sabato 15 dicembre 2012

Ma tu pensa

- "Parlami."
- "Lo sto facendo."
- "Sì, intendevo, non fermarti."
  (scambio di sms)

Io ci faccio molto caso. Alle coincidenze, dico. O chiamatele come vi pare. Arrivano da chiunque: amori irrisolti, mai pensati o bramati, amici di una vita o conoscenze occasionali. Persino l'ipod pare pensarci, quando in modalità casuale ti regala il pezzo che volevi sentire in quel momento, mentre pedalavi su quella strada, esattamente di fronte quell'albero, quella fontana da cui cominciò tutto. O semplicemente continuò. Prima di finire.
Altre volte sono messaggi, telefonate, mail che arrivano alle spalle, con un sorriso o una pugnalata, proprio mentre scrivevi di e per quella persona, cantavi e suonavi quella strofa. O guardavi quel film, quella scena che avevate gustato insieme anni fa. E che già allora pareva un déjà vu. Però chissà, non sarà così per tutti, mi dico, allora spesso tengo tutto per me, perché dai, non è per niente detto che gli altri si facciano le tue stesse pippe mentali, come spesso hai capito sulla tua pelle, a seguito di una risposta mai arrivata o di un'altra senza senso, gelida come i piedi d'inverno, che addiritura non ricorda, che ha cancellato quel momento che tu porti tatuato sul fegato. Succede anche che arrivi prima lei, perché ovviamente è spesso di una lei che si tratta. Così, giusto per ricordarti la chimica delle affinità elettive, e perseguire quel sottile gusto che da il continuare a mentirsi, ben conscio che gli eletti sono in realtà altri. E le affinità, infine, pure.
In ogni caso, sono ben lontano da smettere, perché son convinto che

Tutti abbiamo sentito questo genere di cose. La lettera che arriva mentre la tazza di tè cade a terra. La chitarra che attacca con la prima nota mentre l'ultimo respiro si spegne. Non le attribuisco a Dio né alla forza dei sentimenti. Forse al caso. O forse il caso è solo un altro modo per convincerci che siamo preziosi. 

(Questo bacio vada al mondo intero - Colum McCann, 2009)

6 commenti:

Anonimo ha detto...

non è il caso, è la nostra testa. dentro la nostra testa. e quindi non necessariamente in quella dell'altro/a in questione. a volte certe coincidenze ti spiazzano perché diverse dalle tue convinzioni. io ho sempre fatto prevalere le convinzioni. le coincidenze, da un certo punto in poi, ho iniziato a ignorarle. rendono la vita invivibile.
le roi

Anonimo ha detto...

forse non si capisce niente del mio commento, scusate. ah ah.
le roi

Anonimo ha detto...

poi ci sono le autocoincidenze ovvero quelle che non hanno un interlocutore.
per quanto mi riguarda le ultime di questo periodo sono:

- le cicale di mare e "Anidride Solforosa" di Lucio Dalla.

tanti baci a tutti,
merlin

Anonimo ha detto...

mumble mumble. il fatto è che spesso siano proprio le coincidenze ad alimentare le convinzioni. e poi finisce che, ignorate le prime, cadano anche le seconde. e si ricomincia a vivere meglio. o no?
cioè, mica so sicuro che le convinzioni rendano la vita più vivibile delle coincidenze.
non volgio dire cosa sia meglio o peggio, però credo che con le coincidenza ci si diverta di più e in qualche misura ci si senta più vivi.

cy

le roi e merlin, igegnosi.

Anonimo ha detto...

le roy merlin!
l'ho capita adesso!
geni!

cy

Anonimo ha detto...

Quella volta mi sono detto che le coincidenze, forse, sono dei fenomeni molto comuni. Si verificano in ogni momento intorno a noi, nella nostra vita quotidiana. Ma della metà non ci accorgiamo neanche, le lasciamo passare così. Come dei fuochi artificiali che vengono fatti scoppiare in pieno giorno. Fanno un po’ di rumore, ma nel cielo non si vede nulla. Però se desideriamo fortemente qualcosa, le coincidenze affiorano nel nostro campo visivo portando il loro messaggio.
Haruki Murakami

Martina