lunedì 19 febbraio 2007

18 febbraio 1967

Tra insaccati e rotoli di carta igienica Gianni Manni ci indicò la strada. Non Caldogno ma Altavilla Vicentina.
Fu facile trovarti, gli accessori del pallone ci regalarono certezza. Attendemmo con l'ansia di una lettera scritta troppo in fretta, poi la rete si gonfiò, soffice come un tocco sotto di esterno destro.
Buon compleanno Roberto, ci manchi sempre. Come a questo mondo manca il talento.

E’ un pezzo da antologia calcistica, vedete la finta sull’ultimo difensore e poi la battuta in controtempo sull’accenno di uscita del portiere. Una prodezza eccellente, rivediamo ancora. Immagini che si commentano da sole.

(Bruno Pizzul, 78° minuto di Italia/Cecoslovacchia - Roma, Stadio Olimpico, 14 luglio 1990)

2 commenti:

Gallit! ha detto...

L'anno dell'esordio in A di Roberto Baggio fu anche il mio ultimo dell'album (euroflash e non panini)delle figurine.
La sua foto fu la terza del primo pacchetto da me aperto in quella stagione. Quei capelli riccioli ingellati che gli cadevano sul collo e sopra gli occhi, la faccia da bravo ragazzo ma un poco "abbonato", mi fecero pensare: "Ei dovi 'i l'han pescae a sto chi?".
Sul retro della figurina le sue notizie:
Altezza 174 cm, peso 70 kg, Provenienza: Lanerossi Vicenza. Nato a Caldogno il 18/2/1967.
84/85 Vicenza C1 12 reti
85/86 Firentina A -
86/87 Fiorentina A in corso

Fu il 10 Maggio dell'87, 7 mesi dopo averlo attaccato al suo numero nella pagina degli odiati viola, che capii. Punizione al San Paolo contro il Napoli di Maradona e palla in rete.
Ultima personalissima osservazione: non so perchè, ma dopo aver vinto i mondiali quest'anno un poco mi è dispiaciuto che non ci fosse stato Roberto. Non li sento del tutto i mondiali della mia giovinezza senza di lui. Avrei preferito festeggiare Italia 90' o USA 94' insieme, ma forse sono il solito ligure a cui non va bene mai un belino.

Anonimo ha detto...

Poco da aggiungere sul divin codino, basta sedersi in poltrona o ancor meglio nelle poltroncine degli stadi che l'hanno visto protagonista, praticamente tutti,e lasciarsi andare ad una serie di emozioni che nessun altro, forse, riuscirà a darci.
io lo ricordo ovviamente con maggior passione quando finalmente il Presidentissimo lo portò sulla sponda giusta di Milano. Purtroppo era l'anno di Lippi, quello che ci ha fatto vincere il mondiale ma che lo sbatteva continuamente in panca.
Pero' prima o poi entrava, e la metteva li, dove il gatto dorme.
Mani alle oracchie, stadio in delirio.
Grande Grande Grande


Montelli