Macchiato, grazie.
Ascoltando e leggendo lo slogan - originalissimo, c'è da dire - della nuova pubblicità Granarolo, "Non tutti i latti sono uguali" sono stato colto da un dubbio: ma il sostantivo maschile "latte", ha un plurale?
Nel lontano 2004, all'interno della sua rubrica Scioglilingua,
l'esimio linguista del Corriere della Sera, Giorgio De Rienzo, rispose così ad un lettore:
"Alcuni dizionari indicano "latte" come sostantivo maschile, di cui "non è comune" la forma plurale. Come spesso accade i dizionari, giustamente, registrano un fatto e non danno una regola. Perché una regola si forma, generalmente, e nel tempo, attraverso lo stabilirsi di una consuetudine. Se la realtà delle cose cambia, può cambiare anche la grammatica e una parola generalmente singolare, può diventare plurale. Se prima esisteva soltanto il "latte" di mucca e ora, accanto ad esso, esistono il "latte detergente", il "latte tonico" e così via è naturale che non ci sia più un "latte" ma diversi tipi di latte, i quali possono diventare, a pieno titolo, "latti".
Novello De Saussure, da dottore in Scienze del nulla, vi dico in tutta sincerità che continuerò a dire latte, anche al plurale.
6 commenti:
Hai il mio placet.
Accademia nullisti della crusca
insomma,
se volete abbiamo anche qualche latte
Ma chi, noi giovani?
e quindi sarebbe "non tutti i latte sono uguali"?
sì, un po' come non tutte le specie..
imparato molto
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