandi, eccomi di nuovo con una tastiera sotto le mani, vedo polpastrelli leggermente intimiditi, timorosi di perdere gli ultimi granelli di sabbia e sale.
Ma, come ben saprete, voi che siete capaci quanto me, quando il periodo vacanziero diventa oltremodo riposante, qualcosa non va.
Non preoccupatevi comunque, sono ansioso di comunicare che dalle mie parti non è cambiato alcunché. Ebbene sì, anche quest’anno avrei tanto bisogno di una vacanza per recuperare dalla vacanza, quel periodo in cui, alla mente ritemprata dalla vacanza, dovrebbe essere accostato il riposo del corpo, che poi altro non è che il significato primo e ultimo della vacanza post vacanza.

Un altro anno dunque, pronto a far provviste per il rigoroso inverno: ghiande, bacche e radici, in salsa di libri e canzoni.

Mentre scrivo, 12655 persone hanno visitato La festicciola di Cyrus dal giorno della sua nascita, il 15 novembre 2006. Se a questa cifra sottraiamo mas o meno 10456 (che è il numero di volte che il titolare della festicciola ha visitato la sua pagina per puro e semplice protagonismo spicciolo e tanta voglia di sentirsi uno che la gente ama leggere), rimangono 2190 contatti, una cifra di tutto rispetto. E via, pippe all’americana adesso.
Va bene, sto vaneggiando. La domanda è la seguente: perché mai ho aperto questa pagina?

Pensando a questa futilissima domanda, gatton gattoni (o canon canoni piuttosto che giraffon giraffoni o echidnon echidnoni), tomo tomo cacchio cacchio, mi sono accorto di aver dato la risposta l’8 luglio 2007 alle ore 00:44 (ne L’erba del vicino, post del 5 luglio), replicando ad un intervento del Prof. Ford, pregiatissimo/a frequentatore/trice senza volto di queste pagine virtuali.
Allora ho deciso di promuovere quel commento, elevandolo a topic del post invece che lasciarlo a commento di un commento del post. E credo di essere stato chiarissimo.
Chi l’ha letto può rifarlo. Chi non l’ha letto può rifarlo.
Io intanto lo butto qui sotto, come mamma, anzi papà, l’ha sfornato.

A dire la verità non ho mai pensato al “noi scriviamo così”. 
Ho deciso di scrivere condividendo, di “aprire un blog” (immagino qualche anno fa se qualcuno mi avesse chiesto: - “Ti piacerebbe aprire un blog?”, - “Eeh?, che diavolo vai farneticando..?”) perché non stavo più scrivendo. Capita mano ogni tanto, acnhe se il computer è sto maledetto messenger hanno avvolto di pigrizia mente e polpastrelli.
Scrivo perché mi piace, tutto qui. Perché lo considero uno sfogarsi, un liberarsi tanto quanto tirare pugni ad un sacco anche se forse lì la fisicità prende il sopravvento. E poi capisco molte cose di me scrivendo, la timidezza va via o si nasconde. E io mi sento molto più nudo, molto più soggetto ai lividi. Sì, credo di fare un grosso lavoro su me stesso. Credo di migliorarmi, se questo vuol dire qualcosa. Diciamo che risparmio i soldi dello psicologo con una sana e nerboruta autoanalisi.

Ogni tanto spendo pure ore e ore a rileggere me e le risposte di chi condivide, a riguardare le vecchie mail, le esperienze passate, le parole che adesso non scriverei mai, i litigi con le donne perché a me dal vivo vengono sempre male. In genere funziona così: si discute, dico le mie stronzate, anzi, dico le mie verità ma con parole del tutto opposte a quelle che vorrei dire e lei, giustamente, mi manda a cacare. Allora è lì che le dita volano, lei legge, e tutto torna meglio di prima. O almeno spesse volte è andata così.

E (perlomeno il mio) citare Bogart o Ciccio di Nonna Papera non è celebrare una generazione, forzare uno stile o peggio ancora compiacersi (forse al liceo sì, ma vienilo a dire al titolare della Festicciola e all’esimio frequentatore Gallit, entrambi usciti da un militare di 5 anni all’I.T.I.S.), è semplicemente scrivere. Riportare su carta le immagini che si affollano nella mente (perché bogart fuma la sigaretta molto meglio di James Dean o di Raoul Bova…scusate…) perché lo scrittore che volevo diventare era ovviamente plasmato da Kerouac (da Bukowski, da Ellis, certo: perché mai ci siamo ubriacati la prima volta?), dalla prosa spontanea che poi rimanda a Whitman e blablabla. E perché in definitiva, posso pure essere figlio di Holly e Benji, di Bem e dell’A-Team, ma sono il nipote di tante altre cose che li hanno preceduti. E i nonni insegnano parecchio, “che ve lo dico a fare” (ad esempio, non avrei ami utilizzato quest’espressione se non l’avessi sentita come geniale traduzione di Forget about it in Donnie Brasco).
Non ci trovo niente di male nel provare a inventare metafore, similitudini e ossimori che farebbero rivoltare Chandler nella tomba. Mi piace pensare che anche a lui venissero così, senza arrovellarsi troppo. Certo, le sue erano migliori, e vorrei pure vedere: quando mi verrà mai in mente di scrivere di "Una foresta di piante dalle sinistre foglie carnose e dagli steli simili a dita di morti lavate di fresco"?
Io penserei a stuzzicadenti consumati o matite spuntate, come diavolo faccio a pensare a dita di morti lavate di fresco?

Scrivo. Il che mi farebbe entrare di diritto nella cerchia degli scrittori secondo la celebre descrizione che Burroughs fece di Ti-Jean (chi mi conosce sa quante volte l'ho utilizzata). Così, giusto per chiudere, anzi accostare, il cerchio intorno a quello che ho cercato malamente di dire in queste righe:

"Kerouac era uno scrittore. In altri termini, scriveva. Molti di quelli che si definiscono scrittori e che hanno i loro nomi stampati, non sono affatto scrittori e non possono scrivere – la differenza sta in questo; un toreador che si batte con un toro è differente da un cazzaro che fa delle piroette senza toro. Lo scrittore è stato là altrimenti non può scriverne. E andando là rischia di essere incornato”.

Qui non c’è alcuna voglia di mostrarsi per quello che non si è. “Sessanta anni, cazzo sessanta”, lo scrivo perché davvero vorrei arrivarci così (con quell’energia almeno) ai 60. “Fanculo a ‘sti cazzo di posti a sedere” lo scrivo perché davvero non concepisco l’idea di andarmi a vedere Patti Smith e stare seduto, come cavolo faccio a stare seduto? Me lo spiegate? Magari davanti ad un bicchierino di amaro del capo che è buono (nella sua fascia) e costa pure poco.

E ricordo i tempi in cui io e il mio fido compagno di banco paolucci ci sfidavamo a colpi di saggi dagli argomenti improbabili ognuno sul diario (o qualsiasi altra cosa in sua vece) dell’altro. Ricordo “L’evoluzione del due di coppe” (mio) o “Gli usi e i costumi dello scopettone del cesso” (suo). Questo è il mio modo di essere scrittore, ridere del non saperlo essere sul serio ma di esserlo comunque, con i miei tic (scrivo spesso “sì, insomma”, oppure ho la fissa dei periodi lunghi alternati a quelli brevi che iniziano sempre con la “e” dopo il punto), le mie ripetizioni, il mio tentare di scrivere come quello o come quell’altro con la consapevolezza di non poterlo fare semplicemente perché non sono quello nè quell’altro e che le nostre vite sono diverse e i nostri occhi pure.

Intanto mi metto in gioco, perché quest’arte scalda e brucia. E fa piangere e ridere a donarla e riceverla.
Ora, come mio costume, non rileggo (anzi, a ‘sto giro correggo i refusi sapendo già di lasciarne tanti per strada), perché le confessioni, almeno da me, non si ritrattano.
E poi succede come adesso, che sono partito per scrivere qualcosa e ho buttato giù forse l’opposto. Ma quello che conta è scritto in realtà solo 23 parole prima di questa: sono partito. Eccolo qui. Il motivo per cui scrivo.

cy

18 commenti:

Anonimo ha detto...

Arieccolo, finalmente tra noi onanisti virtuali (e non)... il Cirellooo!! Com'è che hai detto? Mitte fore? Foco, Cire'! Focooo!!

Sor

Anonimo ha detto...

E poi c'è la questione del nonscrittore. Di chi fatica a trovare le parole. Di chi vorrebbe tanto sentire un bisogno irrefrenabile di tirare fuori qualcosa. Qualsiasi cosa, purché senza un peso eccessivo. Di chi legge, ma non troppo, perché tanto va a finire che prima o poi si perde, o pensa ad altro.Di chi rilegge in continuazione, in modo quasi compulsivo. Questione estranea strana straniera straniante, alla ricerca di una retorica che faccia da rifugio, da guscio. Vuoto, per lo più. mah...

Anonimo ha detto...

vorrei sentire esperienze da nonscrittori.
ad esempio, tu, anonimo, sei un nonscrittore?
cy

Anonimo ha detto...

Il nonscrittore (ammesso che se ne possa tracciare un profilo) è fondamentalmente un perfezionista. Imprigionato nella sua stessa rigidità, che troppo spesso trasforma semplici opinioni in giudizi, non può che avere un rapporto conflittuale col binomio cartapenna (o chi per loro). L'aspetto inquietante della questione, però, consiste nel fatto che il nonscrittore vive cosantemente all'incrocio tra un odio addirittura esagerato e una stima quasi ridicola nei confronti di ciò che ha partorito. Insomma, tra disprezzo e autoesaltazione, dove il secondo momento è però sempre fugace, futile e, ovviammente, fastidioso. per non allungare troppo la questione, vorrei solo aggiungere che il nonscrittore costituisce l'esatto opposto del grafomane, non dello scrittore. Se l'ultimo scrive per sfogarsi, per capirsi (almeno così credo) il grafomane non può non scrivere, così come lo scrittore non può scrivere. Il nonscrittore è il negativo del grafomane, se vogliamo. In somma, se non fossi Socrate, sarei Platone (ecco il momento di autoesaltazione). Mah...

Anonimo ha detto...

Poi succede che alcune parole ti rimandino a una nottata in riva al mare, con la Sicilia a pochi metri e con le discussioni che si animano quando si tirano in mezzo Keruac e Moccia... Bentornato Cire'... Sono pienamente d'accordo a metà su tutto, dove "a metà" sono Keruac, Bukowski e compagnia, ma lo sai già. Sarebbe stimolante provare a ricordarsi il libro che ti ha spinto a scrivere, perché tanto ce n'è sempre uno. In realtà è il libro durante il quale pensi: "oh, ma questo scrive come me" o "questo ha uno stile simile al mio" o "un questo qualsiasi". Ma (quasi) sempre con l'osservazione assurda che sia lui a farlo come te. Ed è poi quello stesso libro che ti fa scrivere le prime vere cose delle quali ti vergognerai come un formichiere non più di due o tre giorni dopo. Ma fa da molla. E resta che è (quasi) sempre dopo un libro che decidi di iniziare a buttare giù qualcosa. Ma questa magari ce la teniamo per la prossima estate. Nel frattempo abbiamo un altro anno di blog da affrontare a testa alta (verso il triangolino che ci esalta)

Che cazzo ho detto? Boh...

Comunque l'immagine in riva al mare da me evocata è molto frocia, ragion per cui chiarirò che eravamo in mezzo ad altri sette amici.
E dai libri citati dimenticavo "A sangue freddo"

Anonimo ha detto...

Il nonscrittore corregge: la prima parola della quartultima riga è ovviamente "nonscrittore", non "scrittore". Ma forse si capiva lo stesso dal contesto...

Anonimo ha detto...

Il treno 713 da Venezia S.L. (07:23) a Lecce (18:28) viaggia con un ritardo di minuti 53 per grande affluenza di viaggiatori diretti a Loreto.

Anonimo ha detto...

scusate ma sono troppo lontano da mezzi telematici per partecipare adeguatamente al dibattito (nooo, il dibattito noo!!!). appena possibile dirò la mia.


LA MIA!!!
cy

Anonimo ha detto...

il treno proveniente da lecce per verona centrale viaggia con circa 80 minuti di ritardo....
l'opopea del viaggio

domenica 2 settembre 2007

partenza da pescara centrale alle 15.30, il treno è incredibbbilmente in ritardo, ma solo di 20 minuti, il peggio deve arrivare.
intercity 457
(potevo prendere la stella europea cazzo...ma era pieno!! e subito la prima discussione col bigliettaio
montelli-"un biglietto per bologna, sola andata
bigliettaia:"l'eurostar è pieno, pero' ti posso fare il biglietto di prima classe senza ssicurarti il posto...
montelli:"mi scusi, ma la convenienza??"
bigliettaia:"la convenienza è che prende il treno!!"
montelli:"aaaaaaaaaaa, me ne faccia uno intercity..")
salgo sul fantomatico intercity,inverosimilmente vuoto, poggio le chiappe nello scompatmento dove siamo io e una tizia... pescara-giulianova 55 minuti..iniziamo bene...
a sambenedetto sale un putiferio di gente, lo socmpartimento si riempie, madre figlio di 7 anni e nonna reduci dalle ferie, e un tizio, gobbo(nel senso giuventino)..fino a loreto tutto fila liscio...a lorato sale una masnada di giovani griffati Benedetto xvi, che invadono ls carrozza con zaini e cappelli da cauboi, per inciso quelli che sivedevano alla televisione nei srervizi su sta cazzo di agorà di giovsni cristiani...
partono gli aneddoti dei seguaci del signore
"marco ieri dopo 2(!!) bicchieri di vino era ubriachissimo"-"alla fine mi sono addormentato alle 11(23) distrutto!!"-"simone si è fatto una tromba(i tizi erano di como)che gente, ma di chi è amico quello??"-ecc...
intanto dallo scompartimento il pargolo biondo sfornava record su record al game boy advanced ostentato ad alta voce e con sonoro incluso il suo massimo punteggio, la madre lo fulmina ripetutamente con lo sguardo, lui se ne frega e mentre gioca si divora una confezione famiglia di m&m's.
son le 19 e siamo appena arrivati ad Ancona!!
salgono altri pellegrini...il gobbo telefona ripatutamente ad amii per avere ragguaglia sulla partita..."due rigori contro... ci stanno facendo pagare tutto...dai che ci riusciamo...sisi"
ricevo la telefonata di pier esordisco cosi"oh, ma i gobbi putridi che hanno fatto? hanno rubato pure a sto giro?"
cala il gelo
altro recod, 22000, sarà dura ripetersi, ma il pargolo ci crede, puo' migliorarsi!!
sono le 20.15 arriviamo a rimini..sul treno sale una comitiva di veneti, di 16-17 anni reduci da un we bravo in riviera...tutti con maglietta 2baia imperiale" e i-pod nelle orecchie..il tuz e tuz prende il sopravvento nela carrozza, cosi come una serie sconfinata di madonne venete..."diocan, dioporco, madonnatroia" e via dicendo...
il campione nazionale di game boy ha un sussulto continua ad ogni madonna lanciata dai suoi colleghi più grandi...ma, nonstante le imprecazioni a cesena milgiora il suo record!!
sono le 21 quando"cesena cesena, stazione di cesena"
i papa boys sono carichi come delle molle e non sputano un secondo, cosa fa la fede....
mirandola, ore 22, a 10 minuti da bologna il treno inspegabilemnte di ferma...nei papaboys comincia a trapelare la psssibiltà che dio non esista...
nuovo record, il pargolo biondo è inarrestabile, aggredisce la seconda confezione di m&m's, mentre la madre continua a scrivere messaggi al suo amore estivo....
ora 22.27 finalemte bologna!!!!!!!!
il treno si svuota, i papaboys sono stremati ma la fede li aiuterà di certo, loro devono prendere una coincidenza per milano, l'allegra famigliola deve arrivare a verona...dove li sspetta il nonno con il babbo, mi auguro intanto cheil game boy si sia scaricato..
il gobbo anche deve arrivare a verona...per lui godo...si deve sparare se tutto vabene altre 2 ore e mezza...MERDA!!
la ragazza scende con me...le porto una valigia fino all'uscita...i solito signorotto...alle 22.47 sono a casa, pronto per spararmi controcampo!!!

ovviamente non ho riletto nulla!!!

Montelli

Anonimo ha detto...

Monte', dopo i più sentiti complimenti per questo trattatello di alta sociologia che hai saputo estrapolare dal tuo (presumo sudatissimo) quotidiano peregrinare, volevo informarti che sul QUEL treno della fede, la Divina Provvidenza avrebbe anche potuto far incrociare le strade tua e del buon Orlo!! Ebbene sì, il nostro cronista del taraff dalle terre del Serrone migra ormai in quelle della Verità e dell'Amore. Insieme a tanti altri cciovani che sono testimoni della Parola.
Capito scomunicato ciccione? Ordunque, pentiti! Chè il Regno dell'Altissimo è vicino..
E veglia! Chè non sai ne' l'ora ne' il giorno..

Sempre sia lodato!!

Sor

joecanasta ha detto...

uno dei post più esilaranti che ho letto su questo blog...

ritmo narrativo perfetto: hai fatto bene a non rileggere.

è bello vivere un fatto e poi riuscire a snocciolarlo così. è come se in quel momento lo si possedesse.
al di là dei meriti del pur ottimo
montelli, credo che questo possa collegarsi a quello di cui si parla in questo thread(minchia).
forse mi sbaglio, ma io , questa capacità la vedo come uno stato di possessione, o comunque un gesto di grandissima abilità che va compiuto tutto in una volta.
tipo che il grande scrittore vede un fatto, lo fiuta, lo punta eppoi in un unico gesto gli tira via la colonna dorsale con tutto lo scheletro e la spiattella sotto gli occhi del lettore attonito.

Non so ho quest'idea qui, legata all'ispirazione come momento sublime e stronzate di questo tipo ma so che c'è anche lavoro e lavoro e abitudine a scrivere e cesellamento ecc.ecc.

sarà anche così, ma in definitiva sono convinto che, senza un minimo di ispirazione da seguire (o istinto o esigenza, chiamatela come volete), aivoglia a lavorare e artigianare, quello scatto particolare non lo fai mai.

joecanasta ha detto...

e comunque: ben trovati a tutti.

Anonimo ha detto...

ma il buon orangelo avr� preso quello in direzione contraria!!
mi auguro per lui.....
per il resto...mitt for'

montelli

Sor Vichi ha detto...

Montelli scatenato!
"Orangelo" è da copyright!!
Capacità di sintesi che manco Bartezzaghi: l'Orazio Angelucci in breve. Ma pure (e qua sta il genio dadaista) l'Orlo folgorato sulla via di Damasco, no?

Anonimo ha detto...

in pratica caro cirello,
da ritrovo di una masnada di maiali,
il tuo blog si è trasformato in un fine salotto.

rbbll

Anonimo ha detto...

sullo scrivere:
ecco, il mio caro e vecchio montelli!! che quando non c'era sto cazzo di messenger era il mio preferito contatto corrisposto nel raccontare le nostre malefatte settimanali da roma a bologna.

cioè senza msn, le mail procedevano come il montelli (finissimo scrittore, non lo sapevate?) ha ben esposto, con particolari, battute e tempi perfetti.
ad esempio, con sto cazzo di msn, il tutto poteva ridursi a robe tipo questa:

cy: allo'?
montelli: per dio!!!
cy: ca success?
mont: trenitalia di merda!!
cy: ritardo della madonna?
mont: tra le altre cose, intercity ionvece di eurostar, un caldo negro, papa bois a dire stronzate
cy: aaah, robbba di papa boys!!!"
cy: camminano insieme a te per le strade della vita!!
mont: chi?
cy: NOI!!
mont: e poi un pargolo di merda che metteva record su record al game boy..
cy: lo spirito di super mario è con noi!!
mont: volevo morì, meno male che a casa c'era controcampo ad aspettarmi, sono tornato alle 22:47!!!
cy: e bravo il mio ciccione, parti col rimborso!!
monte: infatti sci
monte: oh, devo anda' a caca'
cy: bravo, mo ci vado pure io
monte: cia'
cy: cia'

volete mette la differenza??scrivete gente, scrivete. non siate pigri.

sto tornando, un ultimo saluto all'adriatico, salgo a bordo e via!!
cy

Anonimo ha detto...

COME UNA ROSTELLA A COLAZIONE

mi permetto di deviare dall'argomento,
solo perché se ne parlava qualche giorno fa:
"Timbrare il cartellino puntualmente alle ore 8.3o. È l’ossessione del mitico ragionier Fantocci (pardon, Fantozzi) che per riuscire nell’intento cerca di prendere al volo il bus dopo essersi calato giù dal balcone sulla tangenziale est di Roma. Sorvolando sulla insolita puntualità svizzera del mezzo di trasporto non vi sembra surreale il traffico (inesistente) per essere un’ora di punta?

Lo è, lo è, e infatti il film Fantozzi fu girato nel 1975 quando quel tratto di tangenziale era appena stato completato ma non era ancora aperto alla circolazione. E si tratterebbe proprio del tanto discusso quadrante sud il cui destino appare ancora incerto, tra proposte di abbattimento e proposte di riqualificazione. "

rbbll

Sor Vichi ha detto...

@Robbie'
Una rostella a colazione? Mica malaccio l'idea!! Magari con delle vestali desnude che mentre ti porgono i succulenti spiedi, si dedicano con altrettanta ghiottoneria anche all'altro, di "spiedo".
(Un po' risveglio del "Principe cerca moglie", famo a capìsse..)
Sulla chicca fantozziana, ormai un uomo di cinema accreditato come te non mi stupisce più. Solo applausi. A proposito, fammelo galoppà 'sto ragazzo, eh? Vigilerò severo a distanza..

@Cire'
'Namo, daje bloggaro! Chè la coperta è gelata e l'estate è finita!! Perfino il Brunetto Sacchi felsineo mi si è rimesso a testa china sui tasti.. Olio di gomito - non solo in senso (auto)erotico - e.. facce sognà come sai!!
Cerea..