venerdì 4 aprile 2008

Macchiato, grazie.

Ascoltando e leggendo lo slogan - originalissimo, c'è da dire - della nuova pubblicità Granarolo, "Non tutti i latti sono uguali" sono stato colto da un dubbio: ma il sostantivo maschile "latte", ha un plurale?

Nel lontano 2004, all'interno della sua rubrica Scioglilingua,
l'esimio linguista del Corriere della Sera, Giorgio De Rienzo, rispose così ad un lettore:

"Alcuni dizionari indicano "latte" come sostantivo maschile, di cui "non è comune" la forma plurale. Come spesso accade i dizionari, giustamente, registrano un fatto e non danno una regola. Perché una regola si forma, generalmente, e nel tempo, attraverso lo stabilirsi di una consuetudine. Se la realtà delle cose cambia, può cambiare anche la grammatica e una parola generalmente singolare, può diventare plurale. Se prima esisteva soltanto il "latte" di mucca e ora, accanto ad esso, esistono il "latte detergente", il "latte tonico" e così via è naturale che non ci sia più un "latte" ma diversi tipi di latte, i quali possono diventare, a pieno titolo, "latti".

Novello De Saussure, da dottore in Scienze del nulla, vi dico in tutta sincerità che continuerò a dire latte, anche al plurale.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Hai il mio placet.

Accademia nullisti della crusca

Anonimo ha detto...

insomma,
se volete abbiamo anche qualche latte

Anonimo ha detto...

Ma chi, noi giovani?

Anonimo ha detto...

e quindi sarebbe "non tutti i latte sono uguali"?

Anonimo ha detto...

sì, un po' come non tutte le specie..

Anonimo ha detto...

imparato molto