Caldo. E culo sudato. Suonano gli Smiths nel giallo della tenda. Samantina cerca terra e lingua in fresco. Poco fa c’era Jessica Biel, che ve lo dico a fare. No, non ho cambiato le lenzuola per lei, stamattina. Forse per la chitarra, ormai sempre più sola, insieme. La voglia. In mezzo a tante. Spaghetti col pomodoro fresco a pranzo. L’A-team di sottofondo, il film dico. Non male, così su due piedi. O su tre. Ero nudo? Chissà. Comunque ecco spiegata la presenza di Jessica Biel. Per il film, dico. Anche se l’essere senza vestiti avrebbe il suo senso. Di più. Parchetto deserto, solo balle di fieno a rotolare. Pare che il 5 luglio ci sia stata un’assemblea dei possessori di cani. I cani ascoltavano. Io non c’ero ma lo so. E la palla pelosa che un giorno girerà per casa si chiamerà Cane,
Peter Falk capirà. “A San Lorenzo se dice che pe fregà du fratelli ce vojono du fiji de ‘na mignotta”, grazie Paolo, mi mancava. Mazzinghi, Klitschko, Spinks, Proietti (di Testaccio), Venturi (Enrico e Vittorio, di San Lorenzo). Ecco spiegato il “se dice”.
Back to the old house. E che cazzo, mo li tolgo sti Smiths. Anche se il dito andrà su qualcosa di peggiore. “La verità non è sempre rivoluzionaria”, si diceva ieri sera, o meglio, lo dicevano a Lino Ventura nei panni dell’
ispettore Rogas. Boh. A stento riesco a leggermi, figuriamoci la rivoluzione. Al limite la verità. Si dorme male. La temperatura come scusa. Sempre un discorso valido nei bar. Portatemi fuori allora. Va bene, quella birra non è pastorizzata. Sì, t’impegni e sul serio, davvero, mi dispiace non volerti sentire. Dammi solo quella cazzo di birra. Ah, ho passato il dito,
Tom Waits.