giovedì 6 novembre 2008

Mother should I trust the government

Che ne so, magari mi legge pure qualcuno che di fronte a determinate situazioni fa finta di niente oppure dimentica. Magari un giorno a mandarli a cacare saremo noi, se non altro per evitarci quella sensazione perenne di presa per il culo.




Parola a Michele Serra da Repubblica di oggi:


“Non è per contraddire Barack Obama, ma “il paese dove tutto è possibile" non sono gli Usa. E’ l’Italia. Dove è possibile che il capogruppo del partito di maggioranza commenti l’elezione di Obama dicendo che fa contenta Al Qaeda. E’ possibile che il leader di un altro partito di governo abbia definito “bingo bongo” gli africani. E’ possibile che un altro leader autorevole di quel partito abbia definito “culattoni” gli omosessuali. E’ possibile che un sindaco del nord inviti a trattare gli immigrati come “leprotti”, a fucilate. E’ possibile che Marcello Dell’Utri (interdetto dai pubblici uffici, e però senatore della repubblica: è possibile anche questo) ammonisca le giornaliste del Tg3 perché abbassano il morale della Nazione. E’ possibile che il premier, proprietario di televisioni, nel pieno del suo ruolo istituzionale inviti gli imprenditori a non destinare investimenti pubblicitari ai suoi concorrenti. E’ possibile che, in piena crisi finanziaria, lo stesso premier esorti ad acquistare azioni indicandone il nome. E’ possibile che una trasmissione della televisione pubblica sia oggetto di una spedizione punitiva di squadristi. E’ possibile che un ex presidente della Repubblica rievochi la violenza e gli intrighi di Stato come metodo repressivo delle manifestazioni studentesche. E sono possibili mille altre di queste meraviglie, nel solo vero paese dove veramente tutto è possibile. Così possibile che si è già avverato.”

26 commenti:

Anonimo ha detto...

Dunque, mentre mi recavo nell'amata/odiata via zamboni, all'altezza del mc donald di via rizzoli, incrocio una nonna (presumo) con il nipotino (presumo) mano nella mano...

il pargolo pone il quesito alla nonna:"ma perchè dicono che cambierà il mondo?"

il riferimento, credo, fosse in merito alla questione ammmericana...

mi sarebbe piaciuto invertire la mia marcia e ascoltare la risposta della nonna...

voi, per esempio,cosa avreste risposto?


un pedagogico montelli

Anonimo ha detto...

e no montè!!! rintraccia la nonna!

Anonimo ha detto...

ecco, appunto. mannaccia la puttana!!! perchè è così coglione?

MOSCA
- Ieri aveva annunciato di "volergli dare consigli". E oggi fa la sua prima, clamorosa e inquietante gaffe. Silvio Berlusconi da Mosca torna a parlare di Barack Obama e davanti al premier russo Medveded lo definisce giovane, bello e "abbronzato".

Anonimo ha detto...

LE BATTUTE DI SILVIO L'INCOMPRESO

Convinto che grazie a lui l'Italia sia «il Paese più simpatico del mondo», Silvio Berlusconi si è lanciato ieri in una delle battute che lo fanno ridere assai. E nella scia dell'astuta diplomazia internazionale di due ministri come Umberto Bossi e Roberto Calderoli che da anni chiamano i neri «bingo bongo», ha ieri salutato Barack Obama come uno «che è anche bello, giovane e abbronzato».

Come prenderà la cosa il prossimo presidente americano, al quale il nostro premier si era già offerto di «dare consigli» come usavano i barbieri col «ragazzo spazzola» non si sa. È da quando era piccolo che come tutti i neri sente spiritosaggini del genere: «cioccolato», «carboncino», «palla di neve»... Non ci avesse fatto il callo non sarebbe arrivato alla Casa Bianca. Certo, se il Cavaliere voleva «sdrammatizzare» il primo commento del «suo» capogruppo al Senato Maurizio Gasparri dopo l’elezione («Al Qaeda sarà contenta») non poteva scegliere parole più eccentriche. Fatti i conti col contesto internazionale, è probabile che Obama farà spallucce: boh, stupidaggini all’italiana. Da prendere così, come le barzellette da rappresentanti di aspirapolvere sui lager, i malati di Aids, i froci... L’importante è non prendere sul serio chi le racconta. Esattamente quello che hanno fatto, in questi anni, molti dei protagonisti della scena mondiale. Spesso spiazzati dalle sortite di un uomo che secondo Giuliano Ferrara è «un’opera pop».

Nessuno è mai stato stato così contento di se stesso e così spesso «incompreso» sulla scena mondiale. Basti ricordare quando disse al parlamento europeo che avrebbe proposto a un amico che girava un film sui lager nazisti di dare al socialista Martin Schulz la parte del kapò. Gelo in aula. Interrotto dopo lo stupore da urla d’indignazione. E lui: «Era solo una battuta per cui è scoppiato a ridere l’intero Parlamento. Un’osservazione di venti secondi poiché volevo allentare l’atmosfera... La vicenda è stata enormemente gonfiata dalla sinistra». In realtà, spiegò, «in Italia tengono banco da decenni storielle sull’Olocausto. Gli italiani sanno scherzare sulle tragedie per superarle...». E a quel punto si incazzarono ancora di più gli ebrei. Che difficile, farsi capire... Non lo capirono i ministri degli Esteri europei quando a una riunione a Caceres fece le corna a un collega durante la foto ufficiale: «Volevo far ridere un simpatico gruppo di giovani boy-scout». Non lo capirono i giornalisti russi il giorno che, già ustionati dal numero di cronisti assassinati a Mosca, restarono basiti per il modo in cui reagì alla domanda di una giovane reporter che aveva osato chiedere a Putin se avesse una relazione con una gentile signorina: fece finta di imbracciare un mitra e di dare una sventagliata. Non lo capì il danese Rasmussen quando spiegò che «è anche il primo ministro più bello d’Europa... Penso di presentarlo a mia moglie, perché è molto più bello di Cacciari... Secondo quello che si dice in giro... Povera donna».

E poi non lo capì il giornalista del Times: «Nel bel mezzo del discorso di Chirac in Canada, Berlusconi si è alzato e ha cominciato a distribuire orologi agli altri leader, con un delizioso sprezzo politico». Non lo capirono i palestinesi quando ammiccò: «Arafat mi ha chiesto di dargli una tivù per la striscia di Gaza, gli manderò "Striscia la notizia"». E non lo capì il cronista del giornale russo Kommersant durante la visita di Berlusconi e Putin allo stabilimento Merloni di Lipetsk: «Il premier italiano era particolarmente attivo ed era chiaro che aveva un obiettivo: non sarebbe stato contento se non fosse riuscito ad avvicinarsi ad un gruppo di operaie. Poi rivolto a Putin: "Voglio baciare la lavoratrice più brava e più bella". Aveva già individuato la sua vittima. Si è avvicinato a una donna grande come la Sardegna e con tutto il corpo ha fatto il gesto tipico dei teppisti negli androni bui dei cortili, quando importunano una ragazza che rincasa. Lei s’è scansata ma il signor Berlusconi in passato deve aver fatto esperienza con donne anche più rapide di questa: con due salti ha raggiunto la ragazza e ha iniziato spudoratamente a baciarla in faccia».

Che male c’è? È estroso. Macché: non lo capiscono. Come quella volta che spiegò: «Mi accusano di aver detto che i comunisti mangiano i bambini: leggetevi il libro nero del comunismo e scoprirete che nella Cina di Mao i comunisti non mangiavano i bambini, ma li bollivano per concimare i campi». Non l’avesse mai fatto! Immediato comunicato del ministero degli Esteri cinese: «Siamo contrariati da queste affermazioni infondate. Le parole e le azioni dei leader italiani dovrebbero favorire la stabilità e lo sviluppo di relazioni amichevoli tra la Cina e l’Italia». Uffa, era una battuta... Sul cibo, poi... «Rimpasto? No, grazie, non mi occupo di paste alimentari... Poi, dopo la visita in Arabia Saudita, mangio solo riso in bianco...». E si indispettirono i sauditi. Uffa, che permalosi... Il massimo lo diede sulla sede dell’agenzia alimentare europea che rischiava di finire a Helsinki: «Parma sì che è sinonimo di buona cucina, mentre i finlandesi non sanno nemmeno cos’è il prosciutto. Come si può pensare di collocare questa agenzia in un Paese che forse va molto fiero della renna marinata o del pesce baltico con polenta? Per portare l’Agenzia a Parma ho rispolverato le mie doti di playboy con la presidente finlandese Tarja Halonen». Ed ecco l’incidente diplomatico. Con tanto di protesta ufficiale e convocazione dell’ambasciatore italiano: come si permetteva? Immediata rappresaglia delle associazioni dei produttori finlandesi: «Non compreremo più vini e oli italiani». E lui: «Ho fatto solo una battuta di galanteria. C’è una mancanza di sense of humour...». In fondo si tratta di strategia internazionale. «Cazzeggio strategy», diciamo. Mica le capisce, certe reazioni. Lui, quando a un vertice è saltata fuori la storia che è bassotto mica se l’è presa. Si è tolto una scarpa, l’ha messa sul tavolo e l’ha mostrata a tutti: «Visto? Non ce li ho i tacchi alti. È che mi dipingono così».


Gian Antonio Stella
07 novembre 2008

Anonimo ha detto...

vecchia ma buona
http://www.zackspace.net/wp-content/uploads/2008/03/vignetta-berlusconi.gif

Anonimo ha detto...

eh eh, vecchia sì, ma sempre ottima.
la conservavo nel vecchio pc e con piacere la elevo ad immagine di questo post.
cy

Anonimo ha detto...

e poi c'è anche questo:
http://www.notspeakinginmyname.com/

e vi driò di più, per la prima volta un post avrà due immagini ad accompagnarlo, davvero incredibile.

io la mia al sito di cui sopra l'ho inviata. non che serva a qualcosa, intendiamoci, però m'andava. in sti daivolo di tempi di facebook (qualche dio me ne scampi ancora per molto) in cui non puoi fa na cosa e subito tutti la sanno (e la vedono, a proposito, quando si arriverà alla firma delle liberatorie...?), ci metto la faccia e la mela.
cy

Anonimo ha detto...

Cire', so che c'entra come la birra al Cignotto.. ma da poco (colpa/merito del Mono) sono naufragato sull'isola di Persi (Lost, nda) e.. tho trovato un nuovo sosia! Indovina? Capello lunghezza tarda adolescenza e... un attimo che ti bombi Kate Lentiggini!

Sor che forse stava meglio quando si faceva le pippe

Anonimo ha detto...

e lo so, lo so...io te ne posso dire un altro che secondo me no c'entra proprio una cippa: mi hanno accostato a george harrison!!!
cy

Anonimo ha detto...

Be', in effetti che cacchio c'entri con George Harrison? A 'sto punto con Boy George! E magari nel bagno c'è anche il turco...

Sor attenscion con le parole..

Anonimo ha detto...

CINEMA: IL FIGLIO DI WILL SMITH NEL REMAKE 'KARATE KID'

(ANSA) - LOS ANGELES, 11 NOV - Karate Kid sta per tornare al
cinema: Presto arrivera' infatti sugli schermi il remake del
classico sulle arti marziali del 1984.
Il protagonista della nuova versione sara' Jaden Smith, il
figlio di uno dei piu' potenti divi di Hollywood, ovvero Will
Smith. A soli dieci anni il bambino e' gia' un attore molto
richiesto negli Stati Uniti e nel 2006 ha recitato in La
ricerca della felicita' di Gabriele Muccino, dove affiancava
proprio il padre.
La pellicola originale era diretta da John G. Avildsen e
interpretata da Ralph Macchio, nei panni di Daniel Larusso.
Il nuovo film, come riportato dal quotidiano di intrattenimento
Variety, sara' scritto da Chris Murphy e prodotto dallo stesso
Will Smith. Le riprese inizieranno il prossimo anno e si
svolgeranno a Pechino.
Jaden Smith intanto a dicembre arrivera' nelle sale con un altro
remake, il colossal di fantascienza Ultimatum alla terra, dove
recitera' al fianco di Jennifer Connelly e Keanu Reeves.
(ANSA).

Anonimo ha detto...

io non sono d'accordo sulla condanna al social network per eccellenza.
e secondo me è un argomento che meriterebbe riflessioni più approfondite.
e, come tutte le cose, andrebbe conosciuto a fondo, se se ne ha la possibilità, prima di esprimere giudizio.
per dirne una,
barack il supereroe impazza su facebook,
e se i neoelettori americani hanno in grandissima maggioranza votato per lui,
probabilmente è per la capacità che ha avuto di andarli a "incontrare" dove loro amano passare il tempo.
insomma ciré,
secondo me ti fare facebook,
e dopo un mese ne riparliamo.
e non è detto che non saremo d'accordo nel trovarci aspetti molto negativi, ma anche di altri genere.

rbl

Anonimo ha detto...

Tipo la vecchia e cara faiga? Io non becco un cacchio manco là...

Sor Italian lover

Anonimo ha detto...

non è che ne condanno totalmente l'utilizzo.
su obama ok, ha vinto anche grazie a tutto quello che si porta dietro internet (come ha detto negroponte: se kennedy ha vinto grazie alla tv, obama lo ha fatto grazie alla rete)

è ovvio anche che il fenomeno meriti un'analisi più approfondita, ci mancherebbe.
mi ci sono pure laureato, lungi da me prendere sotto gamba la questione.
tra l'altro, se non ci fosse stato internet, gente come me farebbe il cameriere a vita (e non è ancora detto...).

quello che condanno aprioristicamente è proprio quello che tu affermi, ossia che gli elettori, gli uomini, i ragazzi, "laggente", ama passare il tempo su facebook.

questo mi inquieta un bel po', pensare a mio figlio che passa il tempo su facebook invece di farsi un cannone in riva la mare, una sfida al parchetto, una birra con una tipa o una session di risiko nel giardino di casa bonetti.

la consapevolezza, la giusta misura. tutto qui.

come disse l'ultimo saggio vivente, il nano, a chi gli diceva (forse matteo...) di avere 500 amici: "ngulo, io 500 persone manco le conosco".

ecco, se ne potrebbe parlare di fronte ad un paio di casse di peroni. a testa, s'intende.
cy

Anonimo ha detto...

Sottoscrivo! Per ora sulla Peroni.
Ma a breve avrò anch'io da dire la mia (e ti pareva?) sulla pelosa questione! Faccio solo notare, parafrasando Cirello, che se non ci fosse stato internet gente come me si farebbe le pippe a vita (e non è ancora detto...)

Sor grato al Cyberspazio chè le foto delle gite s'erano consumate

Anonimo ha detto...

eh caro cirè.....
fredo

Anonimo ha detto...

In attesa del P-summit chiarificatore, dove la P sta per Peroni, con relativa passatella dell'opinionista, scrivo solo di riflettere sul fatto che circa vent'anni fa i nostri genitori ebbero gli stessi timori in relazione alla nostra passione per i videogiochi. Col senno di poi, probabilmente i più saggi furono quelli che si fidarono dei loro pargoli e acquistarono loro atari, amiga, ecc. Da zio quale sono, sono altre cose che mi preoccupano per il futuro dei nipoti. Rbl, che se non ci fosse internet non saprebbe come coltivare le amicizie a distanza.

Anonimo ha detto...

Bravo Robbie', proprio quello che avrei detto anch'io sull'amicizia se il pelo non mi intasasse i neuroni!

"Ci vorrebbe qualcuno con cui ridere, parlare..
ma non con una puttana..un amico!
Ecco... gli amici, quelli sì!
Proprio una gran voglia di vederli, di star con loro..
Ma a quest'ora, l'unica è andare a casa."

Sor Perozzi che stamattina proprio non trova la via di casa

Anonimo ha detto...

Mo, io solo un nano e mezzo fa avevo fatto messanger, e negli ultimi mesi ero solo come in un paese dell'appennino ligure. POi ho scoperto che rampietti, un anno prima, mi aveva fatto fare facebook, ma non c'ero più stato a visitare quel mio possedimento informatico. Iniziano così arrivarmi mail di gente che vuole la mia amicizia, gente che non passa più da messnager come tempo fa, e mi ha lasciato solo (infatti ora non accedo più, soffro la solitudine). Mi pareva brutto dire di no, quindi, vado a controllare un poco e mi ritrovo con una trentina di amici, più o meno tutti veri, e ribecco pure gente che studiava con me a Parma, a Barcellona. Ora, c'ho messo pure la foto, e qualche volta andrò ancora a controllare se ci sono pure delle buone nuove.
Sor, l'ultima volta che ho fatto un uscita con una basandomi solo sulla foto (era il 2000 e stavamo in Viale Piacenza a Parma), quella è arrivata e, pora crista, c'aveva una gamba molto più corta dell'altra. Il mio social working preferito per concludere, rimane il treno, social trainworking, ma fatevi voi una media di 600 km a settimana e poi ne riparliamo.
Gallit

Anonimo ha detto...

Caro Gallit,
t'è capitata la zoppetta? Eeh.. lo fanno lo fanno.. A me al primo e unico tentativo è andata meglio, devo dire (fu in occasione della mia ultima visita a voi romani): il carne e ossa corrispondeva abbastanza ai pixel.. che però avevano l'irripetibile vantaggio di essere senza audio! Ma quindi sei su Faccialibro? Allora ci becchiamo lì.. e lasciamo al suo destino il blog cirelliano, uah ah ah!!!

Sor più che altro orientato verso la gnocca

Anonimo ha detto...

io non ho faccialibro.
non mi serve per ora e sono contento che non mi serva, già mò sto troppo tempo della mia giornata appiccicato al computer.

Ovviamente non ho niente in contrario con chi ha facebook, quelli che non sopporto davvero sono coloro che appena mi incontrano (che mi conoscano o meno) mi chiedono come quasi primissima cosa: "ma tu ci sei su facebook?". e fanno una faccia un pò speranzosa in caso io gli risponda di sì e un pò preventivamente stupita in caso io gli risponda di no.
Ecco un fenomeno del genere, finora non mi era mai capitato nè con messenger, nè poi così tanto col telefonino (o forse non me ne ricordo, aiutatemi voi)nè con altre menate.

Ma credo(e spero) che tra di noi (ma poi, noi chi?) non ci siano odiatori di facebook a priori, nè gente per cui facebook sia una sorta di cordone ombelicale con il resto del mondo.

Penso di poter dire che più che altro odio il "facebookismo" e i "facebookisti" , ma forse questo è un punto di vista valido per mille altre cose nella vita.

baci a tutti,
Tom

Anonimo ha detto...

Tom, ma ce l'hai facebook?

Un facebookista

Anonimo ha detto...

Io vorrei essere quello che ha inventato facebook (però non quello che stava sull'aereo l'11 settembre, l'altro) e poi continuare ad usare messanger.
Gallit

Unknown ha detto...

io vorrei essere un aereo


montelli

Anonimo ha detto...

Facebook non mi avra' mai!
fredo

Anonimo ha detto...

aiuto, facebook mi attira....
:-)
fredo