giovedì 29 novembre 2007

Ma la voce

Se ne parlava tra le olive, ed ecco che ieri ho avuto finalmente chiaro il significato di serendipità:

- s. f. (non com.) lo scoprire qualcosa di inatteso e importante che non ha nulla a vedere con quanto ci si proponeva di trovare o con i presupposti teorici sui quali ci si basava | l'attitudine a fare scoperte fortunate e impreviste.

Cercavo tutt'altro nell'infinità della rete, non certo l'eco di una voce senza volto, una vibrazione che negli anni - e che anni - ha accompagnato minuti, ore, a volte pomeriggi interi di una vita che si sogna.

Il Conte Dracula di Carletto, principe dei mostri, Roberto Sedinho di Holly e Benjii, La Morte ne I Griffin, Benny il taxi in Chi ha incastrato Roger Rabbit, fino ad arrivare al Massimo Ciavarro di Sorbole...che romagnola! (Alfredo Rizzo, 1976).

Poteva cambiare la tonalità, il timbro, l'inflessione dialettale e tutte quelle sfumature che contribuiscono a plasmare un personaggio, ma la voce d'origine no, era sempre la stessa: quella di Roberto Del Giudice, passato a dare un senso in più al fiato degli angeli il 26 novembre scorso.

Non me la sono sentita di cercarne un'immagine, semplicemente perché preferisco ricordarlo - quale che sia il colore della giacca - con una Gitanes Corporal tra le labbra e una Walther P38 stretta in pugno, mentre scappa sul cinquino gridando "Ciao Zazza'!".

mercoledì 28 novembre 2007

A Geneva Hilliker Ellroy

"Che avete messo a fare ‘sti lampioni?
se c’è la luna pe’ illuminazioni!"


(da Qua si campa d'aria - Otello Profazio, 1974)

Come se possa realmente interessare, mi ostino - saltuariamente c'è da dire - ad aggiornarvi sulle mie letture.
Non ho dovuto faticare molto per trovare le righe da far maritare all'atmosfera tipica dell'untuosa raccolta, al tepore circoscritto delle stufe, ai viaggi notturni nel treno che sferraglia, al vento che schiaffeggia le foglie e alla luce che sfoca lo sfondo scontornando le figure.

E' bastato il primo capoverso, come piace a me, come piace ai golosi:

Non l'ho mai conosciuta da viva. Lei, per me, esiste solo attraverso gli altri, nell'evidenza delle loro reazioni alla sua morte. Scavando a ritroso e attenendomi ai fatti posso dire che era una ragazza triste e una puttana. Nella migliore delle ipotesi era una fallita, un'etichetta che, del resto, potrei applicare a me stesso. L'avrei consegnata volentieri a una fine anonima, poche righe su un rapporto della Omicidi, una copia carbone per l'ufficio del magistrato, i formulari per la fossa comune. Ma lei non avrebbe approvato questa conclusione: avrebbe preferito rendere manifesta la sua storia in tutta la sua brutalità. Le devo molto e poiché io solo conosco i fatti per intero, tocca a me mettere per iscritto queste righe.

(Dalia Nera - James Ellroy, 1987)

lunedì 26 novembre 2007

Bisunto (francese ma due volte unto...)

Unghie nere e mani unte, pance gonfie e panni ancora accartocciati in una busta in forte crisi respiratoria.


- I dati, appena inviati dal fattore capo, fermo in contrada Santo Scalone per concludere le ultime formalità amministrative:

LITRI TOTALI: 219
RESA: 16,8 litri/quintale
ACIDITA': 0,3

Chi vuole può arrivare al settimo piano munito di bruschetta, ce n'è per tutti.


- Spuntino per 4 persone:

BRACIOLE: 4
PRIMITIVO: 2 litri
POLPETTE: a pioggia
SALAME: lanciato tipo le stellette ninja di Shinobi durante la prova bonus
FORMAGGIO: chiamatelo Ciccio
COSTO: 7 Euro cadauno

Sono lieto di informare tutti i lettori e non per ultime le lettrici, che Cosimo Padova, titolare dell'omonima osteria (già Asso di Spade), gode di salute debordante.

venerdì 23 novembre 2007

Cosimo stiamo arrivando
















Lemma: oliva
Sillabazione/Fonetica: [o-lì-va]
Etimologia: Lat. oli¯va(m), dal gr. eláia
Definizione: o uliva, s. f.

1 il frutto dell'olivo, costituito da una piccola drupa ovale ricca di olio commestibile: raccogliere, bacchiare le olive; snocciolare le olive; olive verdi, nere; olive in salamoia; olio d'oliva | a oliva, di forma ovoidale, come quella di un'oliva | verde oliva, color oliva, il colore verde pallido proprio dell'oliva non ancora matura. DIM. olivella, olivetta.

2 (ant.) pianta, ramo d'olivo: sovra candido vel cinta d'uliva / donna m'apparve, sotto verde manto (DANTE Purg. XXX, 31-32).


Lemma: olivo
Sillabazione/Fonetica: [o-lì-vo]
Etimologia: da oliva
Definizione: o ulivo, s. m.
albero sempreverde tipico della zona mediterranea, con foglie ovali di color verde scuro nella pagina superiore, verde argenteo in quella inferiore, e drupe verdastre o nere, dalle quali si estrae l'olio (fam. Oleacee) | ramo, ramoscello d'olivo, è simbolo di pace: offrire un ramoscello d'olivo, fare proposte di pace ' la domenica degli olivi, la domenica delle palme ' olivo benedetto, ramoscello di olivo benedetto che viene distribuito ai fedeli nella domenica delle palma.

mercoledì 21 novembre 2007

Il senso del nonsense

"In due parole: lo spasso. Sì, io mi spasso nel vedere la gente a spasso."
(Spud strafatto di speed durante un colloquio, in Trainspotting - Danny Boyle, 1996)

La puntata de La storia siamo noi dell'altra sera era dedicata a Rino Gaetano.

E' stato gustosissimo vedere Gianni Boncompagni (febbraio 1978, durante Discoring) nell'infruttuoso tentativo di ridicolizzare il ragazzo di Crotone, pronto ad uscirne a testa altissima con la timidezza della mezza bocca e del volume soffocato:

- Boncompagni: "Hai messo tartufo perchè faceva rima con UFO, o viceversa, dai, diciamo la verità..."
- Gaetano: "No, perchè non si trova, è un UFO terrestre."

Spettacolo, ci mancano sempre troppo 'ste persone.

martedì 20 novembre 2007

Partito del Popolo delle Libertà

Aiutatemi a capire:
ma quindi, dopo 13 anni, posso tornare a strillare "forza Italia!" e mandare in pensione il galeazziano "alè azzurri/alè Italia"?

Andiamo col turborovescio!

domenica 18 novembre 2007

Noi

Va bene, di 'ste cose via mail ne arrivano a bizzeffe. E spesse volte fanno una brutta fine. Ma la totale, perenne nostalgia che avvolge lo scrivente (persino del caffè di stamattina), porta al copia e incolla seguente: direi, più o meno ai primi 18 anni di vita.

Noi che le barzellette erano Pierino, il fantasmaformaggino o un
francese, un tedesco e un italiano.

Noi che si andava in cabina a telefonare.

Noi che non era Natale se alla tv non vedevamo la pubblicità della Coca
Cola con l'albero.

Noi che se guardavamo tutto il film delle 20:30 eravamo andati a dormire
tardissimo.

Noi che suonavamo ai campanelli e poi scappavamo.

Noi che ci sbucciavamo il ginocchio, ci mettevamo il mercuro cromo, e più
era rosso più eri figo.

Noi che quando a scuola c'era l'ora di ginnastica partivamo da casa in
tuta.

Noi che se a scuola la maestra ti dava un ceffone, la mamma te ne dava 2.

Noi che se a scuola la maestra ti metteva una nota sul diario, a casa era
il terrore.

Noi che le ricerche le facevamo in biblioteca, mica su Google.

Noi che si poteva star fuori in bici il pomeriggio.

Noi che se andavi in strada non era così pericoloso.

Noi che però sapevamo che erano le 4 perché stava per iniziare BIM BUM BAM.

Noi che sapevamo che ormai era pronta la cena perché c'era Happy Days.

Noi che il primo novembre era 'Tutti i santi', mica Halloween.

Noi che a scuola con lo zaino Invicta e la Smemoranda.

Noi che se la notte ti svegliavi e accendevi la tv vedevi il segnale di
interruzione delle trasmissioni con quel rumore fastidioso.

Noi che si suonava la pianola Bontempi.

Noi che la Ferrari era Alboreto, la McLaren Prost, la Williams Mansell, la
Lotus Senna e Piquet e la Benetton Nannini!!!!!

Noi che la merenda era la girella e il Billy all'arancia.

Noi che le macchine avevano la targa nera...i numeri bianchi...e la sigla
della provincia in arancione!!

Noi che guardavamo allucinati il futuro nel Drive In con i paninari.

Noi che il Twix si chiamava Raider.

Noi che le All Star le compravi al mercato a 10.000 lire.

Noi che tiravamo le manine appiccicose delle patatine sui capelli delle
femmine e sui muri.

Noi che se eri bocciato in 3° media potevi arrivare con il Fifty ed eri un
figo della Madonna!!!

Noi che chi lasciava la scia più lunga nella frenata con la bici era il più
figo.

Noi che dopo la prima partita c'era la rivincita, e poi la bella, e poi la
bella della bella...

Noi che giocavamo a nomi, cose, animali, città.

Noi che le cassette se le mangiava il mangianastri, e ci toccava
riavvolgere il nastro con la bic.

Noi che "Si ma Julian Ross se solo non fosse malato di cuore sarebbe piu
forte di Holly e Mark Lenders..."


Noi, insomma.

giovedì 15 novembre 2007

Tutti a Brugherio

Apprendo che in quel di Brugherio, comune in provincia di Milano (ma non mi dire...), è stato inaugurato il primo bar padano d'Italia.

Sulla vetrina del suddetto esercizio, tra simpatiche scritte all'insegna della tolleranza e dell'amore universale ("QUI I ROM-ANI NON SONO BENVENUTI!!" piuttosto che "APERITIVO A BASE DI MAIALE!!"), il titolare ci informa anche del prezzo di un caffè: 0,75 euro.
Un paio di mattine fa, qui a Roma, mi sono trovato a prendere un caffè (ottimo peraltro, come la sorridente cassiera di naso francese e capello corvino) nello storico bar di fianco al Teatro Marcello, appena passata la scalinata del Campidoglio e a un centinaio di metri da Piazza della Bocca della Verità: il caffè l'ho pagato 70 centesimi.
Ci posso andare a Brugherio. Aspettatemi, sto arrivando. No, dai, non andate via, sto arrivando.

martedì 13 novembre 2007

Ordine di merito

Sono alla posizione 6110 della classifica generale! E pensare che solo 78 giorni orsono me la godevo dall'alto della mia 4749a piazza.

Andando ad indagare nel torbido di quest'inutile sito, ho trovato la mia missione di vita, il mio disegno divino: arrivare al numero uno della nullità, varcare la soglia del tempio della raucedine ed occupare il loculo contrassegnato con il primo numero naturale positivo.
Dovrò darmi da fare però, dopo aver staccato da par mio l'accoppiata Montelli/Sor Vichi (incredibilmente appaiati in posizione 6589), supererò quanto prima quel ginocchio semovente di Tcc (a quota 4650) per poi correre a perdifiato verso il Nord Europa, verso l'Uomo di Dublino, issatosi a quota 968: la vedi quell'ombra esimio Fredo?

sabato 10 novembre 2007

L'elemento modificatore

La diffrazione è una perturbazione di segnale sonoro causata dalla presenza di un elemento fisico modificatore. Un diffrattore per eccellenza è il padiglione auricolare, che contribuisce alla percezione e alla localizzazione della fonte sonora.

giovedì 8 novembre 2007

Bruttucci

"Al cinema le bravi attrici faticano ad ottenere la parte, altre invece non hanno problemi. Monica Bellucci è una gran bella gnocca ma non è certo una brava attrice. Vederla aprire il Festival del cinema a Roma è stato proprio il segno di questo sistema."

Finalmente qualcuno ha il coraggio di dirlo. Era Luca Barbareschi.

martedì 6 novembre 2007

Ciao Vecchiacci

"Roma jogato bene..."
(Nils Liedolm, 1922)

"Linea allo studio, a Roberto Bortoluzzi."
(Roberto Bortoluzzi, 1921)

"Credo che la libertà sia uno dei beni che gli uomini dovrebbero apprezzare di più. La libertà è come la poesia: non deve avere aggettivi, è libertà."
(Enzo Biagi, 1920)

lunedì 5 novembre 2007

Daghela al rùmen!

Ero lì che servivo cappuccini fumanti alla velocità della luce, quando arriva una tipa con quotidiano freepress tra le mani, pronta al commento della notizia del giorno, il raid punitivo contro i rumeni a Tor Bella Monaca.
Poi succede che uno dei cappuccinati fumantosi da me serviti, abbia voglia di condividere una sua riflessione:

"Ieri stavo a vede' la televisione, nun me ricordo che trasmissione era...c'era un servizio dalla Romania, poteva esse Bucarest, nun me ricordo...aho', se nun lo sapevo, t'avrei detto che stavano in Austria, non lo so...boh, a Salisburgo. Cioè, tutti vestiti bene, le strade asfaltate...cioè, te ripeto, se nun me dicevano che era la Romania me sembrava de sta in occidente."

Eccoci qui, a Roma, novembre 2007. Il tizio in questione, cinquantanni più o meno, fa il chirurgo plastico. E a quanto mi dicono, nel suo mestiere è pure uno abbastanza cazzuto.

A me cadono le braccia, quasi quasi le faccio tirar su con un interventino ad hoc.

venerdì 2 novembre 2007

AmaValderr

La clamorosa provocazione di Valderrama, ora allenatore in seconda: per protesta sventola un biglietto da 50mila peso in faccia al fischietto.

E' successo durante una partita del campionato colombiano. L'arbitro aveva concesso un rigore contro il suo Atletico Junior, già in svantaggio contro l'America di Calì, che ha così perso il treno per i play-off. Sugli spalti, nel frattempo, è scoppiato il putiferio: 10 feriti e almeno 12 arresti.

Valderrama, classe '61, è stato il calciatore colombiano più conosciuto del mondo. Chiamato anche "El Pibe", due palloni d'oro sudamericani, idolatrato in patria, fu inserito da Pelè nella lista dei 100 giocatori più forti di tutti i tempi.


Mamma mia quella Colombia alla Playstation 1, con i piedini educatissimi del "cespuglio biondo" ad innescare - rigorosamente da fermo - la rapidità di Freddy Rincon e Tiramolla Asprilla. Quante scoppole c'avete preso, e raga'?
Ero imbattibile.