lunedì 15 gennaio 2007

La moglie di Bogey

Domenica Humphrey Bogart su Classics di Sky Cinema. Se solo non avessi le palpebre attaccate ad un'incudine più grande di quelle tirate senza successo da Wile E. Coyote sulla testa dello sfuggente Road Runner, scriverei con tutta probabilità un pippone su Casablanca (Michael Curtiz, 1942) invece di riferirmi all’intervista a Lauren Bacall andata in onda subito dopo. La ricordo con emozione nel viso di Vivian Sternwood Rutledge (Il grande sonno – Howard Hawks, 1946). E quasi m’innamoro col pensiero. Un'altra volta.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

E’ una bella donna. E’ una bella donna nata nel 1919. Le fotografie recenti la mostrano in camicie da notte linde e colorate. Dicono che viva in una casa sontuosa nel centro di Stoccolma. Dalle fotografie non si può giudicare. In primo piano è sempre lei, in un campo stretto, occupato quasi tutto da un letto o da una carrozzella per invalidi. E’una donna famosa. E’ stata con lo scorrere degli anni ballerina, coreografa, regista, maestra di danza, scrittrice. I giornali si riferiscono a lei come a Ellen Bergman. Bergman si chiamano i figli che ha dato al regista Ingmar Bergman. Di Bergman è stata per 5 anni, dal 1945 al 1950 la seconda moglie. Dopo di lei Bergman ha avuto altre tre mogli (una pianista, una giornalista, una contessa) e almeno tre compagne, tutte attrici. Ma essere stata la moglie di Bergman e la madre di quattro dei suoi figli in Svezia conta ancora molto. Essere stata la moglie di bergman conta forse molto per vivere, nulla per morire. Ellen non vuole più vivere. Nel ‘99 affronto un’operazione alla nuca, si risvegliò paralizzata alle gambe. Vittima di dolori lancinanti, in lei maturò la decisione di morire. La comunicò ai figli. La rispettarono. Si rivolsero ai medici più celebri del regno di Svezia. Nessuno accettò di somministrare la morte. Nessun partito politico ha voluto sposare la sua causa. Quanto a lui, Bergman non si è sognato di fare sentire per un sì o per un no la sua voce che pure ha usato più volte per pontificare su ogni rovello etico ed esistenziale. Lui tace, lei si spegne: ha deciso di lasciarsi morire di inedia.

Anonimo ha detto...

hei....hai cominciato a fare scipero come i giornalisti anchen tu??
...mmm....he! he! he!

'nottebacio...la vicina...

Anonimo ha detto...

sono questi i commenti che aggiungono fierezza al mio essere bloggaro. cy