giovedì 4 ottobre 2007

Vendo tristezza filmica

Una delle fortune donate dal pacchetto di Sky Cinema, è quella di farti vedere una galassia, un infinito abisso di porcherie.
Certo, spesso l’amor proprio e un sano spirito d’intellettualismo spicciolo riescono a farti premere il pulsante magico e mettere a tacere il tutto a favore di una tranquilla chiacchierata ai piedi d'un bicchiere di Limoncello (Eugenia rules). Ma non sempre accade.
L’altra sera, io e miei compagni di divano (meglio conosciuti come “I Divanoidi”), ci siamo imbattuti nell’ultima mezzora di Notte prima degli esami (Fausto Brizzi, 2006), e il fatto che tutti voi sappiate di cosa sto parlando contribuisce alla mia generale sfiducia nell’umanità.

Il problema, quando si vedono questi film, è che il riso prende il sopravvento su tante altre cose, ma soprattutto su di una maestosa colata di tristezza o sullo scomparso senso del ridicolo e del pudore, saggi consiglieri del cambio di canale (come puntalmente accade con Maria De Filippi e mostri simili).

Ci si continua a guardare in faccia dicendosi cose ormai ammuffite nella stanchezza: “Ma non si vergognano?”, “Ma si può?”, “Ah sì, quindi adesso lei esce e trova lui poggiato all’ascensore…” (cosa che puntualmente si verifica un secondo dopo), “Ma no dai! Non è per niente verosimile!!”, “Ma tu Tommi, in quell’occasione, avresti detto porca paletta?” (e Tom: “No, avrei strillato por…”, “Ok Tommi, abbiamo capito, certo”).

- C’è il belloccio di turno con la parlata alla Silvio Muccino (ah be', allora...), tal Nicolas Vaporidis, il cui nome andrebbe benissimo per il lancio pubblicitario di un nuovo prodotto da stiro, ma per un attore proprio no. Tanto non ci diventi come Marlon Brando. Al massimo vedo per lui un radioso futuro come terzino destro della Grecia. Ma che sto dicendo, di sicuro è una pippa pure a pallone.
- C’è Cristina Capotondi, che da quando incontrò il Maxibon anni orsono, sarà cresciuta sì e no di due mesi nella paura di invecchiare troppo e non poter più interpretare ruoli adolescenziali.
- C’è Giorgio Faletti, molto meglio (e dico tutto) nei panni di Vito Catozzo piuttosto che di Suor Daliso al Drive in.
- E poi un una marea di volti che dovrebbero interpretare diciottenni ma si vede con gli occhi pesti che c’hanno almeno 27 anni a testa.

Ma la cosa più evidente resta una e una sola: io e tanta altra gente che fa e vuole fare tutt’altro di mestiere, be’, recitiamo molto meglio. Chiamo a testimoniare ore e ore di VHS.

Poi uno fa una ricerchina volante e scopre che il film in questione è stato, con 12.144.699 €, il 10° incasso assoluto della stagione cinematografica 2005/2006 (in Italia ovviamente, sul podio Il Codice Da Vinci, Natale a Miami e Madagascar), surclassando tra gli altri: Volver (Pedro Alvodovar), La sposa cadavere (Tim Burton), Inside Man (Spike Lee) e Match Point (Woody Allen).

Ora, io considero da tempo il cinema come un surplus della mia vita, nel senso che quando decido di andare in faccia al grande schermo, lo faccio perché spero di vedere un capolavoro o comunque un qualcosa di estremamente vivo, qualcosa che bolle. Sociologicamente parlando, diciamo che ho smesso di andare al cinema per svago (e attenzione, considero quest’affermazione tutt’altro che triste, angosciosa o quant’altro).
Certo, questo non accade tutte le volte che metto piede in sala (l’ultima volta, vado a memoria, credo sia capitato con Una storia vera - David Lynch, 1999 - oddio, così tanto tempo fa?), ma in ogni occasione apro gli occhi con la consapevolezza di poter assistere ad una gran giocata.
Insomma, non ci vado sapendo di dover rispondere: “Il cinema ieri sera? Sì…carino.”, quando invece ci starebbe ora e sempre il commento del ragionier Ugo al cospetto di Ejzenstejn.

21 commenti:

Anonimo ha detto...

ngulo cirè...resisti fino al 2009..poi facciamo il festone!
10 anni!!!

mi tti co

montelli

ps. ma "notte prima degli esami" tipo 10 anni dopo non te lo sei sparato!?!?!
eeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee

Sor Vichi ha detto...

".. e il fatto che tutti voi sappiate di cosa sto parlando contribuisce alla mia generale sfiducia nell’umanità."
Cire', già per 'sta gemma di amarissima saggezza (ma, dati i tempi, direi anche solo di buonsenso) ti battezzo mio Michele Apicella personale. Però, certa mostruosità "artistica" - zibaldone in cui (da novello voyeur recanatese) ficco tanto la suddetta pellicola quanto le fatiche letterarie di un Moccia (già ossessione di altri lidi blogghiferi..) o gli isterici quadretti domestici di un Muccino senior - a me un dubbio lo mette: il segreto della loro popolarità (nel senso più snobisticamente dispregiativo possibile) non starà proprio nell'essere formidabili istantanee celebrative di una parte (a mio avviso pericolosamente predominante) di società? E, quindi, cartina al tornasole di come, in larga parte, siamo diventati? Se così fosse, per dirla con il platinatissimo Muccino junior, che ne sarà di noi?

Anonimo ha detto...

@sorV: è proprio dalla tua riflessione che deriva la mia sfiducia nell'umanità. ma dice che se costringessimo tutti a vedere lynch avremmo una società migliore o una massa di folli?
pagine e pagine di letteratura in proposito e te lo dice uno scienziato della comunicazione...

la mia domanda in sintesi è la seguente:
"Quand'è stata l'ulitma volta che siete usciti dal cinema davvero contenti? Quand'è stata l'ultima volta che avete pensato: "mamma mia che cazzo di film!"?

cy

Anonimo ha detto...

...per gli effetti speciali e per la malattia che mi porto dentro dopo le "due torri" sono uscito folgorato dal cinema...cosi come dopo 300...ma io mi esalto per ste cose che magari a voi intenditori(e non lo dico con ironia sia chiaro)non piacciono molto...comunque..l'ultima Merda è senza dubbio "il prescelto" con N.Cage....un monito---"brutte putttaneeeeeeeeeeeee"

montelli

Sor Vichi ha detto...

Mmm.. premettendo la mia notoria avidità di danaro/indigenza cronica e che, dunque, all'uscita dalla proiezione sto ancora abbondantemente soppesando l'insostenibile leggerezza delle mie saccocce vuote.. Direi che l'ultima vera scossa interna, almeno io la ricordo così, è stata con Garage Olimpo durante un Flaiano di trooppi anni fa. Però.. che cazzo di film, lì davvero. Un misto di insostenibilità e necessarietà che manco Salò. Che, comunque, resta troppo volutamente inconsumabile.

Unknown ha detto...

"L'ora di religione" di M. Bellocchio
(Flaiano 2002)

Anonimo ha detto...

Insomma, questa riflessione di Cirello è stata ed è amaramente uno dei temi di discussione quando incontro un cinefilo (e magari pure cinofilo) come me.
Per intenderci, ma chi cazzo li da i soldi per produrre 'ste cose? E sopratutto, ma la gente davvero va a vederle? Risposta: SI. Quindi arrivano i soldi per produrle e per distrubuirle, pubblicizzarle etc.etc.etc.
La mia analisi oramai definitiva è questa: se, e dico, SE, questi film italiani servissero a far si che produttori un po' più coraggiosi in seguito reinvastissero i soldi incassati in parte su progetti e registi meritevoli(vedi i film del cazzo in costume anni '50/'60, vedi MACISTE e affini, che permettevano a Ponti di far girare Fellini per sette/otto e più mesi), allora ben vengano Notti prima degli esami, tre metri.., o migliori e peggiori nemici con Muccini e altereghi vari.
Ma se, come sembrerebbe, servono per riprodurre solo sequel di queste cazzate, lasciando al "mafioso" contributo statale l'unico sistema di produzione di film, chiamiamoli così, "d'autore", allora che brucino vivi Brizzi e amici,nel grande rogo della cultura di massa, che io aspetto tempi migliori (e continuo ad invecchiare...)

P.S.: Oh, ma quando esce il prossimo Indiana Jones?
Montè, 300 sarà pure una cagata, ma a me è piaciuto tantissimo, almeno a livello estetico è una cazzo di goduria. Intrattenimento signori, questo può essere cinema, senza per forza scomodare Bergman.

Anonimo ha detto...

Ah, la firma,

Gallit

joecanasta ha detto...

su due piedi mi viene da dire
"Letters from Ivo Jima".

ma io tendo a scordarmeli i film che vedo o i libri che leggo, quindi può essere che me ne verrà in mente qualcun'altro.

comunque a me quello che, a volte, da molto fastidio è uscire dal cinema e pensare : "Questo era proprio il tipo di film che mi aspettavo di vedere. nè più, nè meno".

Anonimo ha detto...

buono l'ora di religione.
c'è da dire che "una storia vera" è del '99, ma credo sia passato al cinema qui da noi qualche anno dopo, tipo 2001.
cmq bravi ragazzi, è così che vi volgio, a parte montelli che arriva primo ma come al solito fuori dal podio.

(onore a gallit che mi tira fuori il peplum, grande gallit!)
voto "8 e mezzo"
cy

Anonimo ha detto...

cazzo ti ho detto "le due torri" e "300" checazzavu'!

montelli

Anonimo ha detto...

"Old boy"
"Nuovo mondo"
"Il ritono del Re"
i miei tre film, ma forse ce ne sono altri..

"Una storia vera" l'ho visto al cinema Verdi di Parma nel febbraio del 2000,insieme a Nicola Cannavacciuolo, Marzia Lombardo, Angela Fusther Peiro e Daniele Mamoli. Dopo mi sono andato a bere una bottiglia di "Gutturnio", rosso frizzantino dei colli piacentini, mangiando torta fritta e crudo, di Parma ovviamente.
Gallit

Anonimo ha detto...

monte', ma davvero all'uscita di quei due film, sei tornato a casa ripetendoti: "Madonna che cazzo di film che ho appena visto!!!"

davvero?
cy

Anonimo ha detto...

cirè,la cinema ci sei tornato con me nella primavera del 2004 a Roma per vedere kill bill vol.2 al cinema vicino a termini e poi ci siamo andati a sparare dell'ottima porchetta dal vecchiarello li vicino.

Concordo con gallit per old boy e ci aggiungo match point

Gaddo

Anonimo ha detto...

gaddo, non ho detto che sono andato al cinema l'ultima volta nel 1999...ci mancherebbe.
parlavo dell'ultima volta in cui ne sono uscito con una sensazione di pienezza.

pronto a Mira?
cy

Anonimo ha detto...

cirè "madonna che cazzo di film" lo posso dire per molteplici situazioni...non perforza dovo aver visto un capolavoro...quando sono uscito dopo "le due torri" ho detto porcozzio che cazzo di adrenalina che avevo in corpo ora ammazzo qualcuno...
dopo aver visto "300" porcozzzzzio c'ho il divolo dentro ora uccido qualche negro!

montelli....che dice "ngulo che cazzo di film" anche alla cazzo di cane(o di budda) e non solo dopo aver visto l'ultimo samurai di kurosawa al Flaiano.

Sor Vichi ha detto...

Monte', abbiamo capito che ti so' piaciuti quei due (cazzo di) film, ma mò non ci frantumare le palle! E poi, che noioso vittimismo con st'accusa di (presunto) intellettualismo di questa allegra conventicola. Io non ci sto. E per dimostrarlo, in primis ti faccio notare che al dibattito partecipava anche il buon Gaddo (che ora mi amerà..), poi ti butto lì un "Caterina va in città" di Virzì. Gran film, perdio! (Pardon, cazzo!) Ruvida sociologia al vetriolo che era dai tempi de "Il sorpasso"...
E non mi dire che è roba intellettualoide!

Anonimo ha detto...

Che c'hai da dì sor?non è che uno non si affaccia perchè troppo o poco intellettuale.
Non credo neanche che ci si debba giustificare.

Cirè pardon.

Attendiamo tutti con ansia il ritorno di Oronzo Canà...

Gaddo

Anonimo ha detto...

gaddo for presidente...

a me il toro loco mi garba di molto..

montelli

Sor Vichi ha detto...

'A Gaddo, te l'avevo detto che ti dovevo insulta'! E comunque il mio bersaglio prediletto resta Montelli! Se puoi mi vuoi degnare di una visitina, tra un Alberoni ed un Pezzi..
Ciao, ne'!

Fre ha detto...

"Una storia vera" lo vidi in un cinema del quartiere Prati (Eden, mi sembra) e accanto a me avevo il mio migliore amico. Davanti, di due file, un vecchietto dall'aria familiare. Era Vittorio Gassman.

L'ultimo film che mi ha stordito, e mi ha lasciato cuore e anima pieni all'uscita della sala, è "L'ultimo re di Scozia". Ma poco tempo fa, a casa, vidi "The assassination of Richard Nixon, e non riuscii a prendere sonno. Il film aveva fatto effetto.

Io penso che il cinema possa servire sia ad avere esperienze forti che a rilassarsi, dipende dal film, senza bisogno di andare a vedere stronzate colossali. Per dire, sono andato a vedere Shrek 3 (vedi che succede a lavorare tanto), ma devo ammettere che non mi ha infastidito. Era sano (?) relax in fondo.

Ottimo post cirè, sincero e cazzuto. Immagino i miei cari divanoidi seduti con il bicchiere di limoncello in mano (non temere Tom, il Don Santino tornerà a sfidarti - stiamo già lavorando per corrompere cirè), e poi di fronte allo schermo (edo rigorosamente mezzo addormentato ma in realtà sempre cosciente di cosa succede ai personaggi del film). Bravi ragazzi.

un abbraccio transeuropeo
fredo