Così, giusto per rompere il ghiaccio
Oggi è arrivato il momento, anche se in realtà fin da ieri sera la cute mi prendeva a parolacce, proprio lì, lungo la via che costeggia il parco archeologico in aerea urbana più grande del mondo.
E sì che trenta gradi, a meno di mancanza d’acqua (ma allora sempre e comunque) non hanno mai fatto male a nessuno. A parte qualche cane troppo peloso magari.
Insomma, stamattina sono uscito con la mia giacchettina d’ordinanza, uno spolverino, un capo da mezza stagione (sì, i capi ci sono ancora), la tipica tenuta autunnale per intenderci, terrificante esteticamente – a meno che non si viva a Ponza, Capri o posti simili (o meglio, è terrificante in ogni luogo, ma in quei posti i criteri estetici, diciamo così, sono differenti) - ma parecchio efficace contro i primi aliti gelidi di vento.
Fino a febbraio niente sconti, si cercherà sollievo con qualche acqua termale bollente e prevalentemente abusiva (la mia presenza dico), il mio tipico maglione “Nin pu’ capì”, le pantofolone ornate di mucche e una marea di salcicce (prevedo anche quest’inverno, il maiale nel ruolo di protagonista assoluto) davanti ad un posticipo serale con il campo ghiacciato e i muscoli dei giocatori in sottile equilibrio tra lo scatto vincente e lo strappo definitivo.
E poi non ci sarà bisogno di mettere l’acqua in frigo, sarà in ogni caso bella fresca.
Arrivederci piedi infraditati, culi velati e pance dai raggi colorate. Non rilassatevi troppo però: vi tengo d’occhio.
3 commenti:
E andiamooo! Mi riparte la stagione di prosa cirelliana (l'ultimo post agostano lo considero ancora troppo sbarazzinamente balneare..) e potevo privarmi del piacere del primo comment? Où dè poù! ("No di certo!", nda) Come direbbe il Roseo Ciccione: "puntuale come le tasse" (è sfuggito a Diabolicus ma a me non sfuggirà...)
E, dacchè di accessori di dubbio gusto ma di irresistibile fascino si ragionava, io voto tutta la vita per lo zucchetto di sapor peruviano (che poi, mi sa che è mexicano!?).
Sirletti's amarcord...
quindi è giunta l'ora di rassegnarci?
magari questa spazzata di vento è solo una finta di routine per far fiorire la prima manciata di raffreddori(tipo il mio)?
magari mò fa un pò così ,poi tra una settimana c'è un'altra decina di giorni calduccetti.....
dai che era una finta quell'arietta pungente che stamattina mi si infilava nel collo mentre andavo al lavoro in motorino...
no?
la devo smettere, vero?
E' che ci si fa vecchi..
(Io, perlomeno, non sono più il ghepardo de 'na volta. Sarà 'sto buco dell'azoto...)
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