I soldati fan le prove
Roma, esterno, notte (pochi minuti fa).
Da Circonvallazione Gianicolense prendo il sottopassaggio, una curva in salita verso sinistra, goduriosa e morbida, anche da fare in sella a un decrepito Scarabeo nero 50cc. Soprattutto dopo una serata open bar. Sbuco come da pronostico sulla Colombo con l’intenzione di girare per Marco Polo, la prima a destra.
M’immetto, sto per guadagnare di nuovo la pianura quando vedo flashare lampeggianti. Penso al tipico politico reduce da una serata bavosa in un night, allora rallento ma qualcosa non va, ho sbagliato pronostico. Dopo la prima sirena ne passa un’altra e un’altra ancora, un bagliore azzurro – “le prove per la parata del 2 giugno per Diana!” -, un ansia imposta dalla quale spunta il braccio del commissario Winchester, che in tipico accento napoletano mi “sussurra”: "Ascpetta, ascpetta n’attim’”, e dietro di lui motociclisti in formazione e camionette in solitaria, divise e mostrine lucidate a festa. Accosto.
Penso di essere stato inserito a sorpresa nella sceneggiatura dei Blues Brothers o in un video dei Daft Punk e contemporaneamente mi ritrovo a pensare come Alice, incredulo e ridente proprio su quello svincolo, dove usualmente sostano simpatiche donnine. Mentre alle mie spalle, la Macigno mobile dei Fratelli Slag (Rock e Gravel), condivide ilare incredulità.
Forse non sono riuscito a rendere l’idea, ma a ripensarci ancora mi spacco dal ridere.