lunedì 9 febbraio 2009

Consolazione

Trattenendo a stento la voglia di mandarla al diavolo, mi immersi nella calda brodaglia della stanza. Da qualche minuto guardavo Celina senza vederla e ora mi lasciai andare verso di lei, verso quei capelli neri e molli che nascevano da una fronte bassa brillante come madreperla di chitarra, verso quel bianchissimo e liscio tondo del suo viso senza possibilità di consolazione.
Mi resi conto che lì non avevo niente da fare, che quella stanza apparteneva adesso alle donne, alle prefiche che giungevano nella notte.


(da Le porte del cielo, in Bestiario - Julio Cortázar, 1951)

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