lunedì 27 giugno 2011

Era meglio, altrove?

Se gli avesse detto "vieni" l'avrebbe seguita, dimenticandosi di tutto il male che gli aveva fatto. Sì, l'avrebbe perdonata. Si può odiare continuando ad amare. Era una cosa che non aveva mai capito, che non avrebbe capito mai.


Izzo è disarmante.
Come la disperazione che ti ficca dentro. Senza difese, come nei sogni. Né riscatto. Che non sia la speranza di un amore già finito.

E' terminato con Il sole dei morenti (Jean-Claude Izzo, 1999) il mio tipico periodo di blocco del lettore. Con un pianto trattenuto a stento seduto al 21A. Finestrino.

Con l'oceano stampato fisso negli occhi e il ricordo della risacca a rimboccare le coperte (con le ultime spiagge). Funziona così con Izzo. Almeno nelle parentesi di vita in cui si vorrebbe scrivere come lui. Con i dubbi sputati fuori da sentenze. E la sicurezza del ritrovarsi. Perduti. Sempre. Nel sentirsi dire cose che non si sapeva di sapere. Allora zitti.

Non rimane altro che prendere la matita mangiucchiata tra le labbra e sottolineare. Tipo l'ideale risposta al post di qualche tempo fa:

"Sai, la felicità ti fa sentire a casa."

Leggetelo.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Peccato aver trattenuto le lacrime, Cirè. Certo, se fossi stato nella terra dove lasciano piangere i bambini...

Sor che non scrive come Izzo, ma ha un fegato messo meglio (forse... chissà...)

Anonimo ha detto...

eeeeh, al sor negli sfugge manco mezza citazione...non avevo dubbi del resto.

riguardo alle lacrime, la situazione era piuttosto assurda, fermi da tempo nell'aereo in pista, in attesa - a quanto pare - che si decongestionasse il traffico nei cieli.
Con gli occhi che accompagnavano Rico sul mare di marsiglia e nelle orecchie (quando giravo pagine), una squadra napoletana di un non ben precisato sport, che dedicava o surdato innamorato all'hostess.

l'ultima pagina è arrivata appena ci si staccava da terra. e sono rimasto lì. mani nelle mani.

cy

Anonimo ha detto...

Obrigado, caro Cirello. Quanto alle lacrime, come dice Houellebecq: "La gente deve pur piangere." Ma la scelta del come e del quando la dice lunga su che gente sia, aggiungerei io.
Quanto alla squadra del non meglio precisato sport (forse l'atletica? Regina?) confido che da par tuo avrai proposto Voce e notte, o quantomeno Pasqualino Marajà...

Sor from Broccolino

Anonimo ha detto...

Grazie della chicca - lo leggero'.
fredo

Anonimo ha detto...

la seqauenza è stata:
- o surdato innamorato
- una canzone a me sconosciuta, lenta ma con il ritornello di quelli che si battono le mani

e poi, a grande richiesta dei parenti che accompagnavano la squadra, un classico o sole mio.

l'hostess ha provato a dispensare sorrisi, poi non l'ho vista più fino al caffè.

Anonimo ha detto...

insomma era fregna o no?

Anonimo ha detto...

... gli hai fatto un paiolo like that?!

Sor con delle ova de bacone

Anonimo ha detto...

cirè il blasco mi si ritira dalla professione, che dici? facciamo una mInzione? le devo fare io? che devo dire? che poteva farlo prima? prima di scrivere le ultime canzoni?

dai ragazzo!

montelli

Anonimo ha detto...

non posso che cogliere con gioia l'annuncio dell'imbolsito vasco.

vedremo un po', un'apparizione ogni tanto e passa la paura.
attendo news.

cy