giovedì 19 luglio 2007

Passano gli anni ma 15 son lunghi

E' un po' che me (ve) la meno con post introspettivi, allora eccomi di nuovo a voi con un po' di sana denuncia civile. Che non costa niente e ci fa stare con l'animo in pace (c'è ironia in tutto cio', un bravo scrittore non dovrebbe specificarlo).

Il 19 luglio 1992, dopo aver pranzato a casa di amici, Paolo Borsellino si reca insieme alla sua scorta in via D'Amelio, dove vive sua madre. Una Fiat 126, caricata con circa 100 kg di tritolo, esplode nei pressi dell'abitazione, uccidendo oltre a Paolo Borsellino anche Emanuela Loi (prima donna della Polizia di Stato caduta in servizio), Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. L'unico sopravvissuto è Antonino Vullo.

15 anni.
La procura della Repubblica di Caltanissetta indaga sul probabile coinvolgimento di apparati deviati dei servizi segreti nella strage di via D’Amelio. Ci sono voluti quindici anni. Basettoni e Manetta, con l'indispensabile aiuto di Topolino, della bislaccheria di Pippo e perchè no, dell'acume di Gancio "il dritto", avrebbero fatto sicuramente meglio.
“Piuttosto che niente, meglio piuttosto”, diceva mia nonna:

Dal 23 maggio (omicidio Falcone), il “condannato a morte” (parole sue in un intervista rilasciata a “Micromega”) Borsellino lavorò forsennatamente – “Devo fare presto”, ripeteva a familiari ed amici - appuntando tutto il materiale raccolto sull’ormai tristemente famosa agenda rossa, ovviamente (come la busta gialla di Mauro De Mauro, la pagina del libro di volo relativa al 20 luglio 80, i proiettili che trapassarono la testa di Tenco, la pistola usata per uccidere Fortugno) mai ritrovata.

Troppe leggerezze, troppi “errori” che si attribuiscono con difficoltà solo all’incompetenza, cazzo.
Come mai, se solo 60 giorni prima era stato fatto brillare Falcone con la sua scorta, non era stata prevista una bonifica della zona? Come mai non era stata istituita una zona rimozione in quella porzione di via che ospitava poco distante, al civico 68, un covo dei Madonia?

Il pericolo era reale, palpabile, ricordo persino io, adolescente brufoloso, la tensione di quell’anno, di quei mesi, quella sensazione di terreno instabile sotto i piedi: “è arrivato in città il carico di tritolo per me''' confidò Borsellino all’amico Pippo Tricoli (docente di Storia Moderna e Contemporanea presso l'Università di Palermo) lo stesso 19 luglio.

Perché sono state archiviate frettolosamente le indagini relative al Castello Utveggio, luogo da dove partirono, subito dopo l’attentato, chiamate dal telefono clonato di Borsellino a quello del funzionario del Sisde Bruno Contrada?

- Bruno Contrada è stato condannato a dieci anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa.
L’inchiesta si focalizza sui rapporti ambigui che Contrada, avrebbe avuto, con la mafia e in particolare con il boss di San Lorenzo, Rosario Riccobono, eliminato con il metodo della “lupara bianca” durante la guerra tra le cosche negli anni ’80. Tra gli accusatori, dell’ex agente del Sisde, ci sono stati diversi collaboratori di giustizia: Tommaso Buscetta, Gaspare Mutolo, Giuseppe Marchese, Rosario Spatola. Dopo di loro, altri pentiti di primo piano, tra i quali Francesco Marino Mannoia, Salvatore Cancemi, Ghiacchino Pennino, Angelo Siino e Giovanni Brusca, hanno sostenuto che Contrada era “a disposizione” di alcuni esponenti mafiosi.


Perché Nicola Mancino (allora Ministro dell’Interno) chiese a Borsellino, intento nell’interrogatorio di Gaspare Mutolo (detto “Asparino”, compagno di cella e uomo di fiducia di Totò Riina), di incontrare il capo della Polizia Parisi e il funzionario del Sisde Contrada? Cosa si dissero? Perché Borsellino ne uscì talmente sconvolto, come raccontò lo stesso Mutolo, da “tenere in mano due sigarette contemporaneamente”?

Secondo Salvatore Borsellino, il fratello Paolo è stato ucciso dai servizi segreti. Da lì è partito l'ordine. Lo hanno fatto saltare in aria in via D'Amelio quando hanno capito che Paolo era diventato un pericolo per quella parte dello stato che aveva deciso di trattare con Cosa Nostra. Lui era contrario, per questo l'hanno eliminato.
L’agenda rossa è sparita ma ne esiste un’altra, di colore grigio, mai uscita da casa Borsellino:

1 Luglio ore 19:30: Mancino

Mancino continua a negare l’incontro in perfetto stile democristiano, nonostante lo stesso Vittorio Aliquò (all'epoca procuratore aggiunto) ha dichiarato di aver accompagnato Paolo fino alla soglia dell'ufficio di Mancino.

Io mi ostino a credere che basti cercar meglio o forse non dare mai niente per scontato, un po’ come ne La lettera rubata (Edgar Allan Poe, 1845). Sì, forse l’agenda rossa è posata lì sulla scrivania, a destra, sotto qualche foglio ed un paio di timbri, proprio di fianco al telefono.
Nell’ufficio di Mancino.

Alla fine i miei occhi, facendo il giro della stanza, si posarono su un insignificante portadocumenti di cartone filigranato, che era appeso con un sudicio nastro blu a un chiodo di ottone, proprio al centro del caminetto. Nel portacarte, diviso in tre o quattro scomparti, c'erano cinque o sei biglietti da visita, e un'unica lettera, molto sporca e spiegazzata. La lettera era quasi strappata in due, proprio nel mezzo: sembrava che qualcuno, dopo aver avuto in un primo momento l'idea di farla a pezzi come cosa senza valore, poi si fosse fermato, oppure avesse cambiato idea. Recava un grande sigillo nero, dove erano impresse in bella evidenza le iniziali di D***; l'indirizzo, scritto in una minuta calligrafia femminile, era quello del ministro. Era stata infilata con negligenza – perfino con disprezzo, sembrava – in uno degli scomparti superiori del portacarte.
Mi bastò un'occhiata per capire che quella era la lettera che stavo cercando.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

"qualcosa sta cambiando, la gente ora tifa per noi"

montelli

Anonimo ha detto...

http://www.youtube.com/watch?v=3abb76fx4Dw


sempre io

Sor Vichi ha detto...

"La mafia, come tutti i fenomeni umani, ha avuto un inizio ed avrà una fine." (Giovanni Falcone)

"Ma potrebbe coincidere con quella dell'umanità." (Roberto Saviano)

Anonimo ha detto...

Grazie Montelli per il suggerimento del video su YouTube.
fredo

Anonimo ha detto...

Lo posto sul blog...
sempre fredo