martedì 25 giugno 2013

Low and behold


Questo è il modo in cui va il mondo
non puoi mai sapere
dove mettere tutta la tua fede
e come crescerà

 
mi solleverò
bruciando dei buchi neri nei ricordi bui
mi solleverò
trasformando gli errori in oro


questo è il modo in cui passa il tempo
troppo veloce da domare
improvvisamente ingoiato dai segni
guarda!


mi solleverò
troverò la mia direzione magneticamente
mi solleverò
giocherò il mio asso nella manica


(Rise, da Into The Wild, soundtrack - Eddie Vedder, 2007)
 

L'anno scorso accadde il 30 aprile. A 'sto giro molto più in là, pochi giorni prima di arrivare nel mezzo del cammin, ma ne è valsa la pena.
Con la timidezza dell'amore, del primo bacio che arriva dopo uno sguardo prolungato mentre pregusti il sapore e ne accarezzi il profumo con la consapevolezza di aver comunque aspettato troppo. Così i piedi, che indugiano nella sabbia come gli occhi negli occhi, perché sai che no, quell'acqua non si tirerà indietro. Mai. E che avrai tutto il tempo che vuoi per giocare a Ciclope.

Poi il brivido. Rinnovato. Diverso e uguale. Che sa sempre di libertà e già di birra ghiacciata.
E il riso patate e cozze successivo, altro non è che il gol capolavoro dopo una partita giocata da dio.

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