mercoledì 10 gennaio 2007

Il colore dei saldi

Ci risiamo, un'orda di persone cui non riesco a dar nome si riversa famelica come zombie verso le vetrine dei negozi con il numero più alto a far da titolo: 30, 40, 50, 60, 70 (bum!) per cento di sconto. Assolutamente imperdibile. C'è chi si apposta in camper fuori dai centri commerciali, sveglia con la brina sul cuscino, caffè volante e poi via ad alitare sulle porte scorrevoli ad apertura sensoriale in attesa di realizzare il sogno: arrivare per primi. Eh sì, perchè ottenere la pole position significa trovare il 43 anzichè sentirsi dire "mi spiace, sono rimasti solo il 36 e il 49", vuol dire scegliersi un maglione di colore nero anzichè quello giallo ocra piuttosto che ciclamino senza doversi chiedere se esistano sulla scala Pantone (se ad esempio volessi una camicia verde prato brillante il mio codice sarà 17-6153TC, se la volessi bianco latte sarà 11-0601TC).
Considerando la mia naturale non propensione all'acquisto in genere e di capi d'abbigliamento in particolare - lodata sia mia madre che da pietà mossa, torna saltuariamente con un paio di braghe - la derisione di questa massa informe di saldi compratori raggiunge sempre nuovi record d'intensità. La domanda che mi pongo a cadenza annuale rimane invece sempre la stessa: in fondo mettere della merce in saldo cosa vuol dire, che durante tutto il resto dell'anno mi avete preso clamorosamente per il culo?

2 commenti:

Fre ha detto...

Ma poi, com'è che in Italia nessuno ha una lira ma durante i saldi si spendono cifre da capogiro?

Per mia fortuna non ho ancora visto le file dei malati da saldi. Ma sono le stesse persone che urlano fuori dalla casa del Grande Fratello? O quelle che applaudono in programmi come Cd Live? Ma esistono davvero o li hanno inventati quelli della tv?

Gallit! ha detto...

Silvano Senna, mio vicino di casa e padre di Riccardo Senna, amico di prima infazia, è stato per 35 anni macchinista nelle FS. Componeva i treni alla stazione Brignole di Genova. Un suo zio emigrò negli anni '20 in Brasile, e da sempre racconta della sua parentela con il pilota, buonanima, Ayrton. Ritaglia da anni pezzi da "La sai l'ultima", "Aforismi" e "Non tutti sanno che..." tratta dalla Settimana Enigmistica, incollandoli poi in agende, oramai sono centinaia, secondo un ordine a me sconosciuto. Molte le sa a memoria, e potrebbe parlarti per ore solo con massime e aforismi di ogni genere.
Oltre a questo lo fa stare bene soltanto un'altra azione: risparmiare. E' capace per comprare un oggetto a meno, a fare la spesa in quattro supermercati diversi, segnandosi prodotti nuovi da confrontare. Di benzina forse spende ciò che risparmia, ma la logistica non sembra interessargli.
Fin da bambino mi elencava ogni volta che lo vedevo gli ultimi affari conclusi, soddisfatto per ogni lira risparmiata. Forse però non gli serve tutto qullo che compra, lo dimostra il fatto che non sa più dove mettere le cose. Dopo aver riempito casa, fondo e solaio, ora tiene cartoni pieni di cianfrusaglie permanentemente nel portabagagli delle sue due macchine, come fossero degli armadi qualsiasi. La spesa la mette nei posti dietro e a volte anche a fianco lui, forse per questo che va sempre da solo.
Ebbene, Silvano Senna odia i saldi. Non gli piacciono. Dice che è troppo facile risparmiare tutti insieme. Non ci crede lui.
Durante i saldi si riposa, e ora che ha scoperto internet, già studia i nuovi affari da concludere, ultimo un lettore mp3, mpg4, da 40 giga, trovato su un sito cinese a soli 38 euro più 36 di spedizione. Un affare mi dice. Peccato che poi ho scoperto che non sapeva neanche che volesse dire mp3.