giovedì 3 settembre 2009

E poi, va bè...

E poi che devi dire in mezzo a tutto il ciarpame di cui sotto quando ti ricordano che 20 anni fa moriva Scirea?

Magari solo ricordarlo.
Perché mai come oggi mancano quelle persone che davano il più classico e mai anacronistico "buon esempio".
Quegli uomini come lui, che "per firmare gli autografi si fermava vicino alle cabine per non infastidire i vicini di ombrellone."

5 commenti:

Anonimo ha detto...

mamma mia
fredo

Anonimo ha detto...

grande ciotti, con quella mano sinistra che sbatte sul tavolo leggera e sconsolata.

http://www.youtube.com/watch?v=_sXGqIQRJOY

Anonimo ha detto...

da wikipedia:

« E invece nessuno è stato grande come Gaetano, perché gli altri, compresi i sommi Beckenbauer e Baresi, erano difensori che avanzavano, lui era difensore in difesa, centrocampista vero a centrocampo, attaccante vero in attacco. Era unico. »

(Luigi Garlando, «L'esempio di Scirea, una favola che vive». La Gazzetta dello Sport, 3 settembre 1999.)

Anonimo ha detto...

Io di futbol non ne capisco uno (straclassico anch'esso) fico secco. Però in fatto di cabine posso dire la mia: fior di adolescenziali estati a smicciare (senza costrutto, manco a dirlo) tra quelle stecche maledettamente oblique uno straccio di defilè à la Giovannona Coscialunga. E magari a un passo dai miei umori imbizzarriti si firmavano autografi, si stringevano mani...

Sor onanista per il sesso fai da te

Anonimo ha detto...

l'11 luglio del 1982 avevo 4 anni 8 mesi e 2 giorni, per essere precisi. Devo dire che il ricordo di quella notte è confuso. Una festa, bandiere, sveglio più del solito tifafo America, convinto, chissà perchè che fossero i più forti pure nel football. Mio cugino mi aveva regalato un casco dei Washington Redskins, e sicuramente gli americani che usavano degli elmetti per giocare dovevano essere sopra ogni ragionevole dubbio meglio di tutti gli altri. Anni dopo di notte su rai tre, mi pare maggio del 1998, diedero varie partite delle Italie dei bei tempi. Rividi così quella partita, e sopratutto rividi oltre ai 13 polmoni di Oriali, la sintesi di quello che deve essere un giocatore del giuoco del calcio, non un calciatore. Gaetano Scirea, ma che ci faceva al 69' sul lato sinistro, dentro l'area tedesca? Scambiava, di tacco, con Bergomi, al quale aveva rubato la fascia di competenza, raccoglieva il passaggio di ritorno, attendeva a testa alta, con pazienza, di servirla a Tardelli. 2 a 0. Tutti a casa, Pertini l'aveva già capito, alla faccia degli inserimenti centrali dei liberi.

http://www.youtube.com/watch?v=estauYlha1s

Gallit