domenica 20 gennaio 2008

Le matte risate

Qui ormai sembra far tutto parte della rubrica "Risate a denti stretti" de La Settimana Enigmistica: è tutto dannatamente uguale, a partire dal fatto che non ci sia niente da ridere.

Cuffaro è stato condannato (1° grado) a cinque anni per favoreggiamento, è questo è un fatto. Il secondo fatto è che il condannato si presenti al lavoro - il giorno dopo la sentenza - con un bel vassoietto di cannoli da offrire agli amici.
Esponenti politici di spicco (eufemismo) si dichiarano solidali sostenendo come gli italiani "esprimano già con i numeri dei sondaggi che siamo in piena patologia e che c'è da fare un risanamento di tutto l'ambito giudiziario molto in profondità".

Cuffaro ha favorito i singoli, non la mafia. Che quei singoli siano stati condannati per associazione mafiosa sembra non importare nessuno. Come non interessa ad alcuno che Michele Aiello, reuccio della sanità siciliana ritenuto prestanome di Provenzano sia stato condannato a 14 anni e che Domenico Miceli, altro amico dell'uomo in coppola per spot, stia già scontando 8 anni (sentenza del 2006) per concorso esterno in associazione mafiosa.

Insomma, sembra proprio non interessare che (per dirla con le parole di Francesco Messineo, Procuratore capo di Palermo) "nel capo d'imputazione sia contestato il fatto oggettivo di aver aiutato qualcuno, a sua volta imputato per mafia, ad eludere le investigazioni".

Ma sì, spariamoci 'sto cannolo.
Silvio e Giulio festeggiavano le prescrizioni come fossero assoluzioni, Salvatore le condanne con i cannoli.
Ok, aspettiamo l'appello. La presunzione di innocenza, va bene, ma quella di colpevolezza no?

7 commenti:

Anonimo ha detto...

«Non ho mai festeggiato, perchè è forte in me la consapevolezza del peso della condanna a mio carico». Il presidente della Regione Sicilia Totò Cuffaro torna a ribadire con forze il concetto, difendendosi così da quanti lo accusano di aver festeggiato, con tanto di cannoli, il verdetto dei giudici. «Ho solo detto, e lo ribadisco da tre giorni, che ho provato conforto per una sentenza che stabilisce che io - aggiunge - non ho mai favorito nè la mafia nè i singoli mafiosi. L'ho detto e lo ribadisco, non sento nessuna voglia di festeggiare, evidentemente a qualcuno fa comodo strumentalizzare, anche i gesti più normali della buona creanza com' è quello di offrire un caffè ai giornalisti intervenuti alla conferenza stampa»

Anonimo ha detto...

dimettiti dai.

Anonimo ha detto...

Va bene tutto però tutte considerazioni e commenti da un solo lato... perchè non parli di Mastella e soci del pattume di Napoli, forse anche per questo è colpa di Silvio.
Un anonimo

Anonimo ha detto...

Che?

Sor

Anonimo ha detto...

non capisco perchè si venga sempre tacciati di unitelarismo. certo, si sa dove idealmente poggino le mie simpatie e su mastella e soci non sono mai state evidentemente riposte.

Detto ciò vorrei ricordare che il problema rifiuti in campania è stato dichiarato di "emergenza" (commissariamento) dal febbraio 1994. non ieri. non cinque mesi fa. non uno.
non do colpa ad alcuno, invito semplicemente ad una riflessione.
silvio mi sembrava un esempio calzante per indicare come le dichiarazioni, le televisioni cerchino di veicolare un messaggio che, spesse volte, è proprio agli antipodi della verità.

esempio (già scritto su questo blog tempo fa) classico il caso giulio. mi cito, scusate l'autoreferenzialità:
"La sentenza d'appello di Palermo del 2 maggio 2003 a carico di Giulio Andreotti dovrà entrare nella storia dei media e del giornalismo. Assolto, hanno scritto tutti giornali, hanno detto tutti i telegiornali. Restituito l'onore al leader democristiano e alla Dc, hanno commentato festosi Pierferdinando Casini e tanti altri ex democristiani.

Giulio Andreotti aveva nel processo palermitano due capi d'imputazione. Il «capo a»: associazione a delinquere per aver avuto rapporti, incontri e contatti con i boss di Cosa nostra pre-corleonesi, con la mafia di Stefano Bontate e Tano Badalamenti. Il «capo b»: associazione a delinquere di stampo mafioso per aver avuto rapporti, incontri e contatti con la mafia «vincente» di Totò Riina, dopo che i corleonesi avevano fatto fuori a colpi di kalashnikov Bontate e centinaia di mafiosi delle cosiddette «famiglie perdenti».

Il «capo a» si riferisce a fatti fino al 1980. In quell'anno Bontate viene ucciso e il suo posto viene preso da Riina. L'accusa è di associazione a delinquere "semplice", perché ancora non era stato introdotto il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso, che sarà varato nel 1982.

Il presidente Scaduti l'ha detto chiaro e tondo, e tutte le televisioni l'hanno trasmesso senza rendersi conto di quel che facevano:
"IL REATO DI ASSOCIAZIONE PER DELINQUERE COMMESSO FINO ALLA PRIMAVERA DEL 1980 È ESTINTO PER PRESCRIZIONE",
mentre per l'associazione mafiosa successiva al 1982 si conferma la prima sentenza: assoluzione per insufficienza di prove.

Da quell'anno, dunque, scatta la nuova imputazione, con pene maggiori e termini di prescrizione più lunghi: è il «capo b».

La sentenza d'appello conferma l'assoluzione concessa in primo grado per il «capo b», seppur con il riferimento al secondo comma dell'articolo 530 (ossia: per insufficienza di prove). La testimonianza del "pentito" Balduccio Di Maggio, quello che ha raccontato l'incontro con bacio tra Andreotti e Riina, non ha convinto i giudici.

La sentenza d'appello riforma invece l'assoluzione di primo grado per il «capo a», riconoscendo la prescrizione. Ossia: i fatti contestati sono avvenuti , i rapporti, incontri e contatti tra Andreotti e la mafia ci sono stati. «Fino alla primavera del 1980», precisa il dispositivo della sentenza: cioè fino alla data dell'ultimo incontro in Sicilia tra il leader dc e Bontate. Ma poiché non c'era ancora il reato d'associazione mafiosa, il più blando reato d'associazione "semplice" si prescrive in 22 anni e mezzo. Dunque nel dicembre 2002. Se la sentenza fosse arrivata cinque mesi prima, serebbe stata di condanna.
Andreotti ha avuto rapporti, incontri e contatti con i boss di Cosa nostra, almeno fino alla primavera del 1980."

su napoli questo è gallit(e ioli) su garabombo: (http://www.garabombo.net/index.php/2008/01/09/sotto-la-terra-c’era-la-lava/)

cy

Anonimo ha detto...

mammamia quanto cazzo siete impegnati!!!

montelli

Anonimo ha detto...

cirè un pensierino su Loi me l'aspettavo però!!

montelli