mercoledì 21 marzo 2012

L'infanzia del mondo

"Ecco vedi...quando mi cade qualcosa per terra, prima di inchinarmi e raccoglierla ci devo pensare un momento. Ti capita mai?"

(da Ginger e Fred - Federico Fellini, 1985)


Il pipistrello che lo divorava ha vinto. A Mosca, 25 anni fa lo aveva vinto Tonino. Ne era uscito (dall’operazione di tumore al cervello) vivo e con le capacità neuronali ancora più brillanti. Tonino lo aveva vinto, il pipistrello, ancora 5 anni fa… E poi 3 anni fa quando quello si era ripresentato, tenace e maligno. La battaglia con questo maledetto pipistrello ora l’ha vinta lui, ma vedo lo zampino di Tonino nello scegliere la data: poche ore dopo il suo 92° compleanno, festeggiato nella piazza della nativa Santarcangelo, e poche ore dopo aver visto il suo ultimo, nuovo libro: Polvere di Sole, 101 storie per riaccendere l'umanità, dato alle stampe dal suo primo editore, Bompiani.

Qualche giorno fa Tonino mi aveva detto di essere contento di aver varcato questa soglia. E stringeva al lato del letto il suo ultimo libro, diario consolante ricco di favole. Tonino se ne va con la polvere di sole. Mi ha detto che era un libro morbido al tatto. Gli ho chiesto: «Tonino, come è che voi poeti riuscite ad anticipare il futuro?». Gli ho raccontato del fenomeno atmosferico di cui avevano parlato i telegiornali. Quello per cui il Sole sta eruttando nuvole di gas che stanno raggiungendo la Terra, mettendo in allarme per le possibili conseguenze sulle telecomunicazioni….

Stava arrivando la Polvere di Sole! Un fenomeno che, secondo gli astronomi, si concretizza ogni 500 anni. Tonino quel titolo lo avevo scritto mesi prima. Così com'è che i poeti anticipano il futuro? Mi ha risposto: «Noi abbiamo sensibilità e curiosità per il mondo che ci sta intorno più che per i telegiornali. Adesso non ho più tempo, anzi non vorrei avere più tempo. Vai, e ricordati che noi poeti fiutiamo il futuro perché guardiamo i mandorli in fiore. Quando torni a Milano salutameli quei mandorli in fiore, quello spettacolo che abbellisce tutta la via Emilia nel primo giorno di primavera». E anche nella Giornata mondiale della poesia, oggi 21 marzo: il pipistrello lo ha vinto, ma il poeta ha scelto la data per dargliela vinta.

Tonino era un ottimista. Un ottimista dello spirito, non solo a parole. Nel pomeriggio avrei presentato Polvere di stelle a Santarcangelo. Gli ho chiesto: che vuoi che dica? Dì loro, specie ai sindaci, mi ha detto, che non guardino al libro come a un libro di memorie. Dì loro che più delle memoria mi stanno a cuore i loro progetti. Mi piacerebbe che la Valmarecchia diventasse una Valle dipinta. È una valle speciale (Antonio Paolucci la definisce «la valle più bella d'Italia») che ha fatto da sfondo ai dipinti di Raffaello, Leonardo da Vinci, Piero della Francesca… Vorrei che diventasse una valle a Bassa Velocità. E che invece di pensare ad altre strade veloci, si pensasse a una strada ad alta emotività. Così che a ogni curva appaiano terre coltivate di fior colorati. A una curva fiori rossi, a un’altra blu. E poi gialli. Così che si dica: Vado in Valmarecchia a far riposare gli occhi. E a ritrovare me stesso».


Salvatore Giannella (curatore di Tonino Guerra)

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Stanotte sono in vena di commenti,
dunque mi permetto di occupare anche codesto spazio,
descrivendomi nel meriggio intento in una ricerca all'interno dell'archivio Rai, concentrato e commosso su un ritratto di qualcuno che col Tonino condivise amicizie e il dono della leggera veggenza, e che un giorno ebbe a scrivere:

"Coraggio, il meglio è passato."

Un rbl a Roma

Anonimo ha detto...

Perdonate l'ignoranza ('...che crea l'intolleranza', come "rappava" qualcuno) ma il poeta-profeta scomparso è un omonimo di quello con il cappello à la Pennacchi che telefonava dall'Unieuro? C'ho lavorato un luglio come promoter, all'Unieuro... ma non l'ho mai visto. In compenso ne ho visti di povericristi interinali. A riguardo, scusandomi se non sono abbastanza poeta...

http://sorvichi.blogspot.it/search?q=tornavamo+dal+mare


Sor fieramente guastafeste (forse per questo non l'invitavano)

Anonimo ha detto...

tonino guerra all'unieuro?
esplica sorvì, esplica.

Anonimo ha detto...

eh sì, era proprio lui a lanciare ottimismo!

ma tu, come poeta, come lo vedi?

cy
che immagina i grandi affari svoltati dal promoter sorvichi all'unieuro...

Anonimo ha detto...

Come già puntualizzato dal solerte Cirello, poco da aggiungere all'esplicazione... http://www.youtube.com/watch?v=GEbNC8SKFWY&feature=related.

Quanto alla mia promettente carriera di promoter, dico solo che da "uomo stream" (anteriore alla mia metamorfosi in "uomo renault") raccoglievo imprecazioni ben più poetiche di quelle del lunare Tonino, coniate nella circostanza dagli incauti supporters divanari delle povere squadre "coperte" dalla sorella povera dell'allora duopolio telepiù-stream. Romanari, per lo più, che pare pagassero un canone per non vedere una mazza proprio a ridosso del fischio d'inizio... Potete immaginare la mia notoria (nonché sudatissima) pazienza verso siffatti consumatori.

Sor che del Tonino poeta nulla sa, pago (alquanto snobisticamente, invero) del Tonino ottimista.

Anonimo ha detto...

Beh, Sor, alla fine se arrivi a 92 anni, bello arzillo, con la vita che suppongo abbia fatto, forse sarei stato al suo posto ottimista anch'io, e non che non lo sia. Comunque credo, che prima il buon Tonino, ben prima dell'Unieuro, il suo ottimismo l'aveva già manifestato con alcune perle. Un ottimismo amaro, però.

http://www.youtube.com/watch?v=9vnKYA3kAwI

da "Amarcord", poesia di Tonino Guerra.

Gallit

Anonimo ha detto...

Esimio Gallit,

innanzitutto lieto di risentirla. Avrei sperato anche in questa circostanza in qualcuno dei tuoi aneddoti soavemente felliniani, anzi direi bertolucciani - nel senso di Attilio, dati i tuoi trascorsi padani. Quanto al buon Tonino ottimista, come già detto sono ignorante - colpevolmente, come in ogni ignoranza - del lato memorabile della sua carriera. Ma, andando a fiducia di tanti cari estimatori, confido sia più che meritata la fama, e ribadisco a fortiori il disappunto per certo sputtanamento che non ha risparmiato che pochissimi grandi. Forse gli unici veri grandi, proprio in virtù di questa dignità. Poi, si può sempre far finta di niente, o assottigliare fino ad un'ostia (ostia!) la stigmatizzazione sociale. Fermo restando che, come disse qualcuno, 'accettare tutto non rende tutto accettabile.'

Con immutanda stima,
Sor