martedì 22 dicembre 2009

Scampoli d'assenza

Poi uno si accorge che non scrive su queste pagine da troppo tempo e che ogni volta che decide di scrivere una cosa, su qualcosa, la detta cosa perda di importanza nel secondo successivo e allora ti rendi conto di essere un po’ vittima di questo sistema, che ti bombarda senza lasciarti il tempo di pensarci su, di startene seduto semplicemente a pensare.
Che so, magari in stazione se solo ci fossero ancora le panchine nelle stazioni, in quelle nuove o lucidate intendo, perché in quelle di una volta le panchine c'erano, e c'erano addirittura le sale d’attesa, magari tra un binario e l’altro, semplicemente per ripararsi dal freddo. Allora ci pensi mezzo secondo e capisci che le sedie e le panchine non ci sono più solo perché erano rifugio dei miserabili, di quelli che stavan lì a cercar calore. Semplicemente. E poi uscivano via la mattina, quasi per pudore.
Invece poi viene fuori ancora quello lì, a dire che l’amore vince sull’odio, quasi a considerarsi depositario dell’amore. Dio mio che bestemmia! Che basterebbe magari ricordarsele le cose, le offese ripetute, e la voglia di sentirsi diversi, di poter odiare senza utilizzarne il verbo.
Allora viva anche le guglie in miniatura. Chissà quanto sia difficile rimettere a posto una faccia finta: si riuscirà mai a farla tornare veramente finta come prima?
Così uno fatica a crederci, ma quello lì alla televisione (diverso da quello delle televisioni) è riuscito a portare anche l’arma del fallito attentato in studio, e risulta davvero strano dover rimpiangere i modellini in scala di case e appartamenti o biciclette con pedali insanguinati. Sì, devo proprio dire che il neo aumento del canone (da 107,5 a 109 euro) è davvero meritato.
In ogni caso buon Natale e scusate la voglia di non scrivere ma si trema in questi giorni e le energie sono tutte spinte verso il tremolio.
Poi chissà, forse il mare d’inverno farà partire un polverizzatore natalizio o una cronaca del “classico” Palma contro Pacmania o forse niente, il vento continuerà a pungere senza colorarci di bianco e tu di nuovo a maledire la stagione che un tempo anche sulla riva si dava un sacco da fare, e tra pupazzi e pallate ti dava anche da fare.
Ma si sa, le stagioni non sono più quelle di una volta.

6 commenti:

Fre ha detto...

Ci sei mancato Cire'. Buon Natale.

Anonimo ha detto...

con sto gelo io godo come un pazzo!

montelli...che passa dai -13 ai -6 con la tranquillità di chi la sa lunghissima.

Anonimo ha detto...

ma se manco c'hai i guanti..

Anonimo ha detto...

E a Kutuzov gli si chiedeva cosa fare (contro Napoleone e le sue armate).
Lui scrollava le spalle, e tranquillamente diceva, niente, aspettiamo l'inverno.
La storia ci ha detto che quella volta, il "generale inverno" il suo lavoro l'ha fatto.
Il freddo arriva per tutti Cirè, non lo auguro a nessuno, però a Mister B. me lo consentirete, glielo auguro di cuore, ma un brutto inverno, senza neve e senza sole. (qui mi viene in mente la scena di "Miracolo a Milano", quando tutti i barboni cercano i raggi del sole al mattino )

http://www.youtube.com/watch?v=u3D1zrWn6yw

In ogni caso a forza ti tenere il culo al caldo ti vengono l'emorroidi. Almeno così mi diceva mia nonna quando mi piazzavo davanti al camino, ma forse le davo solo fastidio.
Buon Natale a tutti,
Gallit.

un viaggiatore ha detto...

e tra l'altro nelle cazzo di stazioni non ci sono più nemmeno le benedette fontanelle d'acqua.
e io che prendo spesso i treni al volo senza fare in tempo a comprarmi la bottiglietta di minerale, ogni volta sto lì a cercarle sul marciapiede per scendere e bere al volo mentre il treno è fermo.

se non bestemmio guarda...

(Ex) fumatore di sigarette amare ha detto...

No prudenza!