martedì 9 luglio 2013

Davvero non so

Ci sono le volte in cui dubbi assaltano in massa, minano certezze e riscoprono rancori. E spesso accade in estate, quando ti domandi perché diavolo i romani non abbiano fatto Roma non dico a Ostia ma quantomeno ad Ostia Antica. E che sarebbe stato comunque bello andarci nelle scampagnate del fine settimana, da ovest verso est però, non viceversa.

Le volte in cui continui a chiederti perché il rosmarino non riesca mai a crescere in un vaso, ma che se ne stia lì, tirando avanti fino al prossimo arrosto, a sopravvivere come gli animali in gabbia ignoranti del suicidio.
Ci mancava pure l'errore di piantare un piccolo di basilico nello stesso vaso della salvia, nota (mi disse in seguito l'anche agronomo Mr Gallit) divoratrice di energie altrui. Così, mi ritrovo il giovane compagno del pomodoro fresco con le foglioline sempre più piccole, di un verde deperito ma buone lo stesso, in preda ad una sorta di sortilegio alla Dorian Gray, col basilico nel ruolo del dipinto.

E poi una marea di voglie che solo un bagno dove dico io - e con le persone giuste – potrebbe placare. Con i piedi a disegnar galassie sulla sabbia, gli sguardi persi verso orizzonti laidi e le mani pure. Con la sempiterna menzogna che con l'età, al netto di tutte le perdite, si guadagni comunque in fascino.

Allora sono qui, a petto nudo col silenzio post prandiale del sole che filtra dalla tapparella nel quartiere dei condottieri, a pensare al Capitano Benjamin L. Willard nel risveglio di Saigon.

E come lui mi alzo, guardo fuori ma invece di finire lo scolo di whiskey avanzato dalla sera prima, metto un pezzo. Forse, magari, Mick e soci sapranno dirmi cosa fare.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

I romani (mischione di Latini e altri popoli e tribù di buzzurri che vagavano tra i Castelli e la Tuscia), erano dei burini pecorai. Avevano paura del mare e di quello che viene dal mare. C'hanno messo quattro secoli e colonizzato altri italici popoli molto più marinaretti, prima di decidersi ad andare per mare, ma sempre di malavoglia, in ogni caso. Indi per cui hanno continuato a costruire lungo un fiume puzzolente e pure un poco stronzo come il Tevere, e per pigrizia c'hanno fatto pure un porto,sul fiume, dentro l'urbe, quello di Ripetta, dove facevano arrivare le barche con le merci. Così nn dovevano andare al mare, loro. E noi, 2000 anni dopo,che dobbiamo prendere almeno 2 mezzi e pregare cristo e la madonna per andarci, lo prendiamo in culo. Tutte l'estati. Ah,ma se Roma avesse il mare e 15 linee di metro sai che città sarebbe....invece a luglio e agosto preferisco Marinella di Sarzana, orgogliosamente bandiera nera.
Gallit.

joecanasta ha detto...

parole sante caro agronomo!!!!!