venerdì 31 luglio 2009

Farewell, my lovely

Lei tornò col bicchiere, le sue dita gelate per aver toccato il ghiaccio sfiorarono le mie, io le trattenni per un attimo e poi le lasciai andare così come si abbandona un sogno, lentamente, quando ci si sveglia col sole in faccia dopo essere stati in una valle incantata.

(Addio mia amata - Raymond Chandler, 1940)

lunedì 27 luglio 2009

Fluid Canvas

Solo per dirti grazie. Per quella sera di qualche anno fa. Per quel bellissimo viaggio.


Merce Cunningham (Centralia, 1919 - New York, 2009)

venerdì 24 luglio 2009

Avevo detto "mai più"?

"E' tutto scritto negli occhi, figliolo."
(Ingmar Bergman)

Domenica scorsa, di fronte a delle ottime fettuccine (cotte in brodo) con tartufo nero, mi son ritrovato per l'ennesima volta a parlare, poco per fortuna, del perché uno dovrebbe votare l'uomo che ci governa e soprattutto, perché si dovrebbe stimare quest'uomo. E - soprattutto al cubo - perché (questa l'accusa più infamante che mi tocca subire ogni volta, io e tutti quelli che la pensano come me) dovrei essere invidioso di quest'omino mentre mi prendo la colpa (?) di averlo perquisisto un miliardo e passa di volte e bla bla bla.

A me, in realtà, basterrebbe avere una risposta che non è mai stata data ad alcuno, che non è scritta sui libri, né sui registri contabili, né nel meraviglioso “Una Storia Italiana”, fattoci arrivare a casa a firma Sandro Bondi: dove hai preso i soldi?

Quello che io contesto da sempre con semplicità, è che chi lo vota non conosce la sua storia. Non credo sia possibile il contrario. Gli elettori drogati non sanno/non ricordano che l'immaginifico fu fuorilegge da prima di quando lo conoscono tutti e anche dalla sua nascita mediatica, perchè a voler ricordare, si potrebbe dire che il 16 ottobre 1984, Canale5, italia1 e Rete4, vennero oscurate perché trasmettevano su tutto il territorio nazionale nonostante la legge dicesse il contrario. 4 giorni e ci pensò l'amico Bettino con un decreto apposito, conosciuto con il nome dell'unico beneficiario.

Perchè, a parte le figure di merda internazionali e non

(le corna alla foto di gruppo; il cucù alla merkel, la stessa merkel che deve attenderlo 20 minuti - prima di spazientirsi e andar via - perché l'omino sta parlando al telefono in diretta mondiale; costringere alle scuse ufficiali gli ambasciatori italiani in Finlandia perché si era vantato di aver usato le sue armi da playboy con la presidente, e in argentina, dopo aver detto che per i desaparecido quelle “erano belle giornate…li facevano scendere dagli aerei…”; lo strillare “mr obamaaaaaaa” per la gioia della regina che lo richiama stizzita; quando disse che servirebbe un militare per ogni bella donna; quando disse che "Le vittime del terremoto dovrebbero vivere l'esperienza come un weekend in campeggio"; quando mimò il mitra con le mani verso una giornalista russa; oppure quando, davvero illuminato di fronte all'attuale crisi finanziaria internazionale, affermò che si potrebbe giungere anche ad una sospensione mondiale dei mercati a tempo indeterminato; quando a Porta a Porta disse che "io sarei felicissimo di conoscere papà Cervi a cui va tutta la mia ammirazione" con uno sconsolato Bertinotti che rispondeva: "Papà Cervi purtroppo è morto..."; per chiudere con quella volta magnifica al parlamento europeo, era il 2003, quando, in una risposta assurda, diede del kapò a Martin Schultz con la disapprovazione e le risa e la richiesta di scuse da parte di tutta l’assemblea)

ci sarebbero un sacco di cose da sapere, cose che io non dimentico, ad esempio l’istituto dove lavorava Berlusconi padre, Luigi, quella banca Rasini di cui erano clienti Pippo Calò, Riina e Provenzano passando per acquisizioni con dentro altri nomi simpatici tipo Sindona, Calvi, Gelli e l’onnipresente monsignor Marcinkus (il bello di notte, ah no, quello era Boniek). E poi Dell'Utri e Mangano e cose che dovremmo sapere tutti.

Cose dette e ridette, mi rendo conto, cose che chi lo vota pensa siano false e allora, ammesso che una persona per un qualsiasi motivo non voglia credere a dei fatti, come diavolo fai a continuarlo a votare guardando alle leggi (sempre le prime, ad ogni mandato) approvate ad uso e consumo della sua persona?
Immune da quello, immune da quell’altro, “ah cavolo, ma Mills l’hanno condannato a Londra, maledetti comunisti, allora sai che facciamo? Cambiamo pure il codice penale, così, Dio me ne scampi, se dovessi cadere per qualche motivo, la sentenza Londinese non potrà essere usata contro di me, dai che ne so a pacchi!"

Poi si potrebbe dire che in altri paesi ci sono ministri che si dimettono perché sanno che con quella carica non puoi dire o fare le cose che dici e fai al bar la mattina, del tipo aver fatto le corna in parlamento (Portogallo), per aver messo l’acquisto di due film in nota spese (Inghilterra), per aver detto verso gli studenti “ci vorrebbero i carri armati” (Bulgaria) o essere stati (solo) accusati di corruzione (Francia), non aver pagato i contributi alla domestica (Svezia), non aver pagato il canone Tv (sempre Svezia), per arrivare a Clinton che fu costretto a dimettersi non per il pompino ma perchè aveva detto di non averne ricevuti, insomma, aveva mentito.
Invece qui, siamo un popolo libero (o della libertà) e quindi, come diceva Albanese: “facciamo un po’ come cazzo ci pare”.

Insomma, lo chiedeva Travaglio da Luttazzi, prima dell’ordine di espulsione. Un’intervista che potete vedere qui integralmente, anche se so che al solito, sempre per il fatto dell’acqua e del mulino, c’è chi si terrà stretta la sua voglia di non sapere.
Rispondici immaginifico, fallo per me: dove hai preso i soldi?

Scusate l'inevitabile noia dello scritto, ma fa caldo, ho poca fantasia, allora si va sul facile. Seppur triste, solitario y final.

lunedì 20 luglio 2009

Il rock

Well I got this guitar
And I learned how to make it talk


(da Thunder Road, in Born to Run - 1975)

La E Street Band che entra con l'aria di C'era una volta il West. Poi Badlands.
Ed è solo l'inizio.
Che potrebbe benissimo essere una fine.

Insomma, in qualunque posto e tempo, se potete, andate a sentire un concerto di Bruce Springsteen.

giovedì 16 luglio 2009

El indio Chaparral

In tutta sincerità, vorrei comunicare che ho passato un'ora del pomeriggio appena trascorso ad ascoltare questo pezzo:

Quién te lo dijo

"Hay pelotas redondas
hay pelotas que no
a que jugamos nosotros
son pelotas que no"

¿Quién te lo dijo? (coro)
me lo dijo un tal
¿Como se llama? (coro)
el indio Chaparral

"Nosotros jugamos
con la pelota oval"
ya mi me lo dijo
el indio Chaparral
el indio Chaparral
el indio Chaparral

¿Quién te lo dijo? (coro)
me lo dijo un tal
¿Como se llama? (coro)
el indio Chaparral

Hui hui hui
uh ah uh uhuh ah uh uh...


(Quién te lo dijo [Cock a doodle do] - Pedersoli, De Natale, G.De Angelis, M.De Angeli, 1978)

martedì 14 luglio 2009

Pourquoi pas?


I know I dreamed you a sin and a lie
I have my freedom but I dont have much time
Faith has been broken, tears must be cried
Lets do some living after we die

(da Wild Horses, in Sticky Fingers - Rolling Stones, 1971)

E sì che mi piace molto andare, mulinare con solo il rumore bianco ad accompagnare l’ombra dell’uomo che pedala con tutto il suo carico di fluida, meccanica precisione. Cazzo, sono davvero io?
Invece da poco le cuffie vincono col loro sapore di pulito, e proprio non dev’essere un caso che la modalità casuale faccia partire Wild Horses sotto al colosseo per due notti consecutive, stavolta subito dopo Claudio Lolli. Vaglielo a spiegare a Jagger che in bici il percorso più lungo può anche essere quello più rapido.
Allora penso che l’unica persona cui riesco a mentire sono io, ai voglia a ponderare e decidere subito dopo, è sempre una forzatura cercare appigli in solitaria: visto John Bachar?

In definitiva, nove volte su dieci bisogna essere in due, perché a crederci da soli non si fa torto a nessuno ma allo stesso tempo non si arriva da alcuna parte se non al fin troppo spremuto ma sempre rivelatore “desolato stillicidio del diventar vecchi” o al “forlorn rags of growing old”, se preferite.
Così, adesso, mentre scrivo, si fulmina la lampadina “a bassi consumi e alta efficienza” che effettivamente viveva da almeno quattro anni abarbicata in cima alla piantana alla sinistra della scrivania. E questo, scusate la franchezza, vorrà pur dir qualcosa.

domenica 5 luglio 2009

Almeno in tre

Kathe gli rivolse uno sguardo cameratesco e malizioso, come se avessero il tempo...come se partissero insieme ancora una volta per un bel viaggio.
Diceva, quello sguardo: "Lo vedi, Jim...stavolta ho vinto".
Il sorriso arcaico non era mai stato così puro.
Kathe rovesciò l'auto come una carriola.
Un urlo di Jules tracciò su loro tre un triangolo di fuoco.
I secondi si moltiplicavano per mille.
Si distese una mirabile quiete.
Il paesaggio si capovolgeva. Jim sentiva Kathe accanto a sé come un idolo rosso che lo attirava come una calamita. Si lasciava cadere verso il suo splendore. Sui fianchi di lei, raggomitolati nell'ombra, due grandi ragni chiari...ma no...si muovevano...erano le mani di Harold.


(Jules e Jim - Henri-Pierre Roché, 1953)

giovedì 2 luglio 2009

Maledetti Charlie!

SICUREZZA: DDL APPROVATO DAL SENATO, ORA E' LEGGE

ROMA - Il Senato ha definitivamente approvato il ddl sulla sicurezza, da oggi legge dello Stato. I voti favorevoli sono stati 157, quelli contrari 124 e 3 gli astenuti. Hanno votato a favore PdL, Lega Nord e MpA. Contro si sono espressi Pd, Italia dei Valori e Udc.

Tra le novità del provvedimento, su cui il governo ha posto tre fiducie, l'introduzione del reato di immigrazione clandestina, una tassa di 200 euro per la cittadinanza; la possibilità di trattenere gli immigrati fino a sei mesi nei centri di identificazione ed espulsione; l'introduzione delle ronde. (Ansa)


-------------------

Alla cultura democratica europea e ai giornali che la esprimono

Le cose accadute in Italia hanno sempre avuto, nel bene e nel male, una straordinaria influenza sulla intera società europea, dal Rinascimento italiano al fascismo.
Non sempre sono state però conosciute in tempo.
In questo momento c’è una grande attenzione sui giornali europei per alcuni aspetti della crisi che sta investendo il nostro paese, riteniamo, però, un dovere di quanti viviamo in Italia richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica europea su altri aspetti rimasti oscuri. Si tratta di alcuni passaggi della politica e della legislazione italiana che, se non si riuscirà ad impedire, rischiano di sfigurare il volto dell’Europa e di far arretrare la causa dei diritti umani nel mondo intero.
Il governo Berlusconi, agitando il pretesto della sicurezza, ha imposto al Parlamento, di cui ha il pieno controllo, l’adozione di norme discriminatorie nei confronti degli immigrati, quali in Europa non si vedevano dai tempi delle leggi razziali.
È stato sostituito il soggetto passivo della discriminazione, non più gli ebrei bensì la popolazione degli immigrati irregolari, che conta centinaia di migliaia di persone; ma non sono stati cambiati gli istituti previsti dalle leggi razziali, come il divieto dei matrimoni misti.
Con tale divieto si impedisce, in ragione della nazionalità, l’esercizio di un diritto fondamentale quale è quello di contrarre matrimonio senza vincoli di etnia o di religione; diritto fondamentale che in tal modo viene sottratto non solo agli stranieri ma agli stessi italiani.
Con una norma ancora più lesiva della dignità e della stessa qualità umana, è stato inoltre introdotto il divieto per le donne straniere, in condizioni di irregolarità amministrativa, di riconoscere i figli da loro stesse generati. Pertanto in forza di una tale decisione politica di una maggioranza transeunte, i figli generati dalle madri straniere irregolari diverranno per tutta la vita figli di nessuno, saranno sottratti alle madri e messi nelle mani dello Stato. Neanche il fascismo si era spinto fino a questo punto. Infatti le leggi razziali introdotte da quel regime nel 1938 non privavano le madri ebree dei loro figli, né le costringevano all’aborto per evitare la confisca dei loro bambini da parte dello Stato.
Non ci rivolgeremmo all’opinione pubblica europea se la gravità di queste misure non fosse tale da superare ogni confine nazionale e non richiedesse una reazione responsabile di tutte le persone che credono a una comune umanità. L’Europa non può ammettere che uno dei suoi Paesi fondatori regredisca a livelli primitivi di convivenza, contraddicendo le leggi internazionali e i principi garantisti e di civiltà giuridica su cui si basa la stessa costruzione politica europea.
È interesse e onore di tutti noi europei che ciò non accada.
La cultura democratica europea deve prendere coscienza della patologia che viene dall’Italia e mobilitarsi per impedire che possa dilagare in Europa.
A ciascuno la scelta delle forme opportune per manifestare e far valere la propria opposizione.


Andrea Camilleri, Antonio Tabucchi, Dacia Maraini, Dario Fo, Franca Rame, Moni Ovadia, Maurizio Scaparro, Gianni Amelio

L'appello è stato pubblicato il 1 luglio sul quotidiano spagnolo "El Paìs".

FIRMA

mercoledì 1 luglio 2009

In risposta all'istigazione criminosa

Ricevo e giro,
grazie alla preziosa fonte.

"visto che hai deciso (giustamente) di denunciare le norme scandalose con cui questo governo sta tentando di imbavagliare pure la libera rete, mi permetto di segnalarti (con tutta l'umiltà possibile non voglio fare la professoressa ma almeno sappiamo di quello di cui si sta parlando e poi so che tu sei uno preciso) che l'emendamento che citi nel tuo ultimo post non esiste più. era stato approvato al senato nel corso dell'esame in prima lettura del ddl sicurezza (per intenderci, il provvedimento che sarà approvato domani in via definitiva con la fiducia al senato rendendo legali le ronde e reato la clandestinità) ma poi - con il casino messo su da vari blogger che (ahimé) contano - è stato soppresso alla camera. (puoi verificare qui http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Ddlpres&leg=16&id=418179 all'articolo 60)

la guerra ai blog purtroppo non finisce qui. nel ddl intercettazioni (pure in dirittura d'arrivo la prossima settimana al senato) c'è una norma molto pericolosa per internet. in sostanza se entrasse in vigore - e credo che sarà così - chiunque potrà essere condannato a pagare migliaia di euro se non pubblica richieste di rettifica entro 48 ore. ne parla molto bene qui http://www.giuristitelematici.it/modules/bdnews/article.php?storyid=1686 un giurista.

ma se vuoi la norma è nel ddl n.1611 all'articolo 28

27. Dopo l’articolo 25-octies del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, è inserito il seguente:
«Art. 25-novies. - (Responsabilità per il reato di cui all’articolo 684 del codice penale). – 1. In relazione alla commissione del reato previsto dall’articolo 684 del codice penale, si applica all’ente la sanzione pecuniaria da duecentocinquanta a trecento quote».
28. All’articolo 8 della legge 8 febbraio 1948, n. 47, e successive modificazioni, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) dopo il terzo comma è inserito il seguente:
«Per le trasmissioni radiofoniche o televisive, le dichiarazioni o le rettifiche sono effettuate ai sensi dell’articolo 32 del testo unico della radiotelevisione, di cui al decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177. Per i siti informatici, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono»;
b) al quarto comma, dopo le parole: «devono essere pubblicate» sono inserite le seguenti: «, senza commento,»;"

Istigo in maniera criminosa?

In realtà scrivo parecchie stronzate, mai bugie, mi diverto e per di più vengo letto da una piccola tribù di stronzi come me. Senza offese. Non dovrei correre rischi per adesso.
In ogni caso, visto che già al senato è passata questa robaccia che allego qui sotto, potremmo sempre pensare di scappare da qualche parte, magari in Iran.

Il fatto che l'emendamento sia stato proposto dal senatore Giampiero D'Alia, in quota UDC, potrebbe far scaturire ulteriori riflessioni. Al solito è bene essere un poco diffidente per chi è un po differente:


Proposta di modifica n. 50.0.100 al DDL n. 733

50.0.100 (testo 3)

D'ALIA
Approvato

Dopo l'articolo 50, inserire il seguente:

«Art. 50-bis.

(Repressione di attività di apologia o incitamento di associazioni criminose o di attività illecitecompiuta a mezzo internet)

1. Quando si procede per delitti di istigazione a delinquere o a disobbedire alle leggi, ovvero per delitti di apologia di reato, previsti dal codice penale o da altre disposizioni penali, e sussistono concreti elementi che consentano di ritenere che alcuno compia detta attività di apologia o di istigazione in via telematica sulla rete internet, il Ministro dell'interno, in seguito a comunicazione dell'autorità giudiziaria, può disporre con proprio decreto l'interruzione della attività indicata, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine.

2. Il Ministro dell'interno si avvale, per gli accertamenti finalizzati all'adozione del decreto di cui al comma 1, della polizia postale e delle comunicazioni. Avverso il provvedimento di interruzione è ammesso ricorso all'autorità giudiziaria. Il provvedimento di cui al comma 1 è revocato in ogni momento quando vengano meno i presupposti indicati nel medesimo comma.

3. Entro 60 giorni dalla pubblicazione della presente legge il Ministro dello sviluppo economico, con proprio decreto, di concerto con il Ministro dell'interno e con quello della pubblica amministrazione e innovazione, individua e definisce, ai fini dell'attuazione del presente articolo, i requisiti tecnici degli strumenti di filtraggio di cui al comma 1, con le relative soluzioni tecnologiche.

4. I fornitori dei servizi di connettività alla rete internet, per l'effetto del decreto di cui al comma 1, devono provvedere ad eseguire l'attività di filtraggio imposta entro il termine di 24 ore. La violazione di tale obbligo comporta una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000, alla cui irrogazione provvede il Ministero dello sviluppo economico.

5. Al quarto comma dell'articolo 266 del codice penale, il numero 1) è così sostituito: "col mezzo della stampa, in via telematica sulla rete internet, o con altro mezzo di propaganda".».