domenica 5 luglio 2009

Almeno in tre

Kathe gli rivolse uno sguardo cameratesco e malizioso, come se avessero il tempo...come se partissero insieme ancora una volta per un bel viaggio.
Diceva, quello sguardo: "Lo vedi, Jim...stavolta ho vinto".
Il sorriso arcaico non era mai stato così puro.
Kathe rovesciò l'auto come una carriola.
Un urlo di Jules tracciò su loro tre un triangolo di fuoco.
I secondi si moltiplicavano per mille.
Si distese una mirabile quiete.
Il paesaggio si capovolgeva. Jim sentiva Kathe accanto a sé come un idolo rosso che lo attirava come una calamita. Si lasciava cadere verso il suo splendore. Sui fianchi di lei, raggomitolati nell'ombra, due grandi ragni chiari...ma no...si muovevano...erano le mani di Harold.


(Jules e Jim - Henri-Pierre Roché, 1953)

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