mercoledì 16 luglio 2008

"A Gio', metti le pelli!"

Nella nuova pubblicità della Tim, una tipa (niente male peraltro, peccato non sia mora), dopo una nottata evidentemente birichina, invia a 500 persone un simpatico e per niente ansioso messaggio in cui dice di aspettare un bambino.
Alcune considerazioni alla luce delle informazioni di cui sopra:

1) La tipa, come minimo, è una gran troia.

2) Ipotizzando una notte tra le coperte relativamente breve, diciamo di sette ore, si evince che ogni rapporto (escludendo quindi eventuali doppiette e nonostante l'evidente abuso di sostanze) è durato in media 50,4 secondi.

3) Si sa "che tira più un..." però qui il maschio continua a non farci una gran figura , anzi, si conferma schiavo (spompato) della ghiandola mammaria.

4) A meno che la tipa non partorisca 500 figli si ipotizza una dura battaglia legale per stabilire la paternità dell'unico spermatozoo vincente.

5) A pensarci bene il numero può tranquillamente scendere a 499 perchè, nonostante l'evidente bravura della tipa, dubito che il vecchio dell'ultima inquadratura sia stato capace di una qualsiasi attività di conoscenza biblica.

6) La freschezza espressa dal volto della tipa, in aperto contrasto con le facce distrutte degli uomini, evidenzia senza fallo che la nostra amica altri non è che Natasha Henstridge di Species - Specie Mortale (Roger Donaldson, 1995).

7) A giudicare dal delirio dell'accampamento, i ragazzi devono aver assistito ad un magnifico concerto di Cesare Cremonini.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

uno non fa in tempo a scrivere una cosa che subito mi copiano la notizia...e che è, gentaccia da 4 soldi.
moltiplicatevi gente...:

Spot della Tim, interpellanza alla Camera
«Promuove una sessualità irresponsabile»
Mussolini, Carlucci e Di Centa: «In tv il nascituro viene ridotto al prodotto del gioco di una notte»


ROMA - «Rappresenta una immagine fuorviante, mortificante e superficiale della maternità». Alessandra Mussolini, presidente della commissione parlamentare per l'Infanzia, e le deputate Gabriella Carlucci e Manuela Di Centa ce l'hanno con lo spot della Tim trasmesso in questi giorni in televisione. Per questo annunciano «un' interpellanza urgente in commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati». Secondo le tre parlamentari, il messaggio veicolato dalla pubblicità della compagnia telefonica, che è rivolto «al largo pubblico, specialmente adolescenziale», finisce per «sostenere costumi sessuali promiscui e irresponsabili».

SESSUALITA' ANNI 70 - «Nella pubblicità - dicono - si evidenza chiaramente come non vi sia la certezza della paternità di un nascituro che viene ridotto, quindi, al prodotto del gioco di una notte, che peraltro rispolvera un concetto della sessualità tipico degli anni '70 oramai superato. Mettere al mondo un figlio - concludono - è un atto di amore e di responsabilità che non può essere svilito e offeso per mere speculazioni commerciali».

RADUNO - Nello spot finito nel mirino, si vede una giovane in una sorta di raduno hippie: la protagonista, dopo aver fatto il test di gravidanza, comunica via sms la sua maternità a una serie di ragazzi e di uomini. Per tutti lo stesso messaggio: «Avremo un bambino».

Anonimo ha detto...

A me la ciuccia piace sudata.

Anonimo ha detto...

quanto cazzo stai sul pezzo cirè!

montelli

Anonimo ha detto...

sticcapi'!!