mercoledì 13 dicembre 2006

Nottata mancata

Sono a pezzi. Nei programmi c'era la notte bianca fino all'orario lavorativo ma svariate vicissitudini indicibili su queste righe hanno invertito improvvisamente la rotta. Ve ne parlerò personalmente.
Allora mi appresto alle ormai classiche 2 ore di sonno, non so quanto durerò nè se il sor Vichi, collega del padiglione 21, arriverà mai al lavoro (a causa delle vicissitudini di cui sopra...), cercherò di sognare una scusa plausibile da comunicare al boss, il signor Fabio "siate dissuasivi" Baldacci.
Sono in fase tutt'altro che creativa ma voglio comunque dirvi che oggi ho inserito le cuffie - con volume a palla - verso le trombe di Eustachio ascoltando nell'ordine Me and Bobby McGee (nella versione di Joan Baez) e The House of the Rising Sun (Animals) quando d'improvviso la moquette si è tramutata in deserto e le macchine in coppie di corpi copulanti che neanche quelle di Zabriskie Point (Michelangelo Antonioni, 1970): per 10 minuti sono stato da Dio. Uno qualunque.

1 commento:

Gallit! ha detto...

Una "White rabbits" ci starebbe bene, nella vasca, con l'acqua bollente e il sudore sulla fronte. Cirè?
Ma che stai facendo a Bologna?
Lo sai che il Consiglio dei Seicento a metà del Quattrocento decise i non eliminare i portici per allargare le strade. Problemi di traffico già all'epoca. Nelle altre città e paesi della Pianura Padana la maggior parte dei porticati furono rasi al suolo. A Bologna no. Nel Seicento tutti i barboni e i mendicanti d'Europa già l'avevano eletta ad albergo dei poveri nei mesi d'inverno. Si che fa freddo, forse era meglio andare più a sud per la temperatura, ma la pioggia fredda è peggio dell'aria gelida, e a Bologna si sa, una fetta di mortadella la trovi sempre, o quasi (alle due è tutto chiuso mi dicono, grazie al cinese Cofferati).
Poi è venuta la Magneti Marelli, la Ducati e le lotte operaie.
Poi le grandi Cooperative, Unipol e la borghesia contadina emiliana, arrogante e ricca, molto ricca. Hanno costruito le fiere, le nuove torri, e ha preso il via il Motor show.
Fu nell'inverno del '91 che presi il treno da Sarzana, appena quindicenne, per recarmi alla festa dei motori per la prima volta.
All'epoca avevo un Si Piaggio bianco, con i cerchi viola. 65 pinasco, luci allargate, carter Polini allegeriti, overdrive Malossi e rapporti da lungo. Carburatore un 21 Dall'Orto e marmitta un Castrol due Polini.
75-80 Kmh. Non male.
Corsi nello stand della Zirri, officina artigianale di Parma, e comprai con i miei pochi risparmi un marmitta spettacolare. Guadagno in velocità massima nullo, ma in ripresa....