lunedì 5 novembre 2012

Floating with Della Valle

“La madre l’ha chiamato Clay? E io lo chiamo Clay!”
(da Il Principe cerca moglie - John Landis, 1988)

Da tiepido osservante de “la vita in differita” (corrente di pensiero nata dalle teorie del filosofo Di Giogia e dell’avvocato Eto’o), giorni orsono mi son trovato sulla tazza del cesso a leggere un quotidiano di qualche settimana fa.

Mentre espletavo le funzioni consone al luogo - e nonostante la mia totale e volontaria ignavia (per non dire menefreghismo assoluto) nel ramo abbigliamento - non ho potuto fare a meno di notare la pubblicità di un noto calzaturificio e subito dopo pensare che in definitiva, pur prediligendo pugili più ortodossi à la Ray “Sugar” Robinson e Marvin “The Marvelous” Hagler, non credo proprio che Muhammad Alì sarebbe riuscito a fluttuare come una farfalla (e poi pungere come un’ape) indossando delle Tod’s.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Sarò monotematico ma qui tornano di attualità le Valleverde da me già evocate! Ad ogni modo, da turista della nobile arte (nonché turista della democrazia), mi incuriosiva il senso che, da vechia volpe del quadrato, tu davi a pugili più ortodossi rispetto a quel Clay caro ai maghi della barberia.

Sor nostalgico del Rullo Compressore Danzante

Anonimo ha detto...

il virtuoso del sinstro!

Anonimo ha detto...

sancho gancio!

Anonimo ha detto...

Gancio Pancho, prego. Eccheccazzo, manco le basi!!!

Sor Censor

Anonimo ha detto...

il massacratore dei massacratori

Anonimo ha detto...

Io volevo solo dire che anche il russo ha una ferita...

Anonimo ha detto...

ed è una brutta ferita!

Anonimo ha detto...

http://www.youtube.com/watch?v=WL15eTRcAsg&feature=related
mono