domenica 10 giugno 2007

Bottiglie volanti

La cosa che più mi dà fastidio in questo triste rituale del tafferuglio di piazza, è che la maggior parte dei coglioni siano ragazzini. Ometti sbarbati o di fiera peluria che tirano pietre e bottiglie e cartelli stradali fino ad arrivare a videocamere precedentemente divelte dai muri.
Le spalle strette, la statura spesso irrisoria, le scarpe enormi a contornare fragili caviglie, teste vuote e incappucciate, scatole craniche convinte di contenere delle idee, e con loro, la maniera più stupida per portarle avanti.
La prepotenza e la piccolezza, l’arroganza e la paura, l’incoscienza e la vuotezza, abbracciate tutte insieme in questo ballo mascherato da distruzione, dove la finta ribellione, diventa come una rivoluzione senza cuore: un atto di violenza. Nulla più.

28 commenti:

Sor Vichi ha detto...

Caro Mago Galbusera, che altro aggiungere a certe verità?
Forse solo che
"Avete facce di figli di papà.
Buona razza non mente.
Avete lo stesso occhio cattivo.
Siete paurosi, incerti, disperati
(benissimo) ma sapete anche come essere
prepotenti, ricattatori e sicuri:
prerogative piccoloborghesi, amici.
Quando ieri a Valle Giulia avete fatto a botte
coi poliziotti,
io simpatizzavo coi poliziotti!
Perché i poliziotti sono figli di poveri."
O che "Lottavano così come si gioca i cuccioli del maggio era normale loro avevano il tempo anche per la galera ad aspettarli fuori rimaneva la stessa rabbia la stessa primavera.."

Anonimo ha detto...

"Le spalle strette, la statura spesso irrisoria, le scarpe enormi a contornare fragili caviglie, teste vuote e incappucciate, scatole craniche convinte di contenere delle idee, e con loro, la maniera più stupida per portarle avanti"

dimentichi la catena penzolante dei pantaloni che lega il portafoglio o borsellino o portamonete con la carta di credito, che le scarpe enormi acne conosciute come scarpe da skate, non costano meno di 70 euri....comunque, forse è giusto cosi, da grandi saranno dei perfetti uomini d'affari

Unknown ha detto...

No no no... Stavolta il mago Galbusera secondo me ha sbagliato... Questa opinione è di una ragazza che è a dieta da diversi mesi e che cercava in questi biscotti un buon biscotto da colazione o un buon biscotto da dessert...
Ma accipicchia! Questi biscotti sembrano non soddisfare nessuna di queste mie due rischieste!
Non fraintendetemi: non sono cattivi, anzi, sono troppo buoni! Sono morbidi e fragranti, sono dolci anche se non hanno zucchero, e soprattutto SANNO DI BURRO! Sì, esatto! Avete presente quei buonissimi biscotti al burro che ti ungono le dita appena li tocchi ma che appena li mangi ti senti in paradiso... Ecco, assaggiare uno solo di questi biscotti mi ha fatto sentire esattamente questa sensazione! E di conseguenza un profondissimo senso di colpa, come se quello che è buono deve assolutamente essere poco sano o deve farmi ingrassare...
Il fatto è che questo frollino è BUONO, GUSTOSO, sa di BURRO, è quasi unto come un biscotto classico al burro, si scioglie in bocca e... Mi fa sentire tremendamente in colpa: infatti nonostante sia senza zucchero non è SENZA CALORIE! Infatti possiede circa 30 kcalorie a biscotto.
Non sono tante, ma non sono neanche poche! Insomma per la mia dieta non sono proprio l'ideale. 30 kcalorie dopo cena come "dolce" posso permettermele ma se penso che un biscotto di questi mi da più calorie di una galletta di riso... Bhe preferisco mangiarmi una galletta: almeno è più grande...
Per la colazione non vanno neanche bene: troppo calorici, troppo pesanti (proprio a causa del burro)... Insomma adesso li ho lì e ho quasi paura a mangiarmene uno anche perchè UNO tira L'ALTRO! E' impossibile fermarsi! Vi assiucuro che è IMPOSSIBILE! No, no, no, per la mia dieta proprio non vanno bene: troppo calorici, troppo burrosi, troppo pesanti e troppo buoni!!!
La confezione contiene 6 pacchetti confezionati singolarmente all'interno dei quali troviamo 8 biscotti. Ogni confezione (di otto biscotti) quindi apporta 238 kcalorie! Mi avete capito bene: 238!!! Altro che spuntino! Bhe logico che io 8 non me li mangio di seguito però, per farvi l'esempio, se volessi mangiarmi dei biscotti, mangerei 8 pavesini e assumerei 72 kcalorie! Per assumere le stesse calorie di una porzione di Buoni Così ella Galbusera dovrei mangiarmi VENTISEI PAVESINI!!! Ventisei! 26!!!
No, no, per me e per la mia dieta non vanno assolutamente bene.
Io li consiglio a chi non è a dieta o a chi ha problemi con lo zucchero, chi è diabetico e non ha problemi di linea!!!

Per la linea molto meglio gli Zerogì: hanno 1/3 delle calorie di questi, hanno zucchero ma sono senza grassi. Molto più leggeri, senza tutto quel burro, e soprattutto riesci tranquillamente a mangiarne uno o due e poi fermarti, nonostante abbiano un buon sapore.

Anonimo ha detto...

che tristezza che fate anche voi. con questa storia dei figli di papà vestiti da alternativi, che era vecchia già ai tempi del liceo. sempre con questo pasolini in bocca, e quanto è maturo sapere chi porta a casa il pane e chi invece un pezzo di vetrina rotta da mostrare agli amici. e conoscerne la differenza. che triste prosa, per questi ragazzi fragili e prepotenti, stupidi e appariscenti, confusi e protagonisti, e tutti questi ossimori appena più difficili della rima fiore amore. chissà voialtri dov'eravate sabato. a piazza del popolo. o a piazza navona con le bandiere della pace. o tra quelli che si mettevano in mezzo, a proteggere la polizia e dare addosso ai violenti, 'che non sta bene, un corteo così bello, siamo centomila, poi parlano solo degli scontri'. o a bere un martini ricordando a memoria chi è figlio e chi è papà. e a sapere così a menadito quale violenza è giusta, quale non lo è. e quali idee sia utile portare senza teste vuote e incappucciate. e come portarle. o a sapere che non c'è un idea giusta, e invecchiare così, sempre un po' più navigati, sempre un po' più capaci di parlare. chissà come ve la cavate. poi quei ragazzini incappucciati, e chissà che se ne fanno di quel teatrino.
peccato che la loro stupidità e le loro bottiglie rotte vedano più lontano del vostro incoffessato buon senso. anche solo per due ore, a corso vittorio, un sabato.

Anonimo ha detto...

tirare bottiglie e sassi (la videocamera del post la stavo per prendere io in testa, meno male che sto cazzo di scarabeo non c'ha il posto sottosella per il casco) SOLO perchè davanti a te c'è un tipo con l'uniforme della polizia è stupido. è davvero stupido. tanto quanto sporcare di spray sculture vecchie di secoli (al grido di: "annatevene a fanculo...'sti pacifisti der cazzo!") per scrivere frasi "vecchie già ai tempi del liceo".
non sono portatore di idee giuste, porto il mio pensiero. quello che mi son convinto di credere. e francamente non credo che gli incappucciati sappiano spiegare il motivo delle bottiglie volanti.
anarchia? questi sono gli anarchici? questi sono quelli che vogliono eliminare l'autorità imposta? ma va là...
ripeto, è la rivoluzione senza cuore che mette tristezza, la stessa che racchiude quest'umile prosa.
proverò a mettere un po' di brio con la poesia ogni tanto.
e poi sì, ossimori. non riesco a dire in altro modo di quella confusione. ben venga la confusione, ben venga il caos, è da lì che nasce tutto.
ma non credo che i bottigliari ne siano consapevoli.
grazie dell'intervento (ma non lo sapevi che il sor vichi è l'uomo delle citazioni?)
cy

Anonimo ha detto...

nano, fatti vede' da uno veramente bravo.

Sor Vichi ha detto...

Esimio Anonimo Sdegnato, come potrebbe l'Uomo delle citazioni commentare la sua fine analisi, se non citando? Veda, tralasciando la colpevole deformazione radical chic, trovo che spesso parole altrui significhino meglio pensieri
(anche ) miei.

«In tutta la mia vita non ho mai esercitato un atto di violenza,
né fisica, né morale. Non perché io sia fanaticamente per la nonviolenza. La quale, se è una forma di auto-costrizione ideologica, è anche essa violenza. Non ho mai esercitato nella
mia vita alcuna violenza, né fisica né morale, semplicemente
perché mi sono affidato alla mia natura, cioè alla mia cultura...»

Pier Paolo Pasolini

(Ma potrebbe anche essere un fedele ritratto del bloggaro nostro ospite)

Anonimo ha detto...

visto che la vogliamo mettere a tutti i costi sulle citazioni (quanto siete compiaciutamente postmoderni cari amici) ,forse vi è sfuggita la risposta alla lettera contro gli studenti di un certo franco fortini, un uomo e un poeta meno conosciuto,ma forse più grande di pasolini (sì cari amici, proprio così, è bello scuotere un pò la terra dove siete tranquillamente piantati).andatevela a leggere, e poi continuate a bearvi dei VOSTRI sguardi scandalizzati, quelli sì, tristemente piccolo borghesi.
certo, perchè le rivoluzioni,oggi, si fanno sui blog.
pace e amore ragazzi.

Anonimo ha detto...

premesso che non voglio assolutamente metterla sulle citazioni (anche se mi divertirebbe parecchio), a questo punto ci potresti anche dire dove trovarla quella lettera (io non ce l'ho fatta). così magari ne parliamo. è bello farsi scuotere.
un'altra cosa, ma tu, mi sembra di evincere, hai delle idee più chiare di noi piccolo borghesi che facciamo rivoluzione sui blog (ah sì? oh cazzo), ce le esponi?
non so se il mio sguardo fosse scandalizzato, sicuramente tuttora a mezz'asta. sarà per questo che me continuo a beare?
e poi, per la cronaca, non sono piantato tranquillamente sulla terra più o meno dal 1994, ma questi, effettivamente, sono fatti miei.
pace e amore e riso anche per te.
cy

Anonimo ha detto...

"Nel corso degli ultimi dieci anni non mi ero fatte troppe illusioni sulla tua capacità di intendimento politico. Per te la lotta di classe è quasi sempre stata soltanto la lotta dei poveri contro i ricchi e i rapporti fra borghesia e proletariato soltanto un consueto conflitto di razionalità e irrazionalità. Quando il sottosviluppo italiano illudeva ancora, la tua poesia è stata la poesia di quella illusione. Poi quando la realtà ha preso a sfuggirti e tu la inseguivi come un aereo che vuole spostarsi con la velocità della terra per rimaner sempre nel sole, hai preso a cercare il proletariato, anzi i poveri e la loro bellezza, fuori d'Europa, in Asia e Africa; e anche in America, purché inorganica negativa floreale. Da quando l'oppressione ne ha assunto nuove forme, non hai capito più. Hai ancora diritto all'elegia. Hai perso il diritto al ragionamento, perché non ne hai mai veramente riconosciuto il dovere.
Le immagini di frustrazione, ambizione impotente, snobismi disperati e dissociazioni sessuali che attribuisci agli studenti figli di borghesi, sono miti convenzionali del piccolo-borghese su se stesso. Mentre, presso gli operai, sono anche reali conseguenze dell'oppressione. Ma tu sogni, per operai, degli edili di fresca immigrazione, suppongo.
Come si fa a discutere col tutto e col nulla? In nome della aristocratica libertà di contraddizione, queste pagine disdicono e dicono, parlano di "dualismo fanatico" e di "ambiguità". Chiamano a gran voce degli snob e dei complici in ascolto.(....)
Presente e futuro dei movimenti studenteschi. Tema troppo serio per parlarne qui. Non sono qualificato per farlo. Nel corso dell'ultimo anno sono intervenuto lo stretto necessario. Qui si deve discutere invece di una carta scritta da uno dei maggiori scrittori del nostro paese. Il mio giudizio è di tristezza e di rifiuto. Le ritrattazioni e le civetterie di cui ami disseminare i tuoi testi e quest'ultimo in particolare sono la prova di un tuo profondo disprezzo per un lettore non-borghese. Tu desideri conquistare, insultandoli, proprio quei giovani borghesi intellettuali, proprio quegli scaldasedie di sedie ermetiche, proprio quei giovani che dopo il 1962, a Roma, ti leggevano su "Vie Nuove" come un 'teorico' del nuovo comunismo. Perché solo costoro sono capaci di apprezzare la recitazione, i mea culpa, lo strazio eccetera.
Dovesse esserci la guerra civile, è improbabile che i giovani ti vogliano al loro fianco. A partire da queste posizioni puoi fare solo l'Evtusenko italiano, il bardo di Kosygin.
Sei confortato dal Pci e dai preti, sei ormai nella ormai certa Grosse Koalition, nella Santa Alleanza nazionale e internazionale. E sai perché? Perché hai peccato di presunzione. Hai creduto di poter cavalcare una dopo l'altra tutte le tigri del potere comunicativo. Non ti bastava essere D'Annunzio, hai voluto essere anche Malaparte. Con l'impeto della tua genialità si possono fare molte e bellissime cose. Ma non si può fare quella sola che permette di uscire dall'estetismo verso la storia e la politica: la rinuncia reale, non verbale, al monologo e ai piaceri del narcisismo. (.....) "
il testo integrale è reperibile anche sul sito www.pasolini.net

Sor Vichi ha detto...

Io partirei dalla fine. L'illustre Anonimo conclude che "le rivoluzioni oggi si fanno sui blog". Se con questo si intende con l'informazione piuttosto che con il lancio di bottiglie e sanpietrini, non può che trovarmi in accordo. Ma non era la tesi oggetto del post, che proprio l'illustre Anonimo tanto si accalorò nel contestare?

Venendo poi all'affaire Fortini- Pasolini. E premesso che trovo tristemente sterile la Sua ansia di classificare la rilevanza di due portati culturali. Le risulterà forse difficile crederlo, ma ricordo piuttosto bene quelle pagine de L'Espresso e la "Polemica in versi" che ne seguì. Certo lirismo nostalgico verso una ideale purezza del "catechismo marxista-leninista" (Giorgio Bocca) de "Il PCI ai giovani" pagò, per stessa ammissione dell'autore, un forte scotto in termini di approssimazione classificatoria di un fenomeno complesso come il '68.
Pasolini all'epoca degli scontri di Valle Giulia non aveva, come
nessuno del resto, il quadro d'insieme per valutare scientificamente. Ma forse solo una sensazione, una impressione personale per cui profetizzare, che chiaramente vuol dire altro. Ma, a mio vedere, profetizzò in modo giusto. Basti vedere quanto poco possibile si sia rivelato, da allora, un mondo altro, una Storia
altra rispetto a quella borghese. Intesa come evoluzione di un modello economico rettosi su progressive, spaventose iniquità e di un modello (a)culturale che non è stato altro che massificazione, omologazione consumistica.

Anonimo ha detto...

http://www.pasolini.net/ideologia07.htm
cy

joecanasta ha detto...

"Il comunismo in cammino (un altro non esiste) e' dunque un percorso che passa anche attraverso errori e violenze, tanto piu' avvertiti come
intollerabili quanto piu' chiara si faccia la consapevolezza di che cosa gli
altri siano, di che cosa noi si sia e di quanta parte di noi costituisca
anche gli altri; e viceversa. Il comunismo in cammino comporta che uomini
siano usati come mezzi per un fine che nulla garantisce invece che, come
oggi avviene, per un fine che non e' mai la loro vita. Usati, ma sempre
meno, come mezzi per un fine, un fine che sempre piu' dovra' coincidere con
loro stessi. Ma chi dalla lotta sia costretto ad usare altri uomini come
mezzi (e anche chi accetti volontariamente di venir usato cosi') mai potra'
concedersi buona coscienza o scarico di responsabilita' sulle spalle della
necessita' o della storia."

Anche questo è uno scritto di Fortini e l'ho trovato qua: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/2005/11/msg00026.html
E' una pagina web del "Centro di ricerca della pace" di Viterbo.
E' tutta dedicata a Fortini
e a certi suoi scritti e poesie.

Mi piace questo Fortini, caro anonimo, prima l'avevo solo sentito dire, ora, grazie a te, lo sto scoprendo un pò. ho letto anche qualche sua poesia e devo dire che non sono niente male.

Se devo dirla tutta, io non ce l'ho proprio il mito assoluto della "non violenza" così come fiorellino da appenderci all'occhiello mentre qualcuno ci schiaccia la faccia con uno scarpone.
Però è curioso che in quella pagina web ci siano scritti di Fortini, lo stesso Fortini, caro anonimo, che tu usi come una clave con cui menarci e cavartela con poco: noi saremmo gli scandalizzati giovani-già-vecchi e quei trenta nani che giocano a "guardie e ladri" coi poliziotti (perchè QUESTO è ciò che è accaduto sabato in piazza sanpantaleo)sarebbero il nostro radioso futuro.

Ma davvero ragazzini come quello che appare sulla foto in prima pagina della repubblica di domenica mentre lancia bottiglie (lo stesso che dopo averlo fatto era nascosto dietro di me sulla scalinata della chiesa, mentre la polizia caricava), sanno, per dirla con
Fortini, di essere usati "per un fine che sempre piu' dovra' coincidere con loro stessi"?

Anonimo ha detto...

ok, a braccio, ancora più di altre volte.
alla frase di mao (la rivoluzione è una atto di violenza) aggiungevo "senza cuore". e non mi sembra un dettaglio.
la discussione purtroppo, sembra sia arrivata, seppur con splendidi scritti, a parlare di buoni contro cattivi, a parteggiare per i neri (e qui verrebbero fior di citazioni...) o per chi si mette in mezzo a "proteggere la polizia" (nientemeno!).

se può voler dire qualcosa, io non avevo intenzione di parlare di questo. sulla (non)violenza non credo francamente che arriverò mai ad una conclusione decente con il mio cuore (questo è per accostarmi al pensiero di tom sul mito assoluto da sbandierare col fiorellino all'occhiello).

io ce l'avevo con la forzata ribellione di quei bambini (la maggior parte sotto i venti anni) chiaramente non avvezzi, se non del tutto acerbi a situazioni di quel tipo.
ora, un po' di cazzotti lì ho presi, un po' li ho dati nella mia vita (per sport, per sport), ho conosciuto diversa gente pericolosa, anche di quell'età. e vi assicuro che in quella quarantina di persone, non ce ne era uno (forse uno) che potesse dichiarare di avere le palle per fare quello che stava facendo.
questo mi dava fastidio di quelle scene. il giocare a guardia e ladri.

la tristezza infinita dei tafferugli accennati tra anarchici e pacifisti (...) quel saltello col ginocchio alzato verso l'avversario (alla sebastiano rossi in uscita alta per intenderci) che si faceva da bambini per paura del contatto. la prima cosa da non fare in una situazione del genere. vai col culo a terra nel 90 per cento dei casi. e poi a terra prova ad alzarti se ci riesci. andiamo su. non prendiamoci per il culo.
se me lo dite prima vi chiamo qualcuno di serio a tirare le bottiglie (come cazzo fai a tirare una bottiglia prendendola per il fondo?? manco la tecnica giusta c'avevano) e a far guerriglia.
si può scegliere tra chi non ha niente da perdere (un ultras da stadio di primo rango stile il defunto marco "bubu'" mazza) e tra chi invece la rivoluzione la vuol fare sul serio "cercando il luogo idoneo adatto al suo tritolo".

parliamone. mi piace. sono contento che qui, per una cosa da me scritta si arrivi a discquisire con tanto fervore.
ma lasciamo stare quelli a san pantaleo, un sabato.
quelli, la rivoluzione (e questo non vuol dire che io ne sappia, metto le mani avanti...senno' mi distruggete), non sanno nemmeno dove sta di casa. nè di chi è figlia.
cy

Anonimo ha detto...

seguo con attenzione da ieri il dibattito che si è creato intorno all'articolo 'bottiglie volanti'. mi sembra che l'anonimo che ha criticato, con uno pseudo-acume altrettanto stucchevole del citazionismo che rimprovera -citazionismo al quale non esita a ricorrere sotto il nume tutelare dell'intellettuale trascurato (fortini) ma molto più sottile e antagonista di quello famoso e dal sicuro fascino (pasolini)- mi sembra che l'anonimo in questione, dicevo, ripeta lo stesso gesto, vecchio ben più dei suoi tempi di liceo, che sotto l'abbaiare di una critica senza quartiere non sa che tessere le lodi dell'indefinizione e della purezza, contro le quali si scaglierà appena il discorso generale (la maggioranza) si troverà a renderle a sua volta parole e idee di cui cantare il valore. il povero anonimo vorrebbe mostrare (soprattutto a se stesso) l' "effettività" del suo livello di critica, ma tale discorso non si risolve che nello sfogo personale (proprio come per i bottigliari che cerca di difendere). dopodiché, fermo restando che citare quel pezzo di pasolini ad ogni bottiglia che vola contro la polizia ha veramente fatto il suo tempo, mi sembra che vengano alla luce, nel dibattito, degli elementi di analisi d'un certo interesse. mi limito a farne un elenco tematico:
-I FIGLI DI PAPA'. è un concetto generico e che vale ad ogni occasione. in questo l'anonimo credo ha ragione. immagino che i ragazzetti che lanciano sassi e bottiglie siano borghesi, almeno quanto i poliziotti, gli altri manifestanti, i turisti e il barbone ubriaco sui gradini della chiesa, borghese, senz'altro, anche lui. mi pare che abbiano tutti le scarpe della stessa marca. il problema potrebbe essere cercato qui.
-LA RIVOLUZIONE SENZA CUORE mi sembra un concetto interessante. Non abbiamo fatto altro che assistere a rivoluzioni e "progressi sociali" che si sono rivelati, puntualmente, un ulteriore meccanica di oppressione. è una storia vecchia. credo che il problema, se di rivoluzione (o di lotta, o di rabbia, o di qualunque cosa significhi) si tratta, abbia proprio a che fare con la possibilità di legare una prassi (anche quella di un blog) al cuore, allo stomaco, alla testa, senza perdere la rabbia. ma tutto questo lo dice anche renzo arbore.
-SGUARDO A MEZZ'ASTA anche questo mi sembra un concetto interessante, e un'ottima risposta alla boria con la quale l'anonimo rimprovera uno sguardo compiaciuto senza accorgersi del proprio compiacimento, nella sua facile radicalità. Mi sembra che l'unico modo per avere gli occhi aperti, per avere un minimo di realtà e di parola, sia proprio la rinuncia alla sicurezza di un metodo, alla fierezza di uno sguardo sicuro e, appunto, compiaciuto. e questo è un esercizio difficile.
ma forse in questione non è solo una metafora, e chi ha scritto quelle parole, "mezz'asta", probabilmente si riferisce a un lutto che proprio in situzioni simili a quelle da cui si è preso spunto ("il triste rituale del tafferuglio di piazza") si è prodotto, poco più di un lustro fa, e che ancora dura. da allora in poi non tanto l'evento, quanto il rito collettivo di questo lutto, con ciò che esso ha prodotto a livello mediatico e immaginario, infetta ogni strada in cui si contesta qualcosa. finalmente quasi tutti hanno capito quanto la violenza sia controproducente. finalmente si è capito quanto siano altri i mezzi coi quali portare avanti le idee, e quanto questo sia il solo modo per cambiare ancora qualcosa. anche in piccolo, a poco a poco. tutti sventolano, finalmente, bandiere multicolori. talmente multicolori che davvero si fa fatica a capire che sono bandiere a mezz'asta.
-I FROLLINI AL BURRO credo che -anche sul versante mnemotecnico, e sulla linea di una mitologia degli anni ottanta alla quale prima o poi bisognerà dare un forma, un'opera- siano da tener presenti, e spero tutti li ricordino, dei frollini più o meno sferici che hanno imperversato in una buia stagione della seconda metà del decennio in questione, creando disorientamento e ammirazione nelle prime colazioni italiane. si trattava di frollini con o senza scaglie di cioccolato, contenuti in una busta come quella del latte fresco, ma più grande, che si tuffavano direttamente nella tazza. credo fossero della mr.day, ma non ne sarei sicuro.
è tutto.
vi ringrazio e vi auguro una buona giornata

Anonimo ha detto...

Che cazzi, vado via tre giorni e mi perdo, io assiduo frequentatore di questo blog, la discussione più accesa...

Comunque, senza inoltrarmi nei fatti di sabato, non c'ero, vorrei fare alcune precisazioni:
anarchia, non vuol dire fare quel cazzo che ti pare, anzi. Dure sono le regole in una società anarchica, solo che sono "autoregolamentate". Chi non è daccordo se ne va. Semplice, a dirsi. Per l'ideologia anarchica il LAVORO è la massima espressione dell'uomo, quindi chi non ha voglia di fare un cazzo e non produce non deve mangiare. La proprietà non esiste, ma solo quella individuale, collettiva si, ed è pur sempre proprietà. Ora è solo un accenno, vi sono tre secoli di saggistica su questo, ma chiamare anarchici tre facinorosi mi sembra sempre ingiusto nei confronti di una delle ideologie più elevate che l'uomo abbia mai teorizzato.

Ero a Genova nel 2001, con il circolo libertario Pasquale Binazzi di La Spezia. Organizzati per qualsiasi evenienza, siamo partiti con l'intenzione di scontrarci con la polizia. In tutto il tempo, tre giorni, che sono stato per le vie di Genova una domanda è entrata di prepotenza nella mia testa, sempre più forte: ma che senso ha tutto questo?
E allora:
Perchè dobbiamo scontrarci con dei ragazzi che di mestiere fanno le guardie? Perchè si deve dar fuoco ad una macchina? Ma soprattutto, a che cazzo serve scendere in piazza contro il G8?
O contro Bush, in questo caso?
Penso a nulla fatto così, penso che se Bush fosse italiano si chiamerebbe Cespuglio, e farsi comandare da uno che si chiama Cespuglio mi fa ridere.
Penso che fino a quando non mi chiarisco le idee non scendo più in piazza a protestare contro Cespuglio, o contro altri.
Penso che già vivere onestamente sia qualcosa di buono, e se diventiamo in tanti prima o poi ci incazzeremo noi, con cognizione di causa.
Speriamo.

Anonimo ha detto...

AH, sono Gallit!!!

Anonimo ha detto...

non era certamente mio proposito usare fortini come "una clave con cui menar[vi] e cavar[me]la con poco", opponendone il pensiero a quello del pasolini per delegitttimare l'autorevolezza di quest'ultimo, o poichè mossa "dall'ansia di classificare la rilevanza di due portati culturali".
come, allo stesso modo, non ho "delle idee più chiare di [v]oi piccolo borghesi che fa[te]la rivoluzione sui blog", attraverso le quali illuminarvi.
nossignori, nulla di tutto ciò.
allora che cosa?
soltanto farvi perdere un tempo (uno e soltanto uno, non di più), rispetto alla vostra brillante e inattaccabile prontezza di riflessi.
far, per un solo attimo, vacillare la lucida pienezza della vostra voce.
solo per un istante, provocare un'increspatura nella risolutezza del tono dei vostri primi commenti.
posso così, testè, ritirarmi dalle scene, ma non prima di (ebbene sì, anche io) compiacermi per aver contribuito all'ascesa di un tono inizialmente, mi perdonerete, un pò fiacco.
fossi in voi, non dedurrei da questo scritto che tutto si riduce, infine, sempre e solo ad una questione di stile.
principio adottabile, al contrario, per quanto riguarda la debacle sui frollini al burro.
se siete del partito del caffelatte caldo (al massimo tendente al tiepido) dal quale far emergere il frollino quasi all'estremo della sua integrità, allora, gentili amici, non v'è conflitto: ci sarà sempre un terreno comune sul quale poter confrontare le nostre rispettive forme di pensiero.
condivisibile, azzarderei, anche con quelli che non hanno ancora imparato a lanciare le bottiglie dal verso giusto.

Anonimo ha detto...

e io che pensavo fossi (il Prof Ford) un personaggio di Indovina chi? piuttosto che di Cluedo...
cy

Sor Vichi ha detto...

Ma bastava dirlo subito che eri una AnonimA! Tutti (o quasi) i tuoi debiti ti sarebbero stati rimessi di buon grado (mi si passi la matrice cattocomunista tipica di noi pasoliniani piccoloborghesi..)senza bisogno di bagni d'umiltà di sorta. Meglio bagni di mare... Del resto, come campeggiava dai cartelloni di Truffolo, un impegno concreto: Pane e figa per tutti!!

joecanasta ha detto...

e come si suol dire... tutto è finito a frollini e caffèlatte!

no apparte gli scherzi:non so se evolverà ancora, ma finora ho assistito ad uno delle più belle discussioni di questo blogghe.

mi mancava parecchio l'intervento di Gallit che stavo aspettando da tre giorni: lo immaginavo(e lo volevo) proprio così. e lo dico davvero senza nessuna ironia.

e comunque lo sappiamo tutti, vero?, qual'è l'unico Cespuglio che ci piace?

Anonimo ha detto...

il potere taumatirgico della gnocca...

montelli

ps. sempre li si va a finire!!!!!

Anonimo ha detto...

credo si tratti della siepe che da tanta parte dell'ultimo orizzonte il guardo esclude

Anonimo ha detto...

non avevo capito nulla. pensavo che il prof ford fosse gallit. invece rimane solo e semplicemente il prof ford. che se di nome facesse Henry direbbe (a 'sto punto ve la sparo, e la sua più famosa, già ero in astinenza da citazione):
"The customer can have any color he wants so long as it's black"

altre considerazioni:

1. li ho chiamati anarchici perchè loro si appellavano così. con tanto di magliette striscioni e quant'altro.
2. io sono per il caffelatte caldo per non dire bollente. certo, il rischio di tirare su il frollino totalmente disintegrato è alto. ma è proprio lì, cari miei, che sta quello che alcuni chiamano talento.
3. ritirarti dalle scene? così giovane?

grazie a tutti.
questo blog chiude qui. non c'è più nulla da dire.
cy

certo, oserei dire ovvio: scherzavo.volete che chiuda baracca proprio ora che m'inizio a divertire?

Anonimo ha detto...

ringrazio sor vichi per aver dato prova,(ci avrei giurato)della sua notevole capacità di focalizzazione, che gli ha permesso (avrei giurato anche questo) di trattenere, di tutto quanto detto, solo un microscopico elemento racchiuso nella lettera -a- di un verbo al participio passato, denotante, come sappiamo nella lingua italiana, un indizio inequivocabile sul genere dello scrivente.
e di avere elaborato, solo grazie a un così microscopico elemento, la chiosa di gran lunga più adatta a questo ormai svigorito scambio di battute.
grazie del degno finale, sor vichi.
era proprio quello che ci voleva.

Anonimo ha detto...

ah, perdonate, mi ero persA le ultime battute.
beh, mi correggo. non mi sembrate affatto svigoriti.
buona continuazione, allora.

Sor Vichi ha detto...

Grazie cara, mi confondono cotante lusinghe.. Ma come, già ci lasci?
"Ma dove vai, tanto oramai 6 mia!!"
(Battuta regolare, 15-0.)

P.S. Il numerale cardinale 6 in sostituzione della copula(in senso grammaticale, in senso grammaticale..)pare che svecchi un po' noi non più "ggiovani".

P.P.S. Ed io che volevo condurLa, novello Alberto Angela, in un malandrino briefing alla scoperta delle gioie (e dolori) della mia rinomata "notevole capacità di focalizzazione"...

Anonimo ha detto...

In quanto titolare della Festicciola, mi premeva ringraziare il prof. ford per il suo intervento. Spero di rivederla con più frequenza su questa battigia.
cy