Tuo, Cirello
Appena tornato. Distrutto. Accendo la mela e leggo. Ci sei tu, col caschetto e il sorriso dolce, quelli di sempre.
Così nella doccia che toglie il sudore di una giornata penso a troppe cose che non riuscirò a scrivere perché il cuore trasferisce il sussulto sulle dita che si muovono tremule.
Allora vorrei dirti solo questo cara Nanda, e te lo scrivo ancora in accappatoio, col culo ad inumidire la sedia: senza di te sarei una persona peggiore, ti voglio bene.
Fernanda Pivano (Genova 1917 - Milano 2009)
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"C'è una beatitudine in cui credere: ed è che tutto dimora in un'estasi eterna. Ora e per sempre."
Jack Kerouac
L'addio nella basilica di Santa Maria Assunta in Carignano, stracolma di gente, dove il feretro coperto da una corona di fiori bianchi degli amici è stato accompagnato dalle note dell'Ave Maria dalla Buona Novella di De Andrè, tra gli applausi commossi di una chiesa stracolma. Così Genova ha salutato Fernanda Pivano.
Don Gallo, che ha celebrato la messa con un toccante sermone, ha salutato così la scrittrice scomparsa il 18 agosto: "ciao signora America, ciao signora libertà, ciao signorina anarchia".
Davanti alla bara della Pivano anche il cuscino di rose rosse e bianche del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e accanto un cesto di fiori bianchi di Vasco Rossi e una corona della Fondazione De André. Tra i tanti amici della Nanda presenti alla cerimonia Giuliano Montaldo con la moglie, Dori Ghezzi, Gianna Schelotto, il produttore Domenico Procacci, l'editore Michele Concina, Fabio Fazio con la moglie, Germano Celant, Tito Schipa junior e la moglie.
Le autorità locali, fra cui il presidente della regione Liguria Claudio Burlando, il vicesindaco di Genova Pissarello e in rappresentanza del sindaco di Milano Letizia Moratti, l'assessore Mariolina Moioli. Alla cerimonia anche il direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli.
La salma sarà ora trasferita al cimitero di Staglieno dove, per volontà stessa della scrittrice, sarà cremata.
In tanti, hanno ricordato Fernanda con affetto. Il regista Giuliano Montaldo, fra i primi ad arrivare, insieme alla moglie: "Sono contento che abbia vissuto così tanto e che sia stata sempre viva. L'ho incontrata un pò di volte. Era un mito vero.
Alcuni amici sono venuti anche da Roma, come Tito Schipa Junior e la moglie Adriana che per Fernanda Pivano hanno organizzato tante feste di compleanno a Roma, dove lei si è trasferita per tanti anni d'estate nella casa di via della Lungara e dove ha scritto il suo libro la Casbah.
"Gli amici di Roma l'hanno amata tanto. Per me era una sorella vera - dice Adriana Schipa -. Vedeva le persone per come erano veramente. Ti faceva sentire come sei e diventavi più vera della verità. Quello che mi consola è che lei ora non voleva stare come stava". Davanti alla chiesa arriva anche l'ex indiano metropolitano Nuvola Rossa e porta il suo libro "Segnali di Fumo" che la Pivano aveva apprezzato.
Nella basilica anche la corona del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Sopra la bara una corona bianca di rose e calle. Ad accompagnarla Dori Ghezzi ha detto commossa: "mi sarebbe piaciuto incontrarla in una età anche diversa, dove ci si racconta anche cose di vita. Ma Fernanda, dice Dori Ghezzi, insegnava a essere giovani e disinibite. Aveva un suo sorriso incoraggiante e pieno di speranza, non utopico, ci credeva davvero nelle cose.
Dori Ghezzi è tornata oggi nella chiesa dove nel '99 furono celebrati i funerali di Fabrizio De André e davanti a questa basilica, che rappresenta per lei il dolore, ha ricordato: "Fernanda ha voluto tornare a Genova. Ha i genitori qui e mi è sembrato giusto che noi amici facessimo in modo che accadesse. Non sarà sola qui".
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