giovedì 31 maggio 2007

I soldati fan le prove

Roma, esterno, notte (pochi minuti fa).
Da Circonvallazione Gianicolense prendo il sottopassaggio, una curva in salita verso sinistra, goduriosa e morbida, anche da fare in sella a un decrepito Scarabeo nero 50cc. Soprattutto dopo una serata open bar. Sbuco come da pronostico sulla Colombo con l’intenzione di girare per Marco Polo, la prima a destra.
M’immetto, sto per guadagnare di nuovo la pianura quando vedo flashare lampeggianti. Penso al tipico politico reduce da una serata bavosa in un night, allora rallento ma qualcosa non va, ho sbagliato pronostico. Dopo la prima sirena ne passa un’altra e un’altra ancora, un bagliore azzurro – “le prove per la parata del 2 giugno per Diana!” -, un ansia imposta dalla quale spunta il braccio del commissario Winchester, che in tipico accento napoletano mi “sussurra”: "Ascpetta, ascpetta n’attim’”, e dietro di lui motociclisti in formazione e camionette in solitaria, divise e mostrine lucidate a festa. Accosto.
Penso di essere stato inserito a sorpresa nella sceneggiatura dei Blues Brothers o in un video dei Daft Punk e contemporaneamente mi ritrovo a pensare come Alice, incredulo e ridente proprio su quello svincolo, dove usualmente sostano simpatiche donnine. Mentre alle mie spalle, la Macigno mobile dei Fratelli Slag (Rock e Gravel), condivide ilare incredulità.
Forse non sono riuscito a rendere l’idea, ma a ripensarci ancora mi spacco dal ridere.

martedì 29 maggio 2007

E ora tutti al mare

E’ divertente constatare come, ad ogni votazione popolare, l’opposizione di turno inviti più o meno gentilmente il governo in carica a dimettersi. E’ successo anche dopo queste amministrative, ma con una differenza: finalmente qualcuno ha detto una verità da ricordare a chiunque si trovi ai posti di comando negli anni che verranno, basterà cambiare i nomi dei personaggi.

"Berlusconi non si dimise. Lui le amministrative le ha perse tutte quando era al Governo, e non si è mai dimesso. Quindi è l'ultima persona che può chiederlo agli altri."

(Massimo D’Alema, in piedi sul cassero, baffo e sguardo verso l’orizzonte)

Passando dal semi serio al semi faceto e dal divertente all’esilarante, sono andato a spulciare i nomi dei micropartiti che affollavano le liste, giusto perché non ne possiamo più di minuscole formazioni che tengono in ostaggio maggioranze risicate. Pensate che a volte succede che il maggior rappresentante di queste zecchette diventi addirittura Ministro della Giustizia. Davvero incredibile. Verrebbe da cantare Una storia disonesta.

Alcuni esempi:

Alessandria
- Cs Lista Civica Mara per la nostra città (avrà portato pure l’amico Giucas?)
- Cd Lista Civica Gente Produttiva (il motto pare che sia “Lavoro guadagno, pago pretendo!”, presidente onorario, Comm. Camillo Zampetti)

Frosinone
- Lista Civica Alternativa Verde Rifondazione Democratica (diciamo che devono ancora trovare una precisa identità politica)

Monza
- Basta tasse (c’è bisogno di idee nuove)
- Liberal Sgarbi (finalmente qualcuno di buon cuore: liberatelo!)
- Partito Umanista (devo indagare meglio, ma credo siano dei nostalgici di quel movimento culturale affermatosi in Italia dalla metà del sec. XIV e poi diffusosi in Europa, che, muovendo da uno studio rinnovato del mondo classico, mirava a rivalutare i valori propriamente terreni dell'esperienza umana, in contrapposizione alla dimensione religiosa e oltremondana prevalente nel medioevo)

Olbia
- Partito Sardo d’Azione (Meno pecorino, più pecorina!)

Reggio Calabria
- Lista Civica Donne in Rete (Presidente Sandra Bullock)

Vicenza
- Under 35 (più due fuori quota, già contattato Edy Bivi)
- No Privilegi Politici (e io che pensavo fossero qui, nelle liste, per goderne)
- Solo Donne (una bottarella ogni tanto, no?)
- Alternativa Comunista (perché gli altri due non ci bastavano)

lunedì 28 maggio 2007

Ci costringe a sognare in un giardino incantato

Una marea di pensieri. Come succede ogni volta che lunghe giornate di sole lasciano spazio alla pioggia. Il naso spiaccicato sui vetri con le gocce che tentano di colpirti. Un montaggio serrato di eventi vissuti e non davanti agli occhi.
Allora si attende trepidanti il domani. Come antistress, in mancanza di attività ludiche più gratificanti, credo proprio che utilizzerò una scopa e poi un'aspirapolvere, uno straccio e So long, Marianne (in Songs of Leonard Cohen, 1967, a mio giudizio uno degli album d'esordio più belli di sempre).
Sensazioni belle o brutte non importa adesso, mi basta che ci siano. Non si scappa.

Come over to the window, my little darling,
I'd like to try to read your palm.
I used to think I was some kind of Gypsy boy
before I let you take me home.
Now so long, Marianne, it's time that we began
to laugh and cry and cry and laugh about it all again.

Well you know that I love to live with you,
but you make me forget so very much.
I forget to pray for the angels
and then the angels forget to pray for us.

Now so long, Marianne, it's time that we began ...

We met when we were almost young
deep in the green lilac park.
You held on to me like I was a crucifix,
as we went kneeling through the dark.

Oh so long, Marianne, it's time that we began ...

Your letters they all say that you're beside me now.
Then why do I feel alone?
I'm standing on a ledge and your fine spider web
is fastening my ankle to a stone.

Now so long, Marianne, it's time that we began ...

For now I need your hidden love.
I'm cold as a new razor blade.
You left when I told you I was curious,
I never said that I was brave.

Oh so long, Marianne, it's time that we began ...

Oh, you are really such a pretty one.
I see you've gone and changed your name again.
And just when I climbed this whole mountainside,
to wash my eyelids in the rain!

Oh so long, Marianne, it's time that we began ...

sabato 26 maggio 2007

Dove abiti?

Il nome più lungo di una località britannica è Llanfairpwllgwyngyllgogercychwyrdrobwillllantysiliogogogoch, un paese sull'isola di Anglesey. Le 58 lettere che formano il nome sono tradotte con la seguente frase:

La chiesa di St Mary in una valletta di noccioli bianchi vicino a un rapido gorgo e vicino alla chiesa di St Tysilio presso la grotta rossa.

Tutto ciò è stato creato nel diciannovesimo secolo, come attrattiva per i turisti.

venerdì 25 maggio 2007

Gli eroi son tutti giovani e belli

Il 15 maggio scorso (tranquilli, il post è diverso), nel salone del dopolavoro ferroviario di Pistoia, si è svolta la festa per il 99° anniversario della rivista del macchinista Ancora IN MARCIA!. Il titolare della Festicciola era presente sul posto, dopo un viaggio pro inquinamento sulla tratta Firenze-Pistoia a bordo di una treno a vapore del 1910.

L'apice si è avuto a fine pomeriggio, prima di scendere al bar per la doppietta caffè/amaro di gloriosa routine. La musica della giornata era affidata al classico settantenne “Pianista di Pianobar”, munito di tastiera e microfono d’ordinanza:

PdP (che non è Paperon de Paperoni):
“…e come ogni anno…è giunto il momento…”

Non so quante volte ho cantato e suonato La locomotiva nella mia vita, ma farlo questa volta, insieme ai ferrovieri, ai macchinisti, a quelli che al “giovane puledro” danno biada, è stato di un’emozione unica. Chissà, forse l’apporto dato dal “Vino del macchinista – rosso da tavola toscano” è stato decisivo, ma quei minuti non li dimentico, come rimarranno impresse tutte le rughe che la urlavano con me. Perché se uno ci crede sul serio, la retorica (l’anarchia, il proletariato, l’ingiustizia, la guerra santa dei pezzenti) la manda a fare in culo.

mercoledì 23 maggio 2007

Notizie sommerse

il 15 maggio scorso la terza Corte d'appello di Milano ha confermato la condanna a 2 anni di reclusione, inflitta già in primo grado, a Marcello Dell'Utri e al boss della mafia trapanese Vincenzo Virga.
Il senatore di Forza Italia e il coimputato sono stati giudicati colpevoli di tentata estorsione aggravata ai danni del presidente della pallacanestro Trapani Vincenzo Garraffa.
Visto che non c'è traccia della notizia dove dovrebbero leggersi le notizie, ho pensato che anche voi, linfa di questo blog, ne foste all'oscuro.
Mi premeva comunicarvelo.

Potrei anche dirvi che lo stesso senatore e ideatore di Forza Italia sia anche attualmente sotto processo per concorso esterno in associazione mafiosa, reato per il quale ha subito una condanna in primo grado a 9 anni di reclusione presso il tribunale di Palermo nel 2004, ma questo dovreste saperlo. E da buoni cittadini attendiamo fiduciosi il corso della giustizia.

La cosa più bella l'ho scoperta poco fa mentre scrivevo queste due righe: grazie al sindaco Letizia Moratti, lo stesso signore condannato in via definitiva per frode fiscale nel 1999, ricopre dal febbraio 2007 la carica di direttore artistico dello storico (venne eretto nel 1779) Teatro Lirico di Milano, che a quanto sembra, a breve verrà intitolato alla memoria di Giorgio Gaber.
Speriamo sia di buon auspicio.

Perchè il Magma non si degassi

Dal blog di Fredo, leggo e copio e incollo. Perchè ogni tanto anche io mi incazzo. Pure più delle formiche.

"In relazione alla situazione organizzativa di Magma - mostra di cinema breve e ad alcune affermazioni dell'Assessore alle Attività Culturali di Acireale prof. Nives Leonardi, la Scarti pubblica oggi una lettera aperta.

Magma è il più importante festival siciliano per cortometraggi. Quest'anno ha ricevuto, ad oggi, 478 opere provenienti da 51 paesi diversi. Ospita ogni anno registi provenienti da tutto il mondo ed offre ai suoi spettatori una selezione di film brevi operata attraverso ricerca ed attenzione nell'intero panorama mondiale.

Oggi rischia il tracollo, abbandonata dalle istituzioni.

Qui potete leggere la nostra lettera aperta.

Grazie per il sostegno"

lunedì 21 maggio 2007

John Rambo

“Noi stavamo in un granaio, arriva un ragazzino con la sua scatola da lustrascarpe, entra e dice: “Io lucidare, prego, lucidare!”, io ho detto di no ma quello continuava a chiedere e Joe a detto di sì. E io…io sono andato a prendere un paio di birre, in quella scatola c’era l’esplosivo e quando lui l’ha aperta il suo corpo è volato in aria in tanti pezzi, era steso lì e urlava come una bestia, io avevo i pezzi della sua carne maciullata addosso e ho dovuto… ho dovuto togliermeli da solo, insomma io avevo i pezzi di carne del mio amico addosso, il sangue e tutto il resto, cerco di rimetterlo insieme ma le sue budella mi scappano sempre fuori…E nessuno mi aiuta! Non c’era nessuno…lui fa: “voglio andare a casa, voglio tornare a casa”, e continua a ripeterlo, “voglio andare a casa Johnny, voglio guidare, andare sulla Chevrolet” e io non riesco neanche a trovare…a trovare le sue gambe! Non posso dimenticarlo…e sono passati sette anni, succede tutti i giorni, certe volte mi sveglio e non so neanche dove mi trovo, non parlo con nessuno a volte per giorni, per settimane…ma come è possibile, come è possibile…non posso dimenticarlo…non posso... Che devo fare, che cosa devo fare, che cosa devo fare…”

(Rambo – Ted Kotcheff, 1982)

Sono passati 25 anni da questo sottovalutato monologo di uno Stallone in lacrime: la stazione di polizia dove John si era rifugiato dopo aver semi distrutto una piccola cittadina nell’Oregon, era ormai circondata da polizia locale, Guardia Nazionale e dall’esercito. Non c’era più niente da fare, persino per lui. Persino per un berretto verde medaglia d’onore al congresso “abituato a mangiare cose che farebbero vomitare una capra”.
Il colonnello Samuel Trautman lo accompagnerà all’esterno tra sirene ululanti e pompe di benzina in fiamme. Verrà prima sottratto ai lavori forzati per recuperare prigionieri americani ancora detenuti dai Vietcong in condizioni disumane (Rambo 2 – George Pan Cosmatos, 1985), poi, tornato a casa indenne e deciso a vivere “giorno per giorno”, si ritroverà di nuovo con un mitra in mano per salvare Trautman, (Rambo 3 – Peter McDonald, 1988), catturato dai russi in Afghanistan (al cui popolo - vorrei ricordarlo a chi non lo sapesse - è dedicato il film).

Nel maggio 2008 John J. Rambo tornerà a lasciarsi cadaveri alle spalle. Il primo trailer ufficiale è da non perdere, si vede Sly imbolsito e suonato come piace a noi, staccare cuori e giugulari con una mano sola.
La regione del Burma il nuovo teatro di battaglia, liberare un gruppo di missionari il nuovo obiettivo, l’esercito locale il nuovo nemico. Imperdibile.

sabato 19 maggio 2007

Cavalieri della Tavola Rotonda


Secondo Dryden i cavalieri erano dodici; Sir Walter Scott ne citava sedici. I dieci elencati di seguito sembrano accettati dalla maggior parte degli scrittori che hanno trattato l'argomento:

1. Lancillotto
2. Tristano
3. Lamorack
4. Tor
5. Galahad
6. Galvano
7. Palomides
8. Kay
9. Marco
10. Mordred

venerdì 18 maggio 2007

Dubbi mediatici

E' notizia di questi giorni, Mediaset ha comprato in blocco la Endemol (società di produzione televisiva con sede in Olanda. Il Grande Fratello, prima che ad Eric Arthur Blair, lo dobbiamo a loro).
Dall'alto della mia enorme franchezza intellettuale mi sono chiesto: ma si può fare? Non c'è il tipico rischio di concentrazione che noi italiani abbiamo imparato a conoscere negli ultimi 20 anni?

Secondo la Commissione Europea no, perchè, per come sono strutturati gli accordi di governance "l'operazione non richiede notifica preventiva ai sensi dell'art.4 dei regolamenti Ue sulle fusioni."
In effetti l'operazione è stata realizzata da un consorzio, che vede affiancate a Mediaset anche la tv spagnola Telecinco (controllata dalla stessa Mediaset), la banca Usa Goldman Sachs e il fondo Cyrte del fondatore di Endemol, John De Mol.
Va bene. O meglio facciamo finta che vada bene.

Un leggero dubbio rimane e cerco di spiegarlo con delle semplici, oneste affermazioni:
(1) io pago il canone alla Rai, (2) la Rai compra prodotti dalla Endemol (La prova del cuoco, La fattoria, Affari tuoi e prelibatezze simili), (3) la Endemol è diventata proprietà della famiglia Berlusconi.
Ma non sarà mica che sto pagando una parte del canone a Berlusconi?

mercoledì 16 maggio 2007

Più umano, più vero

Calcio - 14/05/2007 - Assassinato presidente Lokomotiv Plodviv
Il presidente del Lokomotiv Plovdiv, Alexander Tasev, è stato assassinato in un sobborgo di Sofia.
Tasev, titolare di una grossa impresa di import-export, è stato colpito alla testa da due proiettili mentre si trovava all'interno della sua automobile. Aveva 44 anni.


Si sospetta fortemente di un paio di loschi italiani visti girovagare per la città fino al giorno precedente l’omicidio.

VARIE ED EVENTUALI DALLA TERRA BULGARA

1. In Ostello
Se vi dovesse capitare di pernottare nella stessa camera di un certo Mono abbiate l’accortezza di coricarvi prima del suddetto, oppure – soluzione preferibile per uomini dal sonno di carta velina – farvi cambiare di stanza:

Episodio 1. Il russo (“E’ ferito, anche il russo è ferito, ed è una brutta ferita!”, Rocky IV - Sylvester Stallone, 1986).

- Russo (appena sceso dal piano superiore del letto a castello, il piano terra, ovviamente, era regno del Mono), picchiettando sulla spalla del real russatore: “Cerca di fare qualcosa!”
- Mono (fermando per un momento la betoniera ospitata nel suo naso): “Tanto è inutile!”

Episodio 2. Il tedesco.

- Tedesco (disperato, in piena notte, quasi mattina): “Shot the fuck up!!”
- Mono (continuando a ronfare): Versi incomprensibili

2. Per strada.
- Le macchine bulgare sgommano. Anche da ferme. Sembra di stare in una qualsiasi puntata dei Chips, con Ponciarello e Baker ad inseguire a “velocità folle” un tipico bandone statunitense che perde i cerchioni alla prima curva. Rischio peraltro inestente nella terra di Hristo Stoichkov. Le macchine non li hanno, di serie.

- Il ticchettio a ritmo costante che vi capiterà di ascoltare camminando ad esempio per Vitosha Blv (vorrei scriverlo in cirillico, ma la tastiera occidentale non aiuta) è da attribuire ai tacchi sfondati (il Mono lavora di fianco ad un calzolaio, oramai ne sa a pacchi), minimo da 8, che le donnine bulgare portano a spasso con incerta fortuna e naturalezza.

- Osservando la sfilza di macchine roboanti in attesa del verde (c’è un display con il conto alla rovescia sul semaforo), non potrete fare a meno di notare il motivo per il quale Sofia è chiamata la New York dell’est: almeno il 70 per cento di quelle macchine sono taxi.

- Ok, i mezzi pubblici funzionano bene e i taxi come dicevo sono più degli scarafaggi su Maria Luisa Blv (la strada che sbuca sulla stazione dove i bambini sniffatori della peggiore colla del Mar Nero la fanno da padroni), cio’ non spiega il motivo per il quale non si veda uno straccio di motorino o mezzo lontanamente a lui somigliante.

- Anche il Bulgaria c’è stata l’ennesima conferma di un fatto ormai di portata mondiale: quelli con la golf (specie quella cabrio), sono dei bori da paura.

3. La musica.
- I negozi di musica sono inesistenti ma alla fine della settimana ne abbiamo scoperto la causa: l’artista che va per la maggiore sono i Roxette.
Dal canto mio non mi sono lasciato sfuggire un cd dell'ottimo Ivo Papasov.

4. La lingua.
- Il bulgaro medio, come l’italiano medio, non sa una cazzo di parola di inglese. Prima di partire date una rinfrescata al vostro bulgaro (potreste farvi aiutare che so, da Triston Ivanov, ad onor del vero uno dei calciatori più brutti della storia), oppure imparate a leggere il cirillico, scegliete voi.

5. Le donne.
- La donna bulgara ha almeno un paio di punti a suo favore: gli zigomi e il culo. Alti. I primi sulla fronte, il secondo all’altezza delle scapole. Questo ci ha portati ad una conlcusione che non penso sia in discussione: il cesso (inteso come donna non troppo avvenente) bulgaro, è di una spanna superiore ad un cesso italiano.

A presto per immagini esplicative.

martedì 15 maggio 2007

INLAND EMPIRE

E' sempre bello andare al cinema e trovare una platea rispettosa, senza risate fuori luogo e commenti superflui (del tipo...che so...il protagonista beve chiaramente una bottiglia di Budweiser e il solerte imbecille dietro di te informa il suo compare: "Eh eh, sta bevendo una Budweiser.")
Sarà stato per merito di Lynch e delle tre ore di puro delirio metatutto, ma ho goduto tantissimo nel vedere ripiombare nel silenzio il chiacchiericcio dell'intervallo.
Come un interruttore, come una spina staccata, come un occhio troppo aperto verso il sole: fruscio della pellicola, buio in sala. E poi tutti zitti. Bocche chiuse. O aperte, senza fiato.

giovedì 10 maggio 2007

Fidarsi

"Nin ti fida' mai di nu metallare che n'ha mai tenut' li capill lunghe"

lunedì 7 maggio 2007

Astika

E' una delle birre che stiamo degustando (anche se la migliore resta probabilmente la Zagorka). Per gli amanti dell'economia tipica del sor - mitt' fore - nicola, vi enuncio con gioia che una mezzo litro di liquido d'orato (e non parlo di urina) viaggia sui 70 centesimi di euro.
In questo momento abbiamo preso possesso della playlist del pc comune dell'ostello situato in Makedonia Blv (trovato grazie a un tassista dopo aver parlato al cellulare con un'amica di un autista dell'autobus...ma questa ve la racconto a parte), dalle casse suona Elio intrappolato dentro un cassonetto differenziato... (oltre che nella cartella "Italy").
Ci attende un simpatico locale chiamato "Alcol" situato in una strada di cui il nome in cirillico mi sfugge. L'onore dei campioni del mondo e' tenuto in perenne tensione. La birra scorre come Massimo Ranieri.
Maledico la torre di babele e sogno l'esperanto. Poi mi mando a cacare da solo: cosi' e' perfetto come una gustosa zuppa di fagioli ad un euro.
Il Mono mi cerca (fortunatamente e' riuscito ad uscire dal bagno), vado. E forse torno pure.
Il livello medio della donnina bulgara e' - come direbbe Bruno Pizzul al termine della finale al Rosebowl di Pasadena - "ALTO".

domenica 6 maggio 2007

Il dono del Pippero

Esimi lettori tutti, il titolare della Festicciola vi lascia soli (salvo incursioni inaspettate) per un po' di giorni, causa insidiosa trasferta in terra bulgara. Le immagini saranno un po' sbiadite, la voce del telecronista ovattata, coperta, i giocatori lontanissimi al nostro occhio, l'erba verde scurissimo oppure grigia di brina, la pista di atletica abbraccierà il tutto e l'aria sembrerà sempre fredda, uggiosa, palpabile. Si soffrirà specialmente sulle palle inattive e sui traversoni dalla tre-quarti ma alla fine sono sicuro, ci scapperà il golletto a nostro favore. Magari in contropiede nato da una palla intercettata a metà campo.

sabato 5 maggio 2007

La bandiera del Kiribati

La parte superiore è rossa, con una fregata gialla che vola sopra un sole nascente. La parte inferiore è blu scura con onde bianche formanti un mare.

giovedì 3 maggio 2007

Il primo gol

Ho ancora la videocassetta, lo posso provare, feci un gran gol quella prima volta.
Forse è proprio l'emozione di quella prodezza a non farmene ricordare altri precedenti, ma quella era una partita importante. Era la mia prima finale, quella del campionato provinciale pulcini:
Renato Curi (la mia squadra, in maglia biancorossa) contro Pescara Calcio (in tipica divisa biancazzurra).
La RC si schierava con il pingue Gentile in porta, di fronte a lui una difesa a tre composta da D'Alonzo centrale, Ciccone sulla destra e il giovane D'Angelo sulla sinistra, in mediana l'efficienza del titolare della Festicciola in precoce versione Gerrard, lesto nel dettare i tempi per innescare la progressione di capitan Campagna e il guizzo alla Butragueno del biondo Di Clemente. Mister Montopoli fumava nervosamente a bordo campo e il futuro campione del mondo Fabio Grosso se la rideva dalla collinetta in sabbia dietro le panchine.
Punteggio ancora ancorato sullo zero a zero.
A parte una punizione velenosa che il portiere avversario riuscì a levarmi da sotto la traversa, stavamo soffrendo. E molto. Il forcing del Pescara era ormai costante, serviva un blitz:

i biancazzurri girano ripetutamente palla prima di verticalizzare lungo la linea laterale sinistra, capisco tutto e in scivolata (e qui la camera è strettissima sulle gambe, la terra si alza e la ferita appena nata sulla coscia già brucia) intercetto il passaggio e mi lancio verso la porta avversaria (ora l'inquadratura si allarga, corro verso l'orizzonte) per saltare l'ultimo difensore con una cosa che io, mancino della prima ora, non avevo mai osato fare: la finta verso destra. Riesco a passare allungandomi un po' il pallone, Zio Tullio dagli spalti lascia l'ugola nell'etere mentre il portiere mi si para davanti, peso del corpo a destra e tocco di esterno sinistro. La rete si gonfia. Gol.

Nella ripresa il Pescara riuscì a pareggiare su rigore di Verrigni (inesistente fallo di mano in area fischiatomi dall'arbitro) prima che Campagna in mischia siglasse il definitivo vantaggio. 2a1 per noi. Campioni.
L'abbraccio dei compagni, la corsa a due metri da terra, il respiro che va via, i genitori in visibilio, le lacrime, i rumori confusi, il cuore che batte forteforte. Queste cose non le scordo. Neanche se muio.

Anche Montelli ha gonfiato la rete per la prima volta. E' notizia di questi giorni .
Allora dedico il mio ricordo a lui.
In fondo, come per molte altre cose, non è mai troppo tardi per segnare. Non smettiamo di provarci.

mercoledì 2 maggio 2007

Munnezza

116.
E' il numero esatto di messaggi indesiderati - giusto per non scrivere spam - che hanno preso d'assalto la mia casella di posta dal primo pomeriggio del passato venerdì. Fa sempre piacere scoprire una vagonata di persone desiderose di comunicare e interagire con il titolare della Festicciola.
Ma cos'avranno poi da chiedermi costoro?

1. Una buona parte (di lingua anglosassone) vuole informarmi con più o meno tatto, delle dimensioni dell'amico tra le gambe, come se io e il mio prode alleato non condividessimo tutte le gioie da quasi ventinove anni:

- Tal Irene Givens consiglia di usare lo stesso prodotto utilizzato da Ron Geremy (pornostar conosciuta, oltre che per gli ovvi motivi, per la capacità di poter venire a comando).
- Sia Yvette Trotter che Penelope McGill mi esortano a non vergognarmi della mia - anzi sua - misura.
- Gladys Mitchell, Joann Duvall e Gretchen Cline sostengono di conoscere il modo per allungarlo: la prima del 20%, la seconda di alcuni "pollici", la terza in sole tre settimane. Ma almeno nel titolo, nessuna delle mittenti specifica come riuscire eventualmente nell'impresa.
- Una tipa dal nome piuttusto indicativo, Elba Cullen, sostiene di conoscere il Signor Grande. Non è dato sapere in che tipo di rapporti siano.

2. I falsi timidi

- Un certo Laptop mi si offre come mamma l'ha fatto: un Laptop gratis per Cirello!
- Tom Scott e Roy optano per una più che decorosa missiva senza titolo.
- Cftgrd mi fa le congratulazioni.
- Lime vuole regalarmi una Lemon soda.
- Vanessa mi dice ciao.

3. I filantropi

- Mandy Lehman e Kaye Jacobsen donano 500 dollari, il primo da spendere in miglia aeree, il secondo sottoforma di una più comoda carta di credito prepagata. Fuori concorso Randy Garcia con un'offerta di addirittura 1000 dollari. In quest'ultimo caso sento puzza di fregatura.
- Cristina Sorensen vuole insegnarmi come guadagnare 5 o 10 sterline (a monte di un investimento di 15 sterline) ogni mese, mentre Christopher Sanders riuscirà a farmi intascare dai 100 ai 750 dollari AL GIORNO semplicemente usando Google.
- Ross Gilbert smercia portafogli Luis Vitton a prezzi a dir poco concorrenziali.

Scappo, devo assolutamente scoprire cosa vuole da me questa Michelina Barrett, a quanto pare ci conosciamo. Chissà, forse avevo semplicemente bevuto troppo la sera del nostro incontro.