mercoledì 13 giugno 2012

Un sorriso che sa

Me ne stavo lì, al sole e con l'asciugamano sulle spalle, i piedi insabbiati ad ascoltare il friccicorio che solo i primi raggi sulla pelle sanno dare. Immobile a fissare quel sole altissimo del profondo sud, che proprio non ne vuol sapere di buttarsi a dormire tra le onde.
Così, con una birra tra le mani, ho pensato che la felicità non fosse poi così distante.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ed a Cassano e i frogi? Non ci pensavi? Mi sembra si ricolleghi alla questione delle mazzate di Delio Rossi...

Sor gaio

Anonimo ha detto...

Al massimo si sarebbe potuto pensare alla fregna, l'unica cosa che mancava.

Anonimo ha detto...

P.S.
Naturalmente Cassano quello di Pisa, to be right.

Sor sul nido del cuculo