Adesso che ci penso
Notte un po’ così, la sconfitta del Lokomotiv, i ragazzi che mangiano uva, il servizio assistenza Apple che da punti a tutti e la stanza che sembra improvvisamente vuota nonostante i vestiti ammucchiati e il verde che sorride. Ma forse è solo perché manca ancora una tenda a coprire il terribile alluminio anodizzato degli infissi.
Poi la mattina. Il sole, la bici. Prima sosta al semaforo a led di via Da Giussano, proprio di fronte a “La belva del deserto”, il fruttarolo all’angolo. Verde, svolta a sinistra verso casa vecchia e rosso di fronte al benzinaio che sembra Hawk dei Legion of Doom, peccato, stavo prendendo velocità. Sacchiana ripartenza e leggera salita non più fastidiosa ad inseguire i binari sulla Prenestina che all’imbrunire sarà lasciata ai replicanti di proprietà della Tyrell Corporation.
Porta Maggiore, schivo le rotaie del tram e mi infilo in quella via di cui non ho mai imparato il nome e che porta su Piazzale Tiburtino, sulla destra, appena passato il mini tunnel. L’ottobrata romana aiuta e sembra come se l’illusionista Astolfo de La settimana enigmistica si trovi dietro di me, in motorino, a spingermi con la gamba tesa come si faceva da ragazzi quando si rimaneva in panne e magari capitava pure che ci si portasse a casa una sagoma in cartone di Roberto Baggio presa in prestito da un qualsiasi benzinaio IP della costa adriatica. Oppure un cartello stradale con su scritto “due incroci” da abbandonare in spiaggia, di notte, sulla sedia del bagnino di Saturno.
Via Tiburtina, discesa morbida direzione Verano, svolto a destra su via Dei Sardi lasciando passare una signora evidentemente reduce dal mercato rionale prima di alzarmi sui pedali, 20 metri e piccolo contromano verso sinistra: Via dei Volsci 94.
La Palestra Popolare è appena aperta, Paolo è a bordo ring a dare gli ultimi colpi di straccio, un cenno, dev’essere stata una serata dura.
Spogliatoio. Si parla della riunione di sabato e di quante mani si debbano stringere ogni volta: “’Na vorta so tornato a casa, m’ha aperto mi padre e j’ho dato ‘a mano pur’allui, ce credi?”.
Due magliette, calzini, pantaloncini e scarpe, fasce, paradenti e guantoni che serviranno dopo. Esco, Paolo ha finito di pulire ma è ancora lì col culo poggiato sul sostegno dell’angolo rosso. Di botto sembra rinvigorito. Allora mi accorgo che non siamo soli, c’è Ivan Graziani dalle casse: Agnese. Mamma mia.
Al solito entra una bellissima luce dai vetri sul soffitto.
La corda inizia a girare intorno a me senza farsi vedere dallo specchio.
E mi accorgo come sul mio manubrio mancasse proprio Agnese. O chi per lei.
16 commenti:
non so a roma, ma oggi qui c'è una bellissima giornata, cielo grigio e quella leggera uazza che ti fa capire che finalmente l'autunno è arrivato.
e io godo ocme un riccio(perchè come godono i ricci? boh!)
montelli
anche qui (anche oggi) è un'ottima giornata: sole, finestra spalancata, ventilazione apprezzabile (per dirla alla ciotti), ciabatte indossate senza calzini e panni appena stesi fuori che saranno asciutti all'imbrunire.
ma ahimé, il tempo bolognese, a breve, arriverà anche qui (scamperemo solo il cielo grigio) con tutto quello che si porterà dietro in termini di scomodità e piedi freddi, rallegrati solamente dalla bellezza insita nel cappotto o nel calore del te' caldo pomeridiano.
cy
Oggi, in varie peregrinazioni su internet, mi sono imbattuto nell'ascolto di un gruppo musicale inglese degli anni '80, gli Spaceman 3. Apparte che quello che ho sentito non era niente male, quello che mi premeva in questa sede era segnalarvi il seguente titolo di uno dei loro album:
"Taking Drugs To Make Music To Take Drugs To"
Amici, ma di questi figli che non telefonano mai, del prezzo del dado Maggi e soprattutto della maleducazione dei giovani d'oggi, non ne vogliamo parlare?
Sor Eritreo Cazzulati
Prima di finire a studiare in quel di Parma (Sor Vichi ce ne potrebbe raccontare parecchie), ho letto, lo ammetto, "Jack Frusciante è uscito dal gruppo". Brizzi non mi piace, il libro, col senno di poi, è una gran puttanata, ma all'inizio, vado a memoria, descrive la pioggia della pianura, figlia del cielo perennemente grigio e piatto, come "esangue e senza nome". Mi è rimasta impressa questa affermazione per tutti i 5 inverni padani che hanno inumidito le mie ossa.
Montè, a me, ad esempio piace il sud.
PS: Montelli, come collaboratore di sportbeat sono diventato evanescente, non mi voglio giustificare, ma di ciclismo mi vien male a scriverne, e di calcio...dopo Rivarolese -Spezia, Spezia -Lottovigianese, Sestrese-Spezia, Spezia-Albese, sono caduto in una depressione a uomo, catenaccio psicologico per me. Riesco a seguire solo la Champion's legue.
Gallit
Dici bene, caro Gallit! Quante potrei raccontarne davanti a un buon cognac. Ah, la tauromachia...
Sor che la sa sempre più lunga
a me invece piace il nord, ma non il nord italia, il nord del mondo! tipo il polo nord...
montelli
li voglio vede quei poveri canucci a trainarti sulla slitta!!
CERA per loro!
See, ne farebbe prima degli arrostelli..
Sor ormai zimbello della Bilancia
Chiamala.
Abitando al nord da un po' ma essendo nato asud, dico e sentenzio: viva sempre il sud piu' sud che c'e'.
fredo
cirè, qua già si ipotizzano gitarelle nella campagna irlandese.
famme sapè
fredo
praticamente la sto vivendo come in un videogioco...
il primo quadro è stato superato abilmente
ora cominciamo sul serio
2 livello - cena petto a petto con la donna
3 livello - partita dell'Inter
4 livello - partita Lasagne
5 livello - post partita lasagne
6 livello - aperitivo
7 livello - rientro in patria con cena e saratina
se arrivo indenne fino al settimo livello potrò classificarmi come non fumatore...
per il momento sono 3 giorni che non fumo, ma da domani si farà sul serio...
montelli
Ma come t'è venuta st'idea?
Sor che non aspira come Woody Allen in Manhattan
montè, ti do sconfitto 10 contro 1.
sono al livello 3...
stasera potrei passare al quarto!
montelli
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