venerdì 22 dicembre 2006

Una vignetta di Bucchi

Un uomo è seduto al bancone in legno di un bar, presumibilmente poco prima dell’orario di chiusura. Lo vediamo di spalle con una giacca grigio scuro lisa dalla stanchezza e un cappello a larghe tese leggermente alzato sugli occhi fissi nello specchio di fronte. Potrebbe sembrare il detective Sam Spade di Humphrey Bogart (Il mistero del falco - John Huston, 1941), un poliziotto dai modi spicci che chiude una giornata di merda con il calore di un bourbon per prepararsi allo sbraitare di una donna qualunque che lo attende in casa. Dall’altra parte, sulla destra, c’è il barista in giacca bianca, mani nascoste nel lavandino e tanta voglia del letto di casa. Il juke-box non si vede ma con tutta probabilità deve star suonando Caravan, con Duke Ellington al piano, Frank B. Foster al sassofono e Elle Fitzgerald a ustionare il tutto con la voce:

- Anche lei vuole abbattere tutte le tirannie?
- No, un Martini.

1 commento:

Anonimo ha detto...

ecco l'unico stronzo che scrive commenti il giorno di natale!
cirè
a proposito di vignette,
qui al cesso di casa mia a spoltore ci sono un sacco di copie della settimana enigmistica,
immagina le vignette, i forse tutti non sapevano che... e le risate a denti stretti, anzi strettissimi, leggiti questa:
"Inizio del '900: due pescatori naufragano su un iceberg. All'improvviso uno grida:
- Salvi! Siamo salvi! Arriva una nave: è il Titanic!"
i miei denti sono terribilmente serrati.
riflettendoci questa freddura ha una certa profondità,
e pone dei quesiti.
ad esempio per un naufrago è conveniente salire su una nave che poi affonderà?
cioé, è peggio naufragare una sola volta o due ma la seconda su una nave più grande, magari in un luogo meno isolato del primo naufragio? esiste una corrispettiva legge di murphy sull'argomento? avrei altri quesiti ma mi fermo qui.
T'invito a dedicare una pagina alle risate a denti stretti.
robbiello