lunedì 25 luglio 2011

Il punto di vista di dio

A seguito della tragedia norvegese, in uno sconcertante editoriale apparso domenica sulle pagine de Il Giornale, Magdi Cristiano Allam sostiene (male, a dir la verità) che "multiculturalismo e razzismo sono di fatto due facce della stessa medaglia".

Ora, a prescindere dall'aggravante di leggere queste cose sul quotidiano di proprietà del Presidente del Consiglio e non su di un foglio gratuito di propaganda estremista regalato fuori dalle università, c'è davvero da tirarsi pizzicotti (o cazzotti) per svegliarsi. Peccato di non stare realmente dormendo.

Leggere l'opposto di quello che l'uomo (o almeno quelli in cui la parte umana ha superato quella animalesca) ha iniziato a capire più o meno dall'invenzione delle navi o più semplicemente dall'idea del viaggio, mette addosso uno sconforto senza eguali:
va bene che lo specchio di chi dovrebbe dare il buon esempio è rotto da tempo, ma insomma, credevo che nessuno (tra i non animali di cui sopra) potesse mettere in discussione il fatto che è proprio nelle società monoculturali e chiuse che si sviluppano i più beceri germi del razzismo e dell'intolleranza.

Forse Allam non è mai stato in un asilo ultimamente, non ha amici con frugoletti piccoli che si lanciano aerei di carta con altri bimbi dai nomi impronunciabili, figli di mammaepapà cinesi/senegalesi/nigeriani/iraniani/albanesi/quellochevipare che parlano romano quasi meglio di Mario Brega.

Forse Allam non sa leggere la speranza nei gesti che sono all'ordine del giorno, come quello di Nura (l'ultimo di cui si ha notizia), ragazza pakistana che a Bologna ha tentato di uccidersi per fuggire da un matrimonio combinato.

Forse Allam non sa che sarebbe rimasto al Cairo se gli altri non "avessero anteposto l'amore per il prossimo alla salvaguardia dei legittimi interessi nazionali della popolazione autoctona".

Forse Allam, nell'incapacità di accettare la persona che è - come tutte - diversa da lui, non capisce di essere lui stesso un fondamentalista.

Forse Allam (è l'unica soluzione che mi viene in mente) ha comprato la laurea in sociologia: parla di multiculturalismo ma non sa manco cos'è.

E a quelli che portano il nome di tutti i battesimi non può venire altro che da piangere.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

caro cirello, anche oggi il giornale ci regala uno sconcertante editoriale. stavolta firmato da vittorio feltri. e, ancora meno che per allam, riesco a capire: che vuole dire feltri? vuol dire forse che se breivik avesse sparato in un campo hobbit i giovani avrebbero 'reagito' in nome dell'unione che fa la forza?

http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna&view=rs_home&currentArticle=12GIET

buona lettura, lù (F4)

Anonimo ha detto...

basita?

Anonimo ha detto...

O cazzo. Quindi l'idea di Feltri era correre in 500 addosso a un pazzo che sparava con un fucile (che, pur non capendone una cippa, non pareva proprio una doppietta...)?
Genio, me l'ìmmagino lui, "cuore impavido" de noantri, in testa al gruppo con la faccia pitturata.

Ma se gli dicessero che "chi fa da se fa per tre"?. Cambia tutto? Tiè!

Dovremmo ricordare, a questi cialtroni, di seguire il consiglio del medico: bere molto (acqua nel loro caso).

cy

joe canasta ha detto...

ma poi...orcozzio quanto so scritti male sti articoli...
cioè vabbene le argomentazioni da bar sport ma almeno scrivile un pò meglio...

(e comunque sì, è sotteso al pezzo di feltri che quelli di casapound gli avrebbero fatto il culo all'angelo sterminatore. lui l'ha buttata lì sperando che qualcuno ci caschi..)

Anonimo ha detto...

A proposito di multiculturalismo, farei un salto oltremanica (che c'entra col multiculturalismo, mi direte? Lavatevi il culo col doccino o issandovi sul lavandino per più di una settimana e poi ditemi se non è un'esperienza di apertura mentale che nulla ha da invidiare ad una botta di ascesi tibetana, et similia) per un estremo tributo ad una delle estreme (in tutti i sensi) personalità rock 'n' roll dei nostri tempi più lenti che rock, direi, oltre che artista della madonna (addolorata): mi riferisco ovviamente alla ottima Amy "dente rado, hombre fortunado". Per la quale, nell'impossibilità ormai d'altro, mi toglierei il cappello, e magari mi toccherei anche un filino, in memoria delle sue aguzze ginocchia martoriate.

P.S.
In fatto di multiculture, afro nella fattispecie, il buon Mario Brega menzionato, direi avrebbe chiosato come segue...
http://www.youtube.com/watch?v=IXofC6A6lWg

Sor la cinta no!

Anonimo ha detto...

oltre a comunicarti che il link postato è senz'audio (roba di copyright), vorrei segnalarti quello che ho scoperto poco tempo fa (anche se, da vecchio uomo di cultura, son certo che giàssaicheggiassoche):

lo spazio tra gli incisivi - di cui il sottoscritto è un estimatore da tempo immemore - si chiama "diastema".

cy
dente rado hombre fortunado...non conoscevo e incasso.

Anonimo ha detto...

http://www.ilgiornale.it/cronache/quei_giovani_incapaci_reagire/25-07-2011/articolo-id=536799-page=0-comments=1

l'articolo di feltri, ad un link più "accessible" di quello della camera.
L'unica speranza in tutto questo, è leggere i commenti dei lettori del giornale ("Articolo vergognoso, offensivo ed inutile. Mi sa tanto che diventerò una ex lettrice!").

Boh, senza parole. Ma insomma, stiamo a parlare di Vittorio Feltri.
E pensare che proprio pochi giorni fa è stato il decimo anniversario della morte di Montanelli: altra testa, altra penna, altro Giornale.

cy

Anonimo ha detto...

Bah, su Feltri non aggiungo altro a tutto il peggio che menti più operose della mia possano già aver detto. Se non che sul caso Strauss Kahn (novello Enzo Tortora, da par mio) ricordo un suo intervento (di Feltri, non di Strauss medesimo) meno imbecille di quello della Giulia Innocenzi (il braccio sinistro di Santoro, in quanto mancina, per chi si è appena messo in ascolto) in uno scontro tra titani dalla languida Luisita Costamagna e quell'Adolf Telese lì. Quella Giulia blaterava citando all'impazzata pronunce di Cassazione sullo stupro e i blue jeans, mentre il buon Feltri (vecchia volpe dei motel brianzoli) suggeriva, ragionevolmente a mio vedere, che uno stupro orale magari è meno agevole di uno vaginale o rettale, ergo... la cosa gli puzzava al vecchio segugio che è in lui. "Ah, che volpe quel maresciallo..."

Sor, Casoria e compagni
(il copyright lo buggero, stavolta... http://www.youtube.com/watch?v=yZnpnlcsdE4)

joe canasta ha detto...

e anche questo commento all'articolo di feltri non è niente male...(ma ce ne sarebbero davvero parecchi da scegliere):

"Ti preghiamo di usare un linguaggio rispettoso degli altri e delle regole espresse nel disclaimer. Sii conciso e rileggi sempre il tuo commento prima di inviarlo. Questo e' quanto il Suo giornale richiede a noi lettori prima di commentare un articolo. Dovrebbe fare lo stesso anche Lei prima di pubblicare un articolo."