venerdì 31 dicembre 2010

Ci risiamo

E’ che mi ritrovo sempre a dire dell’estate e dei piedi nudi nella sabbia calda, della risacca che culla e dei brividi una volta usciti dall’acqua al tramonto. E dell’alba sopra le onde.

Poi arriva il mare d’inverno con un cappotto, che mai sente addosso un briciolo d’allegria ma troppe altre cose che solcano le guance. E che accolgo volentieri nella malinconia di un chitarrista dagli occhi serrati.

Allora, vista la tristezza che sempre accosto a questo giorno di festeggiamenti forzati, ascolto lo strazio meraviglioso di Domingo/Cavaradossi prima dell’esecuzione e penso a quelli strappati dal suolo e lì sotto sepolti dopo aver cullato per anni la vana speranza di guardare tutti dall’alto. Almeno dopo quel giorno. Vedremo. Con la consapevolezza dell’ingiustizia di un casuale incompleto freddo elenco postumo.

Così mi sembra giusto iniziare con

- Andy Irons, al quale associo la foto più emozionante dell’anno. E perché anche le mie ceneri finiranno in mare, altro che suolo, seppur con meno merito delle sue.

- Aldo Giuffrè, per il duetto con Adelina.

- Dennis Hopper, l’ho già detto.

- J.D. Salinger, l’ho già detto.

- Enzo Bearzot, il primo che avrò sempre in faccia al pensiero di una pipa. Altro che Magritte.

- Alda Merini, l’ho già detto.

- Eric Rohmer, per La mia notte con Maud.

- Anita e Andrea, perché, parafrasando il colonnello Douglas Mortimer: "Succede, a volte, tra madre e figlio."

- Tonino Carino, per le cuffie giganti che non ho mai avuto.

- Roberto Lombardi, per l’invenzione del “diritto anomalo”.

- Emanuele Pirella, l’ho già detto, se non sbaglio, in un polverizzatore.

- Maurizio Mosca, per il pendolino.

- Malcom McLaren, perché Never Mind The Bollocks è anche merito suo.

- Mario Monicelli, l’ho già detto.

- Furio Scarpelli, perché Monicelli, forse, non sarebbe stato Monicelli.

- Suso Cecchi D’Amico, perché Monicelli, forse, non sarebbe stato Monicelli.

- Vincenzo Crocitti, il figlio del Borghese piccolo piccolo.

- Tiberio Murgia, per Ferribotte.

- Ronnie James Dio, per le doppie corna.

- Gary Coleman, perché il mio pesce rosso si chiamava Abramo.

- Manute Bol, perché in Sudan è ancora un disastro, nonostante i suoi fragili 2 metri e 31 centimetri ci abbiamo provato fino alla fine.

- Pietro Taricone, l'unico (ebbene sì) a cui donammo un televoto. E perché, come dicono quei matti che si lanciano da 4000 e più metri: “Non è il cielo che uccide, ma la terra.”

- Tony Curtis, per Josephine.

- Stephen J. Cannel, per l’A-Team.

- Solomon Burke, per Everybody needs Somebody to Love.

- Blake Edwards, l’ho già detto nell’ultimo polverizzatore.

- Uccio Aloisi, per quell’autografo che ci firmò con la timidezza dell’esperienza.

Poi, a pensarci, sono arrivate Bianca, Lucia e Sofia Liria. Possiamo crederci ancora.

venerdì 17 dicembre 2010

Mi serve un Polverizzatore Thompson (12)

- In questi tristissimi giorni, con l’impero che continua a scavare, è inevitabilmente venuta fuori ovunque la riunione pre elettorale di Antonio La Trippa. Pur ammettendo la meravigliosa coincidenza dei tre voti, vorrei dare un contributo ulteriore: “Avete visto come si fa la democrazia?” 

- A parziale giustificazione e in vista delle elezioni di primavera, è arrivata immediata la risposta del governo alle accuse di compravendita: “Cassano il ribelle finisce al Milan. La Sampdoria lo cede gratis. In rossonero dal 3 gennaio”.

- Scatenati i quotidiani sulla mancata pena capitale verso i fermati dopo gli scontri di Roma: “Premiati i devastatori di Roma” (Il Giornale); “Liberi di bruciare l’Italia" (Libero); “Istigazione a delinquere”. (La Padania). Chissà se a qualcuno è passato per la testa di leggere le motivazioni dei giudici.

- Che poi, a ben vedere, dovrebbero prendersela col loro capo, visto che fu proprio lui (legge 332 del 1995), forse per un ennesimo gesto di riconoscenza verso il latitante “tunisino”, a modificare il codice di procedura penale in termini di custodia cautelare. Sentite che bello: “In Italia abbiamo tutti pagato un prezzo troppo alto in termini di democrazia e di salvaguardia dello Stato di diritto, a causa di una malintesa ideologia giustizialista, di un’ idea vendicativa della giustizia penale”.

- A proposito di giustizia sommaria e tristezza assoluta, segnalo, l’altra sera, la micidiale interpretazione di Ignazio La Russa (voto 3,25, media tra lo 0 rimediato da Santoro e il 6,5 come doppiatore di Garth AmoreDiMamma in una vecchia puntata dei Simpson). Che il silenzio possa avvolgere la miseria del Ministro della Difesa. Il Ministro della Difesa, ma tu pensa.

- Di riflesso, per chi non lo sapesse, ricordo che il suddetto ministro è padre di tre figli: Geronimo, Lorenzo Cochis e Leonardo Apache. No, non sto scherzando.

- Dev’essere per questo che tempo fa m’ero segnato questo Trilussa: “L'omo scenne da la scimmia, nun è che sta bbestia ciabbia fatto tanto onore. È 'na questione de modestia, j'arispose er Ranguttano (orangutan), l'importante è che la scimmia nun sia scesa dar cristiano”.

- Eccezion fatta – evidentemente - per quella di La Russa, scopriamo, a seguito delle polemiche in casa Tim, delle quali francamente non sentivamo il bisogno, che il culo di Belen (a mio giudizio, frutto di indagini sul campo, sopravvalutato) non piace alle famiglie.
Ora, fermo restando che prima farei la stessa domanda agli uomini di quelle famiglie ma senza le famiglie presenti, vien da pensare che forse, anche la pluripremiata casalinga di Voghera (voto 9 alla pazienza) potrebbe iniziare a capire il significato e il potere che questo continuo bombardamento ha sulla popolazione, tipo distogliere l’attenzione sul reale operato del soggetto pubblicizzato e cercare il consenso facendo leva su primordiali istinti. E poi va beh, qualche chicca ogni tanto, tipo la mia preferita: “vogliamo anche vincere il cancro” (io no, io voglio che tutti muoiano, magari tra giugno e luglio). In una parola, Forza Italia (e successive declinazioni).

- Certo, allora dovremmo tutti passare a Infostrada perché Fiorello ci è simpatico. Ma insomma, ci siamo capiti.

- Rimanendo nel ramo simpatia, propongo un’idea geniale a chi si trovasse ancora con il capodanno scoperto (sul culo – il nostro, mica di Belen - ormai, ci siamo messi l’animo in pace): "Al Monkey Lounge & Wine bar, storico locale dell'Hotel Cristallo di Cortina, arriva il Jerry Calà LIFE Show. Canzoni e sketch per rivivere gli anni ruggenti di Vacanze di Natale. Cantando Maracaibo. Dal 26 dicembre al 2 gennaio".

- Più o meno alla base del “sono tutti uguali”, ecco la votazione a seguito della proposta di Antonio Borghesi sull’abolizione del vitalizio che spetta ai parlamentari dopo solo 5 anni di legislatura a differenza dei comuni mortali:

Presenti 525
Votanti 520
Astenuti 5
Maggioranza 261
Hanno votato sì 22
Hanno votato no 498.

- Rosy parte in quarta, al volante c'è Bossi jr. Il primogenito del senatur con la sua Pupa. (Tgcom)

-  E poi va beh, se Jack Lemmon è il mio attore preferito, il merito è soprattutto di Blake Edwards.

giovedì 9 dicembre 2010

Già, cosa?

Ci risiamo, con 'sto mare che non capisci perchè non si abbia tutti la fortuna di poterlo vedere ogni giorno, quando si vuole. Con quei diavolo di odori e sussurri umidi.  E le nuvole disegnate sopra.
Allora non si può non essere d'accordo col tipo del chioschetto - lì al Parco del Virgiliano, col sole e la birra a veder beccheggiare Nisida, Procida e le altre - mentre, con l'accento che purtroppo non riuscirò mai a rendere con le lettere, vassoio in mano si congedava dal tavolo di fianco al mio indicando l'orizzonte:

"Signo' ma che avimm' fatt' pe' meritarci tutto questo?"

lunedì 6 dicembre 2010

Non lo so

La scrittura è tutt'altro che un sollievo. La scrittura rievoca, precisa. Introduce un sospetto di coerenza, l'idea di un realismo. Si sguazza sempre in una caligine sanguinolenta, ma un po' si riesce a raccapezzarsi. Il caos è rinviato di qualche metro. Misero successo, in verità.

(da Estensione del dominio della lotta - Michel Houellebecq, 1994)