lunedì 10 marzo 2008

Non strillate

Capita spesso che la prima canzone ascoltata al risveglio rimanga in testa fino al prossimo letto.
Stamattina, dopo un tentativo quasi vincente di Francesco De Gregori (Cercando un altro Egitto, 1974):

Un uomo proprio all'angolo, vestito da poeta
vende fotografie virate seppia, ricordo della terra
prima della caduta e al posto del posto
dove va il francobollo, c'è un buco per appenderlo; "Dove?", dico io
"Intorno al collo", e adesso per la strada
la gente come un fiume, il terzo reparto celere controlla;
"Non c'è nessun motivo di essere nervosi"
ti dicono agitando i loro sfollagente,
e io dico "Non può essere vero" e loro dicono "Non è più vero niente".


a vincere è stato il dolce fiato di Nando Martellini (da Giocatore Mondiale, in Peerla - Elio e le Storie Tese, 1998) che nell’epoca dell’"Andiamo a Berlino Beppe" o del "Mio Dio Fabio Grosso", al minuto 3 e 35, ricorda a tutti il pudore che abbiamo perso:

Ed ora mi rendo conto di quello che provò l'amico Niccolò Carosio nel 1934 e 1938 quando disse dal microfono dell'EIAR quello che questa sera modestamente posso ripetere io. L'Italia e' Campione del mondo, Campione del mondo. Il titolo piu' grande che possa essere conquistato nello sport piu' popolare del mondo. Una vittoria limpida. Campioni del mondo, campioni del mondo.

Quando la lacrima è facile, andarla a cercare (e soprattutto trovarla) è un gioco da bambini cresciuti.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

cirè sei in fase nostalgico/sentimentale

baaavo

montelli che da qualche giorno si commuove per tutto...

Anonimo ha detto...

Ecco, questo è un classico esempio di automatismo indotto. Se vuoi ti spiego tutto l'iter inconscio..

Sor Postiglione