Rallegramenti
- Giocatore 1: “Apro di mille.”
- Johnny Firpo: “Piatto ricco mi ci ficco.”
- Parapolis detto Il Greco: “Scusa ma quando gioco a poker le frasi fatte mi fanno venire il nervoso.”
- JF: “Sì, anche a me.”
- Giocatore 2: “Ecco i miei.”
- Greco: “Quante carte?”
- JF: “Il piatto piange.”
- Giocatore 1: “Tre carte.”
- JF: “Come.”
(Luciano Catenacci e Terence Hill, in Pari e Dispari - Sergio Corbucci, 1978)
Si spera sempre nel tavolo tondo, in una luce dall'intensità giusta e ben indirizzata. Poi le ciabatte portate da casa, la tradizionale scorta di sigarette e relativa nebbia ad abbracciare di probabilità la circonferenza, un panno verde senza troppi pelucchi, carta e penna per il “conto poste”, da prendere rigorosamente dopo il seguente scambio di battute:
- “Allora, da quanto la facciamo una posta?”
- “Facciamola da…aspe’ che prendo carta e penna.”
Successivo summit per decidere la durata dello scontro dopo quest’altro scambio di battute con la consapevolezza che tanto si finirà a casa sempre alla stessa ora, alle 8 o giù di lì:
- “A che ora finiamo?”
- “Alle 4 chiamiamo giro?”
- “Mmm…alle 4?”
- “Alle 5?”
- “Facciamo così: alle 3 si fa pausa e si decide.”
- (In coro) “Perfetto.”
Tentativo - solitamente infruttuoso - di recuperare tanti posacenere quanti sono i giocatori, angolo scimmie non troppo distante dall’arena, bottiglia d’acqua ai piedi del cerchio (“Chi c’ha l’acqua?”).
- “Full vestito teresina?”
- (in coro) “Sì, sì.”
[…]
- “Un giro di teresa e poi poker?”
- “Ma…mani in petto?”
- “Sì, cioè, chi inizia non rida’.”
- (In coro): "Perfetto."
Bicchiere personale (aaah il tumbler basso!) a controllo delle fiches,
- “Come facciamo? Il cartaro mette il doppio o tutti uguale?”
- “No, no, il cartaro mette il doppio.”
- (In coro) “Perfetto.”
Tra le tante, ecco la formazione non soggetta al logorio della frenesia contemporanea:
- "Monte' fa i posti, ché io riconto le fiches.":
1. Callara, detto "Teodomiro" per la capacità di mandare a puttane una mano dopo la semplice visione di un asso di picche.
2. Sig. Valdoni, conosciuto anche come "Lillino" per la nota faccia di cuoio durante la fase di truzzicamento.
3. Montelli, detto "Colore" per l’ormai nota adorazione verso il bronzo dei punti. Due quinti, un quinto, tre quinti? Vado a colore!
4. Cirello, conosciuto in Nord America come "Alcol free" per la tendenza a privarsi degli alcolici durante il rito cartaceo.
Che vinca il migliore.
E ricordatevi che se entro la prima mezzora non avete capito chi è il pollo...