lunedì 1 dicembre 2008

Allontanare gli intrusi dalle nostre emozioni

(sfondo nero e caratteri maiuscoli bianchi a sovrimpressionare le foto dei protagonisti, credo fosse a firma Forza Nuova. O simili.)

“MOGGI - VELTRONI: STESSA SQUADRA STESSI IMPICCI.”


Nel livellamento verso l’equilibro – o verso lo zero se preferite – tra destra e sinistra, una cosa stava ancora sfuggendo alla logica auspicata dal piano di rinascita piduista: le strategie di comunicazione.

Non per essere spocchioso (lo sono?), ma se c’era un dettaglio che ancora differenziava i due macroschieramenti era la ricerca del non brutto, la compostezza e quella convinzione propria di chi pensava ancora di rivolgersi ad un elettorato di teste pensanti e non di lobotomizzati.

In fondo ci piaceva il Bertinotti (almeno fino a quando continuava a parlare agli operai e non ai fagiolini) col porta occhiali, ci piacciono tuttora le prime pagine mai banali del Manifesto (con addirittura il nome dell'autore della foto), in un dibattito politico provavamo un sottile godimento nel vedere l’uomo di destra sistematicamente maleducato e inutilmente livoroso rapportarsi con quello di sinistra, pacato, mai sopra le righe e con la reale voglia di farsi capire dagli ascoltatori, senza proclami demagogici di sorta; un ghigno di soddisfazione ci attraversò nel sentire Marcello Veneziani dire che “in Italia è difficile essere un intellettuale di destra: quelli di sinistra non ti leggono perché sei di destra, quelli di destra non ti leggono poiché non leggono", pensavamo che sì, di Berlinguer ce n’è stato solo uno, però almeno lo stile… E invece no.

A dirla tutta ci era anche piaciuto il plagio del yes we can, quel “si può fare” passato in video da volti più o meno noti con i muscoli rilassati, il bianco e nero che fa sempre fico e il montaggio senza fronzoli, semplice come le cose belle, lontano anni luce da quel video terrificante - inferiore al peggior servizio matrimoniale della storia - che accompagnava uno slogan altrettanto sconfortante: "Meno male che Silvio c’è", che solo a vederlo avrebbe dovuto far cambiare idea agli indecisi. Non andò così. La nuova civiltà televisiva firmata dal biscione negli anni 80 aveva già infranto imeni e compiuto i suoi sfracelli.

A me personalmente piacque anche vedere la faccia stremata di Fassino annunciare a notte fonda la vittoria delle elezioni: che cavolo ci frega del cerone e del trapianto tricologico a noi mancini, noi siamo qui per governare, per dare acqua e case non per portare i tacchi o le bandane. Chiaro che tutto fosse già finito da tempo.
E forse siamo riusciti a spannare il vetro davanti alle pupille solo adesso che manca gente dentro all’emiciclo.

Al tempo la faziosità dei vari Santoro ci dava meno fastidio, forse perché era davvero meno fazioso, in ogni caso lo studio era sempre curato, la scenografia fatta bene, la presenza della fregna non necessaria, le luci piazzate in un certo modo, i servizi, le inchieste (con la I maiuscola), i reportage (con la R), parevano davvero dare voce alle due campane senza sbilanciarsi, senza retoriche di partito. “Senza se e senza ma”, ecco, ‘ste frasi del cazzo, ‘ste espressioni da dire tra un sorso di cappuccino e un morso di cornetto, una volta le dicevano solo gli altri. Adesso no.

Adesso (da qualche tempo) giro per la capitale e vedo ‘sti manifesti senza senso alcuno, strillati, ripetuti ed esibiti con la stessa identica tattica del signor B, del venditore che s’infila in casa con la scusa della dimostrazione salvo poi tirare fuori contratto e penna a conclusione dell'ennesima prova di forza dell’aspirapolvere di turno. E non dimenticherò mai mia madre annichilirne uno di fronte alla richiesta di “una firmetta qui”: andò via con la coda tra le gambe e l’aspirapolvere imballato. Chissà quante vecchine sarà riuscito a fregare con la forza del sorriso e del “meno polvere per tutti”.

Manca il pudore, non mi stancherò mai di dirlo, uno volta c’era chi si suicidava per una figura di merda, adesso fa parte della strategia. Maledetti. Vi odio. Come odio quelli che lasciano affondare la barca della memoria:

(il corsivo che segue è uno sfogo nello sfogo, scusate, ma non riesco a non ripeterlo ogni volta, magari un giorno convincerò anche il sangue del mio sangue. Va da sé che potete anche fare a meno di leggerlo e passare oltre)

ad esempio è riuscito a convincere i suoi votanti di essere la centro di una persecuzione giudiziaria e di essere stato sempre assolto dai processi penali che lo vedevano imputato (17 in tutto). Assolto certo, ma nei soli 4 (due con formula ampia e due per insufficienza probatoria) a cui è stato concesso di arrivare al termine. Altri 4 sono in corso (compreso quello per corruzione giudiziaria del teste David Mills che finirà in prescrizione grazie alle abili mosse degli avvocati) mentre nei restanti 9 la maggioranza vi dirà che il loro beniamino è stato assolto, quando invece la sentenza sarebbe stata esattamente opposta se solo non si fosse fatto le leggi da solo: falsi in bilancio All iberian/2 e Sme-Ariosto perché “il fatto non è più previsto dalla legge come reato” visto che l’imputato stesso l'ha depenalizzato nel 2002. Falsa testimonianza sulla P2 e falso in bilancio sui terreni di Macherio: reato amnistiato nel 1990. All Iberian/1 (finanziamenti illeciti per 23 miliardi a Craxi) e Lodo Mondadori (corruzione giudiziaria del giudice Metta tramite Previti, entrambi condannati): prescrizione. Falsi in bilancio del Milan per l’acquisto Lentini; del gruppo fininvest 1988-92; bilancio consolidato Fininvest (1500 miliardi di fondi neri su 64 società offshore): prescrizione grazie all’abbreviamento dei termini previsto dalla riforma del falso in bilancio del 2002.

I manifesti dicevo.
Noi che ci credevamo diversi, che votavamo per quelli che pensavamo diversi ci dobbiamo ora stropicciare gli occhi senza fortuna: (a caratteri cubitali, firmato Partito Democratico) “ROMA NEL CAOS. E ALEMANNO CHE FA?”

La domanda non è quella ma questa, ve la giro: che cazzo vuol dire, cosa cazzo vuol dire? Che diavolo di senso ha?

Porca troia, erano “loro” i proprietari di queste tristezze, non “noi”.
Va be’ dai, forse è solo perché sono andato a pagare la seconda multa immeritata (credetemi, ha senso) in pochi giorni.

Spero solo che i campioni di questo sconforto rimangano gli altri. In questo gioco di tette finte mi tengo una prima. E pure scarsa. Ma naturale. A patto che il culo sia come si deve, intendiamoci.

14 commenti:

Anonimo ha detto...

STUPENDO!!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

Una prima? Cire', ti facevo più prosperoso! Vabè, mi sa che mi sono perso dalle parti di Berluscone che cercava di vendere aspirapolvere a tua mamma.

Sor che una volta ha avuto il coraggio (ma era in buona compagnia) di uscirsene con un "i politci di prima mangiavano ma almeno sapevano stare a tavola" e se ne vergogna più di quando in IV ginnasio si dichiarò di estrema destra solo perchè aveva sentito da quelli di V che a quelli di sinistra non la danno mai (analisi che un giorno smentirò...)

Anonimo ha detto...

sì sì, oramai da tempo, con la maturità, non c'è tetta che tenga, vince il culo.
cy

Anonimo ha detto...

No no, io non ci sto! Come dice quel saggio del Mono: "Che è una chiappa? Una sisa senza nipple!" E da uno che gira pe' night come te, Cire', mi aspettavo un'ode alla borraccia un po' appesa da schiaffeggiare. Ma forse è perchè, giustamente, devi mantenere un contegno. Io che invece la faccia mi sono preoccupato di perderla dal primo momento utile della mia esistenza, posso esprimermi liberamente anzi, già che ci sono, approfittare di questo vetrina per lanciare un appello: A.A.A. Mani pesanti, max serietà, disponibile ospitare.

Sor

Sor

Anonimo ha detto...

(Mani pesanti ma tremanti... da cui la doppia firma)

Anonimo ha detto...

la tattica del signor B, se è per questo, è stata mutuata anche da chi, a fine luglio di quest'anno, diceva di stare così a sinistra da non poter rinunciare alla falce e martello, da chi diceva che toccava continuare a rifondare nonostante in 17 anni non si è rifondato un cazzo. Solo due dichiarazioni:

"La nostra scelta non è il rifugiarsi in un fortino. Noi vogliamo ripartire dai problemi reali della società e magari con meno apparizioni in tv". (Paolo Ferrero, 27 luglio 2008, durante il congresso che lo ha eletto segretario di Rifondazione comunista)

"Vladimir rappresenta una compagna, una persona che ha un elevato grado di solidarietà, di fratellanza, di reciprocità con il prossimo, di eguaglianza e, nello stesso tempo, è una persona molto sensibile e molto attenta agli altri e alle dinamiche. E' un modello antropologico molto positivo dal mio punto di vista. C'è una valenza politica nella vittoria di Luxuria nel senso di costume, di apertura mentale, di modelli umani. Politica in senso stretto di partito no. Lei mi aveva già manifestato l'idea di stare un passo indietro e quindi di non essere più sul terreno della rappresentanza politica. Ma se vuole saremo certamente felici di candidarla alle elezioni europee". (Sempre Paolo Ferrero, 25novembre 2008, all'indomani della vittoria di Vladimir Luxuria all'Isola dei Famosi)

cattiva maestra televisione ha allievi insospettabili.
"maledetti, vi odio"

Anonimo ha detto...

Seni o culi? Dilemma eterno, ma perchè non averli tutt'e due insieme? Insomma non è un conflitto irrisolvibile questo, può capitare che le variabili si incontrino, e allora siamo di fronte ad una gran bella ragazza evidentemente, OH NO?
Ma se di fronte al destino non del tutto generoso fossi costretto a scegliere? Diciamo così, una ragazza con un bel seno e un brutto culo in genere non mi piace, o meglio, preferisco a quel punto una prima di petto ma un gran culo (che poi sottintende anche delle discrete gambe, e dei bei fianchi...). Ma ciò detto non preferisco un gioco all'altro, diciamo che il gentil posteriore porta seco altre virtù.
Gallit
(ma tutto questo non c'entra un bel niente con il post di Cirello, al quale per rispondere do appuntamento alla prossima sventola, magari in terre di puglia.)

Anonimo ha detto...

Giravo per Roma e i manifesti di propaganda politica pesavano sulla mia testa come macigni, opprimenti. Mi sentivo preso per il culo dalla mattina alla sera.
"Yes we can" in versione italiana mi ha sempre fatto tristezza, ma una tristezza di quelle che partono dalla percezione dello squallore. Ed e' questo che vedo, squallore che trasuda dagli schermi della televisione e che impregna le vite normali. In attesa di un attimo di celebrita'che glorifichi il tutto.
grazie cir', gran bel post.
fredo

Anonimo ha detto...

MUSICA: USA; MORTA ODETTA, VOCE DEI DIRITTI CIVILI
WASHINGTON, 3 dic - La cantante afro-americana Odetta Holmes, meglio nota come Odetta, voce dei diritti civili negli Stati Uniti, e' morta ieri all'ospedale Lenox Hill di Manhattan, a New York, dove era ricoverata in seguito a una crisi cardiaca. Aveva 77 anni. Odetta era negli Stati Uniti una
sorta di icona per le lotte dei diritti civili, ed ispiro' in
carriera personaggi della musica americana del calibro di Bob
Dylan, Joan Baez, Janis Joplin.
Nata il 31 dicembre del 1930 a Birmingham, in Alabama, Odetta
perse il padre all'eta' di 7 anni, e con la madre si traferitr'
a Los Angeles. Tre anni dopo, all'eta' di 10 anni, scopri' che
sapeva cantare. Grazie alle sue doti pote' frequentare il Los
Angeles City College, dove si diplomo' in musica classica e
teatrale, e dal 1950 comincio' una carriera da professionista.
Sospesa tra gospel e blues, dotata di una voce profonda, Odetta
fu forse la prima cantante degli Anni Cinquanta a dar voce
nazionale ai diritti civili. Disse di lei Bob Dylan, in un'intervista alla Radio Pubblica nel 1978: ''Se ho cominciato a scrivere canzoni popolari e' stato per Odetta''.
Tra i brani piu' famosi della cantante, 'Mule Skinner', 'jack
of Diamonds', 'Water Boy'. ''Il blues e gli spiritual da un
lato, e il movimento dei diritti civili dall'altro, erano due
fiumi naturalmente destinati a correre insieme'' disse in un
intervista al New York Times. Non a caso fu lei a cantare di
fronte al Lincln Memorial di Washington in occasione della
famosa marcia del 1963 in cui Martin Luther King tenne il suo
piu' celebre discorso. ''I Have a Dream'' disse il pastore di
colore, e Odetta diede a quel suo messaggio l'emozione della
musica.
Ricoverata in ospedale nelle settimane scorse, fino all'ultimo
- ha riferito il manager della cantante, Doug Yeager, - Odetta
ha sperato di poter cantare per Barack e Michelle Obama il 20
gennaio prossimo, quando il presidente eletto e la nuova First
Lady d'America si insedieranno alla Casa Bianca

Anonimo ha detto...

cirè si nu cingion!
ti ho mandato un sms da un numero vodafone...putiss pur arsponn'!

montelli

Anonimo ha detto...

e zitto montè..che na volta che porti in giro la uagliona non trovi di meglio che farle fare un tour nel museo del barca al camp nou...

santa donna quella virginia.

Anonimo ha detto...

spettacolare odetta, il viso dolce come la voce. rip

Anonimo ha detto...

e poi sarei io quello che non aggiorna!!!

montelli

Anonimo ha detto...

cazzo è vero, erano du settimane.
allora ti parto subito con sta nuova rubrica!
come rispondo alle critiche io...manco dino zoff agli europei dopo la sparata di silvio.

cy