martedì 17 luglio 2007

A presto

- Quasi come in Entr’acte (René Clair, 1924) con il corteo all’inseguimento frenetico del carro funebre.
Sorrisi salati sì, comunque sorrisi. Senza cammelli e con tanti fiati festosi e mai lagnanti.
E poi sotto i cipressi, il silenzio. Fuori ordinanza.
Vorrei fosse così anche per me quando deciderò di lasciare la carne per assimilarmi del tutto.


- Rotolavi ansimante come un salame antispiffero ormai, con quel nasone rosa (per me rimarrai sempre Mucco) perennemente umido di brina sollevato a pochi centimetri da terra. Tu il matterello, i miei piedi la sfoglia di pasta da spianare.
Ti attendo sul rettilineo dalla parte del laghetto dei cigni, pronto a tirare l’ennesima progressione fino all’asfalto. Stretching adesso.
E ricorda sempre che "kane non mangia kane".

4 commenti:

Anonimo ha detto...

cirè giasssai...CREAMATO...devi batterti per questo...altrimenti ti tiro i piedi quando dormi!!

montelli

Anonimo ha detto...

certo certo, però la mia urna e le mie ceneri dovranno essere conservate o sparse al vento al suono di una fanfara allegra, marce tarante e quant'altro.
cy

Anonimo ha detto...

Alla morte

Morire sì,
non essere aggrediti dalla morte.
Morire persuasi
che un siffatto viaggio sia il migliore.
E in quell'ultimo istante essere allegri
come quando si contano i minuti
dell'orologio della stazione
e ognuno vale un secolo.
Poi che la morte è la sposa fedele
che subentra all'amante traditrice,
non vogliamo riceverla da intrusa,
né fuggire con lei.
Troppo volte partimmo
senza commiato!
Sul punto di varcare
in un attimo il tempo,
quando pur la memoria
di noi s'involerà,
lasciaci, o Morte, dire al mondo addio,
concedici ancora un indugio.
L'immane passo non sia
precipitoso.
Al pensier della morte repentina
il sangue mi si gela.
Morte non mi ghermire
ma da lontano annùnciati
e da amica mi prendi
come l'estrema delle mie abitudini.

questo è cardarelli, vincenzo

Anonimo ha detto...

dovessi ringraziare ogni volta finirei per diventare noioso. stavolta no però.
grazie.
cy