Guardo il mondo da un oblò
“Closing party con piscina all’interno! Preparate il costume!”, questo il leggendario passaparola ad accompagnare la serata conclusiva del Fanfulla 101.
Leggenda un paio di palle direbbe quello. E quello, notoriamente, la sapeva lunga.
La porta nera di metallo è aperta, bene, non avevo alcuna voglia di suonare il citofono. Come ogni volta rischio d’inciampare sul telaio della porta stessa ma rimango in piedi, almeno per questa stagione la figura di merda me la risparmio.
Passo l’anticamera. Delirio. Un tipo in jeans e maglietta, evidentemente vecchio sostenitore di Nino D’Angelo, spicca il volo (non sarà l’ultimo) da sopra il bancone prima di atterrare in uno specchio d’acqua di sezione tonda, tre metri di diametro e circa uno di altezza, inevitabile la conseguente inondazione dei non bagnanti, pochi a dirla tutta. L’acqua inizia a guadagnar terreno sul pavimento grezzo, le scarpe e i piedi nudi accompagnano la musica semplicemente camminando, le partite di biliardino, disturbate da improvvisi quanto frequenti scrosci di pioggia, non sembrano risentirne. Finisco la birra mentre Laura fa la difficile, il suo gin lemon è stato appena contaminato da una pallina arancione schizzata dopo una sponda di troppo. Riesco ad aggiudicarmi la bevanda gratuitamente dopo aver deriso la signorina e il suo vano tentativo di venderla a due euro, “Comunque meno che al bar”.
Incredibile a dirsi, ma dopo più di mezzora mi accorgo che le piscine sono due, da una più piccola, adagiata sotto la consolle, prende il volo uno squalo bianco di un paio di metri, prontamente afferrato dal bacino con maggior utenza.
Il livello dell’acqua sale, le scarpe sono ormai zuppe, sogno girini e rane tra i calzini mentre loro sognano un posto migliore dei miei piedi puzzolenti. Allarmi! C’è un buco nelle pareti, troppo tardi. E’ il disastro, la piscina si apre come una cozza su nu travocche, l’inondazione è completata. Trenta centimetri d’acqua, tsunami al Pigneto! Buio, salta (in lungo? In alto?) la corrente, temo la scossa e la visione di ottanta e più persone abbrustolite e tremolanti, la mano destra sulla porta dei rossi e l’altra sulla mensola proprio sotto la lavagna, faccio forza e alzo i piedi da terra nella vana speranza di essere più veloce di un’eventuale scarica.
La festa finisce qui, costumati e non si avviano verso l’uscita cullati dal sussurrare di un dolce ruscello di montagna.
Il virtuoso del calcio balilla Poppy, se la ride di gusto da dietro la maglietta “Sti cazzi”: “Tranquilli, è scattato il salvavita.”
5 commenti:
Tutto è bene quel che finisce bene.. Meno male che c'è la Beghelli!
Ma, a parte la tragica ironia da lunedì mattina... Dove diavolo era questo orgiastico scenario à la "dal tramonto all'alba"? In quel di Melrose Place? (Let's come together, right now...)
Via Fanfulla da Lodi 101, quartiere pigneto. Roma.
Mannaggia che me so' perso...
cazzarola...............sarei voluta esserci!!!!e quando mi ricapita il fanfulla inondato!?!?!
bacetti - claudette
anche i Rigattieri sponsorizzano il Fanfulla. Messaggio ufficiale.
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