Non ci sono poteri buoni
"Ci hanno insegnato la meraviglia verso la gente che ruba il pane, ora sappiamo che è un delitto il non rubare quando si ha fame"
(da Nella mia ora di libertà, in Storia di un impiegato - Fabrizio De Andrè, 1973)
Roma. Interno giorno. Mentre Samanta ricerca la corrente giusta tra le porte aperte per sopportare i primi caldi, il titolare della Festicciola e la sua nuova coinquilina giapponese, pranzano con la tv accesa.
(sottopancia a SkyTg24): "MANAGER GAMBIZZATO"
- Inquilina giapponese: "Gam-bi-za-toooo... è il cognome?"
- Cirello: "No, vuol dire che qualcuno ha sparato alle gambe del manager."
- IG (mimando una pistola): "Spa-la-toooo?"
- C: "Sì, sparato. Gli hanno sparato alle gambe."
(il servizio prosegue, si arriva al "documento di appoggio" dei Gruppi Armati Proletari): "CONTRO LA VIOLENZA DEI PADRONI, VIOLENZA RIVOLUZIONARIA"
- IG (perplessa): "Padloni? Chi sono i padloni?"
- C (pensando ad un sacco di cose, tipo ai figli come ricchezza): "Ne vuoi ancora?"
Il servizio finisce, in studio riprendono la parola.
Io riprendo a mangiare riso con imprecisate alghe e salsa al curry, ben sapendo di non saper stare in alcun posto.
2 commenti:
Molto interessante la svolta asian, Cirello-san. Dicce di più...
Sor che con la corea non si affiatò
immaginati un comodino giallo con i piedi e tutto ti sarà più chiaro.
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