sabato 5 gennaio 2008

Oltre il confine


Parte Me and Bobby Mcgee nella versione di Kris Kristofferson. Fuori diluvia. L’ultima pioggia che vedrò da dietro i vetri di questa finestra. Si cambia, ci si sposta. Ancora. La notte passata è stata l’ultima tra queste mura. Domani il tetto sarà diverso.

Va da sé che per un nostalgico, oggettuofobo rincoglionito come me, il trasloco è un’occasione di quelle che si ricordano oltre ogni ragionevole motivo.
Il materasso è impacchettato, sigillato alle mie spalle, quasi a voler conservare tutti gli odori e le sagome passate per portarle dall’altra parte, anche Pallina sembra spaesata, nascosta dai suoi soffici aculei.
Si buttano parecchie cose utili per conservarne di inutili. E' la storia della mia vita d'altronde.

(Onda su onda - Bruno Lauzi, 1974)

E poi le foto. Una galassia di foto di chi c’è ancora e di occhi andati via per sempre, nasi che hanno deciso improvvisamente di non volerne sapere più niente di te neanche per iscritto insieme a bocche che non spariranno mai.
Come il Lokomotiv, qui nato e ora sparso per il globo in un'eterna tournée.

(Going to California- Led Zeppelin, 1971)

Non riesco a scrivere. Dovrei fare un cut-up per rendere al meglio il movimento dei neuroni. Ma poi non si capirebbe nulla. O forse sì. Ecco, c’è Samanta che mi abbraccia, è incredibile come intuisca anche se più probabilmente ha solo “voglia di far la pipì”. Come tutte le donne del resto.

(Hey, that’s no way to say goodbye - Leonard Cohen, 1967)

Mi rendo conto che la colonna sonora scelta non aiuta ad uscire da questa turbolenza emotiva ma è giusto così, la musica serve ad alimentare, mettere legna, reprimere e attizzare desideri, riempire buchi, aprire le ali e nonostante tutto precipitare.

(Fake plastic trees - Radiohead, 1995)

E poi sti cazzo di libri - pesanti fino alla sfinimento – che sfogli ad uno a uno prima di inscatolarli, rileggendo le dediche e le date e le sottolineature per capire che in fondo non capirai mai nulla di tutto quello che si dovrebbe capire in anticipo. E la cosa bella di tutto questo è che ti va bene così. Vuoi che sia così.

(La fregata - Renato Zero, 1982)

Si passa a Berlino Ovest. Pigneto per essere Pigneto stavolta. Finalmente con sotto casa un giornalaio, un bar, un negozio di dischi, le giostre, il silenzio, la sala, una stanza decente con dentro ancora quel diavolo di basso del terrorista ligure yankee, il Fanfulla a 126 passi, in attesa col motore stracaldo nonostante il folle divieto di vendita alcolici dopo le ore 2 (“I signori soci sono pregati di farsene una ragione”, così dice il cartello sopra il bancone). Ma tutto questo forse, anzi sicuramente, merita un post a parte.

(Capofortuna - Rino Gaetano, 1978)

SOPRAELEVATA=MORTE
Non siamo morti fortunatamente. Anzi siamo più vivi che mai, pronti a spremerci proprio lì dove Pasolini prendeva le sue facce.

Ecco, parte Reginella (Roberto Murolo), non poteva esserci conclusione più degna.
Distrattamente pensi a me. La sintesi di tutto.
Giù il sipario.
Ci vediamo qui allora. Proprio alle spalle del campo di calcetto.
Sarò dietro la porta blu.

19 commenti:

Anonimo ha detto...

queste parole m'hanno lucidato gli occhi.

cirè mi dice di ridere e poi mi fai piangereeee!


auronda

Anonimo ha detto...

Così quando il sole va giù e io siedo sul vecchio diroccato molo sul fiume a ricordare i lunghi lunghissimi cieli sopra alla Prenestina, allora penso a Cirello, penso persino al vecchio Cirello.

Sor

Fre ha detto...

Caro Cirello,
eravamo da poco arrivati nella casa di Via Colleoni 2, scala b, 7 piano, int. 22 Pantanella, quando ci accorgemmo che proprio di fronte a noi stavano arrivando dei loschi personaggi. Non ci volle molto per capire che erano di quel losco giusto, perfetto.
E così furono il Lokomotiv Colleoni, le partite a Risiko, le porte aperte anche e soprattutto quando era sera.
Quella casa, per i vostri siciliani preferiti, era diventata punto di riferimento.
Insomma, ho conosciuto delle gran persone in casa De Duonni, quindi vorrò sempre bene a quel pianerottolo che determinò l'incontro.
Proprio ieri sera sono passato dalla casa, quindi per l'ultima volta. Mi ha fatto un pò strano, ma sono già pronto per venire a occupare il divano al Pigneto; magari più spesso, in futuro, degli ultimi mesi.
Andate picciotti, Fredo vi pensa già in straforma nella nuova reggia.
Fredo

Anonimo ha detto...

Cirello! per me è stato già straziante sapere da Giacomo, la notte del 31, che "i ragazzi" avrebbero traslocato a brevissimo.E' stata la prima novità del 2008, un colpo basso ad essere sincero.
Mi viene un gran magone, soprattutto se penso alla paerecchie volte in cui avrei potuto ma non ho bussato alla vostra porta.Ma per fortuna sono altrettante quelle in cui l'ho fatto.Per fortuna Berlino ovest è vicina.Per fortuna di quelli dell'altro lato io ci sono ancora.
Mi sento quasi una voce fuori campo in un film che racconta la storia di un gruppo di ragazzi.Compito arduo...
Non mi resta che aspettare la festa di inaugurazione!
Un abbraccio a tutta casa De duonni!

Nico

Anonimo ha detto...

"ma sulla strada incontrammo una capra che era curiosa di noi...".
Per quanto parzialmente dolorosa, l'occasione è di quelle buone per rovesciare MammaRoma e vederla con lenti migliori e più affettuose.
Non le dite addio, ma decidete il punto di vista: questione anche di coraggio.
Buon Pigneto, ragazzi, lì sarete al sicuro dalle pantere in folle corsa, dalle mattine sotto(gaso)lio in scatola, dai treni in letargo, dai divani troppo stretti per chiamarsi divani, dalla visione privilegiata di quella stupida rampa di lancio e tanto ravvicinata di tutto quel grigio che può creare scompensi.
Verrò a trovarvi. Sarà difficile che io cambi idea sulla città, ma il boccone sarà di certo meno amaro di smog e più dolce di abbracci.

Lucha

Anonimo ha detto...

Bando alla malinconia ora,
Altamura prepara il limoncello che Gallit ora è a due passi.
Mo so cazzi vostri.

Gallit.

Anonimo ha detto...

onda-bo-reale te lo confermo: ridi!

Anonimo ha detto...

@ sor: e già, fa tutto parte dello stillicidio del diventar vecchi.

@ fredo, grigorio, lucha, greco: non avrei potuto scoprire una sicilia migliore.

@ gallit: ti attendiamo. e ricorda che senza un paio di peroni non t'offriamo manco 'no cedrata.

cy

Anonimo ha detto...

Caro Cirello come prima cosa voglio farti gli auguri per l'ingresso nella nuova casa con la promessa (o minaccia) di una visita al più presto...poi volevo dirti che ho ricevuto le foto....ma non posso non sottolineare il silenzio e la censura degne dell'ovra sulla sconfitta ignominiosa della vostra squadretta nella classica di natale.....Pacmania batte palma 10-7.....avete inaugurato bene le vs magliette (o cenci)....... Il Capitano Valder saluta

Anonimo ha detto...

caro valder, lascio al cronisto sportivo montelli l'onere di raccontare al pubblico (con tanto di foto degli eroi) tutte le tappe di questa vicenda pluriennale.

ti attendo,
il bar degli amici qui sotto da dei bicchierozzi di bianco ad 1 euro...

cy

Anonimo ha detto...

et voilà!!

montelli

joecanasta ha detto...

non so se avrò particolari malesseri quando lascerò la vecchia casa in via colleoni.
per quanto mi riguarda credo che, alla fine, io e quelle 4 mura siamo pari e patta.
lì dentro ho avuto il conforto della prima singola della mia vita da fuori sede e tante altre cose (incluso dei vicini come non li avevo mai avuti).
siamo stati insieme(io e quella casa) in anni anche travagliati per me. mi ha rassicurato e protetto e, a volte, fatto mancare l'aria.Dare e prendere.
adesso sono passati oltre 4 anni:in nessuna casa ero stato così tanto(apparte quella della mia infanzia). Ma ora è arrivato il momento di lasciarci e, davvero, è il momento giusto, mese più,mese meno.
La mia lacrima l'ho versata solo quando ho iniziato a fare il primo scatolone ed una delle prime cose che ci ho messo dentro è stata la mia tesi.
Certo ancora non l'ho vista vuota quella camera e non so cosa proverò in quel momento.
Ma so che, nonostante le sue scomodità, le sarò grato e non le parlerò male alle spalle.Mi ha dato quello che doveva darmi e di questo la ringrazio.

ps. camera Garibaldi: entrate, andate a destra nel corridoio e in fondo a sinistra la troverete.

Anonimo ha detto...

ma sto cazzo di blogg non si ritrova?

rbbll

Anonimo ha detto...

cosa?

Anonimo ha detto...

ehm,
ho sbagliato blog,
il messagio era per il sorvichi che aveva registrato un "orazio 2 - il ritorno" ma poi ne ha dimenticato l'indirizzo...

rbbll

Alessandro Vichi ha detto...

HOUSTON, ABBIAMO UN PROBLEMA! Ormai mi tocca ammettere di essermelo perso nei meandri della Rete.. Ma che vuoi, tutti possiamo sbagliare, no? Sbagli tu, sbaglio io, sbaglia il buon Orlo, chi non sbaglia mai è solo il buon Iddio!! E comunque, se quella sera qualcuno di voi stronzi mi avesse dato manforte (o anche panforte..) invece di lasciarsi inghiottire dai lusinghieri sofa della magione mono-pallica.. adesso i bimboni avrebbero di nuovo il loro giocattolo. Ma nulla è perduto..

Anonimo ha detto...

quindi mi sostieni che il buon iddio non sbaglia mai?
voglio le prove!

rbbll

Anonimo ha detto...

per le prove siete pregati di rivolrgervi a Riccardino kakà...

montelli

Alessandro Vichi ha detto...

Cire', ti rileggo dopo tempo (e alcool).. Che tu lo voglia o meno (e scommetto che, potendo scegliere, non lo vorresti), quando vuoi (o quando devi) sei un poeta. Il resto se lo porta il vento. Magari si portasse anche me..